IMAGINIFICI OTTO SWINGLE SINGERS di Leonardo Osella

IMAGINIFICI OTTO SWINGLE SINGERS SUCCESSO AL REGIO PER IL CONCERTO DELLA STEFANO TEMPIA IMAGINIFICI OTTO SWINGLE SINGERS Leonardo Osella Teatro Regio pieno, come volevasi dimostrare. L'arrivo degli Swingle Singers sortisce infallibilmente simile effetto; e sì che l'altra sera in contemporanea cantava al Conservatorio il pregiato Athestis Chorus. Gli Swingle sono un asso nella manica della Stefano Tempia, che li alterna col Coro Alpino della Sat (altro trascina-pubblico a prova di bomba), e sprizzano simpatia: alle spiegazioni del programma, lette da bigliettini con accento sbilenco alla Alan Friedman, hanno aggiunto un invito ad acquistare i loro dischi più o meno così concepito: «Ah, birichin, son pà desmentiame ed compre i ed». I «magnifici otto» (Joanna Forbes, Meinir Thomas, Johanna Marshall, Wendy Nieper, Tom Bu.- lard, Richard Eteson, Tobias Hug, Jeremy Sadler, e in alcuni brani Alexander L'Estrange al contrabbasso e Mike Bra'dley alla batteria) sono l'ultima formazione del gruppo, che nel 2003 compie 40 anni. Col tempo e l'apporto di un ingegnere del suono (quello attuale è Philip Hartley) si sono raffinati gli effetti speciali; la componente scenicoritmica è sempre più efficace; il repertorio e gli arrangiamenti rivelano la gioia della ricerca. Ma ovviamente alla base di tutto c'è una soUdità tecnica (musicale in senso lato, non solo vocale che è già tanto) sbalorditiva. Ecco allora l'amato Bach di sempre ma anche Gershwin e Miles Davis, Ellington e i Beatles, Jobim e Quincy Jones, con armonie sofisticate, ritmi complessi e misti, mimica perfetta. E poi la girandola dei «bis»: i colpi di cannone della «Ouverture 1812» di Ciaikovskij (così sinistri di fronte all'annuncio iniziale degù Sl/vingle di dedicare il concerto alla pace); la parodia del «Volo del calabrone»; e soprattutto una mirabile versione di «Bella ciao»: intensa, commovente, toccante. Ovazioni a catena e ultimo successo per la gestione di Guido Pignocchino, che dopo tanti anni lascia la presidenza della Tempia nelle mani di Enzo Mesesnell: grazie al primo, auguri al secondo.