Allianz chiude per la prima volta in rosso di Francesca Sforza

Allianz chiude per la prima volta in rosso LE PERDITE DEL GRUPPO A QUOTA 1,2 MILIARDI. DOPO SCHULTE-NOELLE SI DIMETTE ANCHE L'AD DI DRESDNER BANK, FAHRHOLZ Allianz chiude per la prima volta in rosso Aumento di capitale da 5 miliardi. S&P abbassa il rating Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Qualcosa non ha funzionato nell'esperimento che due anni fa ha portato alla fusione fra il colosso assicurativo Allianz e la terza banca tedesca Dresdner Bank. A distanza di tre mesi dalle dimissioni del Ceo dell'Allianz Henning Schulte-Noelle, che lascerà definitivamente alla fine di aprile, è stata confermata mercoledì scorso l'uscita di scena del capo di Dresdner Bank, Bemd Fahrholz. Un'uscita che ha a che fare con la disastrosa situazione in cui versa il gruppo: secondo quanto presentato ieri alla conferenza stampa di fine armo a Monaco, le perdite di Allianz toccano la cifra storica di 1,2 miliardi di euro e ima delle cause principali è proprio 0 passivo di Dresdner, che ammonta a circa 3 miliardi di euro. Malgrado Allianz fosse riuscita, nel 2001, a chiudere con un utile di 1,6 miliardi di euro, la situazione di crisi ereditata da Dresdner Bank ha costretto Schulte-Noelle ad annunciare, a un passo dal suo ritiro definitivo, la prima perdita nella storia del gruppo assicurativo. Dresdner Bank, come altre banche tedesche, è una delle vittime più illustri di una crisi economica che vede aumentare il numero delle imprese insolventi costringendo gli istituti a fare più accantonamenti contro i crediti inesigibili. E anche se Bundesbank e Banca Centrale sono molto caute nel dichiarare lo stato di crisi del sistema bancario tedesco, la maggior parte degli osservatori economici parla di un «declino inesorabile, misurabile giorno dopo giorno». Quanto conteranno i cambi ai vertici di Allianz e Dresdner nel futuro delle strategie del gruppo? La nomina di Herbert Walter, esperto delle attività al dettaglio, al posto del Ceo della Dresdner lascia pensare a un ridimensionamento delle attività della banca; le attività corporate e di investment banking (Corporate S- Markets) perderanno d'importanza e verrà rivalutata la rete di sportelli della Dresd| ner, che si presta alla commer- cializzazione di nuovi prodotti assicurativi legati alla riforma previdenziale in Germania. Dal successore di Schulte-Noelle, Michael Diekmann non sono invece arrivati quegli annunci di soluzioni radicali che in molti si aspettavano proprio dalla conferenza di Monaco: «Sono convinto che la Dresdner Bank ci offri¬ rà una posizione unica nelle attività al dettaglio e di corporate» ha affermato Diekmann, smentendo cosi le voci secondo cui Allianz avrebbe finito con il disfarsi di Dresdner. «L'obiettivo prioritario - ha aggiunto - è il ritomo alla profittabilità: oltre a un aumento di capitale di 5 miliardi di euro, intendiamo ri¬ durre il peso del nostro portafoglio azionario e tenerci aperte tutte le possibilità relative a collaborazioni e partnership». Nessun interesse, però, alla compagnia assicurativa Toro, controllata dal gruppo Fiat. Per quanto riguarda l'aumento di capitale, Allianz ha fatto sapere che si tratterà di un aumento in forma mista: prima un'emissione di azioni fino a 4 miliardi di euro, poi il lancio di un'obbligazione subordinata per 1,5 miliardi. Ma il grande azionista di Allianz Munich Re ha fatto sapere che è disposto a sottoscrivere l'aumento solo in parte e che al termine dell'operazione la sua quota si sarà ridotta del 15 per cento. Nervosa la risposta dei mercati, che a Francoforte hanno visto il titolo Allianz precipitare di otto punti per poi assestarsi, in chiusura, a quota 58,90 (-6,40). L'agenzia intemazionale «StandardfrPoor's» , da parte sua, ha abbassato il rating dei due gruppi tedeschi: Dresdner passa da "A+" ad "A", Allianz da "AA" ad "AA-", confermando così il giudizio negativo e motivandolo con il deludente andamento dei conti e la ridotta flessibilità finanziaria. «E' la crisi più brutta che abbiamo mai avuto - ha dichiarato Henning Schulte-Noelle - ma in ogni crisi è già contenuta una svolta».

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