Al Cairo cortei e scontri

Al Cairo cortei e scontri Al Cairo cortei e scontri Gian Paolo Marro Inviato al CAIRO «America, raccogli il tuo esercito, perché gli arabi ti spezzeranno», «Dio è il più grande». Tremila studenti dell'Università americana del Cairo hanno manifestato contro la guerra. Sono usciti in massa dal campus e hanno assediato le strade verso le ambasciate Usa e della Gran Bretagna (il consolato londinese è stato chiuso per precauzione) nel quartier Garden City. Un sit-in caratterizzato da tensione. I giovani hanno issato un bandiera dell'Iraq nella piazz^ Tahir e si sono diretti sul Lungonilo; gli agenti di polizia hanno fatto uso anche di idranti e gas lacrimogeni per rispondere al lancio di pietre da parte dei dimostranti e disperdere \e persone. Il bilancio degli scontri è di 150 feriti (tra i quali undici agenti e un generale). Cairo si è confermata ima delle capitali delle manifestazioni contro la guerra, così come lo era già stata nelle scorse settimane con il più grande dei sit-in mai organizzato nel paese. Ieri in tutto l'Egitto oltre alle proteste degli studenti si sono svolte altre manifestazioni. Ad esempio quella davanti all'ambasciata di Baghdad. Protagonista il presidente del partito del lavoro filoislamico (sciolto dal Parlamento), Ibrahim Shukry,. che ha detto di aver ripetutamente tentato nei giorni scorsi di partire per Baghdad per essere vicino ai fratelli iracheni. Ieri mattina nel centro del Cairo, che si è svegliata con questo scenario della guerra a 1500 chilometri di distanza ma la vita era all'apparenza normale nel caos del traffico e nell'ani-i mazione di tutti i giorni, c'erano nasseristi, islamici e rappre-' sentanti di smistra. Hanno chiesto al governo egiziano di chiudere le ambasciate Usa e quella israeliana. Esponendo cartelli con slogan come «Vergogna sugli Usa», «No all'occupazione dell'Iraq». Sul selciato di alcune delle strade i manifestanti hanno scritto con vernice rossa «Abbasso gli Usa, abbasso Israele», «Viva l'intifada», «No alla guerra», «C'è un solo Dio e Bush è un suo nemico». Manifestazioni studentesche si sono svolte anche in altre università pubbh^ che e private, da Alessandria a Menufeya al Sud. La Lega Araba ha chiesto una riunione urgente der Consigliò di Sicurezza dell'Onu. Il Muftì d'Egitto, carica religiosa con responsabilità anche di tipo giuridico, Ahmed El Tayeb, ha condannato la guerra contro l'Iraq da parte degli Stati Uniti definendola un conflitto respinto da tutte le istituzioni e gli Stati che curano i diritti umani. Il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, ha dichiarato: «Adesso il Consiglio d Sicurezza dell'Onu deve assu morsi le proprie responsabihtì e porre fine alla guerra». I ^residente egiziano Hosni Mu jarak, in una telefonata a Bush; ha chiesto la sospensione imme| diata dell'attacco all'Iraq. Per consentire il rientro in Egitto di tutti gli immigrati in Kuwait, la Egyptair assicura un volo l'ora per il Cairo. Sul fronte del turismo il ministero del Cairo ha annunciato iniziative anticrisi per ridurre il calo di presenze, come ad esempio il prolunga» mento fino a ottobre degli aiuti per l'abbattimento dei costi dei voli charter.

Persone citate: Ahmed El Tayeb, Amr Moussa, Bush, Gian Paolo Marro, Hosni Mu, Ibrahim Shukry, Tahir