IL SALTO IN ALTO DELL'ITALIA DA ZERO A TRE di Roberto Beccantini

IL SALTO IN ALTO DELL'ITALIA DA ZERO A TRE IL SALTO IN ALTO DELL'ITALIA DA ZERO A TRE Roberto Beccantini CON l'Inter, sono tre su quattro. Non male, per un calcio che nelle ultime due edizioni di Champions League era stato clamrosamante escluso dai quarti di finale, tronfio e lardellato di debiti. All'appello man: ca la Roma: avrebbe dovuto battere l'Ajax - senza Totti e Samuel - e sperare nella tenuta dell'Arsenal a Valencia. Come non detto. Fra prima e seconda fase, non ha mai vinto all'Olimpico: un dettaglio, questo, che spiega molto, se non tutto. L'Inter passa a Leverkusen (sei partite, sei sconfitte): per una volta, i tedeschi danno retta ai giornalisti (italiani) e non a Blatter, che li aveva stuzzicati nell'orgoglio. Applausi a scena aperta per il nigeriano Martins, 18 anni e mezzo: gol decisivo, gol sbagliati, capriole, rigore procurato (e fallito da quell'egoista di Morfeo, con Emre e Cuper furibondi). In assenza di Vieri, Recoba, Crespo e Kallon, ha fatto reparto da solo. Non v'è dubbio che sia proprio il nostro Rinascimento a rappresentare la nota saliente della nuova Europa. La scorsa stagione erano approdate ai quarti tre spagnole (Barcellona, Deportivo La Coruna, Real Madrid), due inglesi (Liveipool, Manchester United), due tedesche (Bayera, Bayer Leverkusen) e una formazione ellenica (Panathinaikos). L'Italia balza da zero a tre: Milah, Juventus, Inter. La Spagna conferma la bontà della sua scuola, eguagliando - grazie a Barcellona, Real e Valencia - un quorum che tocca, sistematicamente, dalla primavera del 2000. La Germania precinitasd? due a zero, l'Inghilterra da direna uffl'ilo United; fuori l'Arsenal, uno dei grandi favoriti, e il Newcastle); l'Olanda dell'Ajax avvicenda la Grecia del Panathinaikos. Non esiste uno squadrone in grado di schiacciare la concorrenza: nemmeno il Real. L'equilibrio soffuso accentua le chances di Milan, Juve e Inter (che recupererà in un colpo Vieri, Recoba e Crespo). Altra cosa: il trionfo del modello latino. Un anno fa, c'erano soltanto le spagnole, tre unità su otto. Oggi, complice la nostra impennata, ce ne sono addirittura sei, il 75 per cento. Italiani e spagnoli hanno imposto una selezione eccezionale. Nel secolo del tremendismo atletico, la tecnica continua a pagare. Buon segno.