Ultime ore per l'offerta su FiatAvio

Ultime ore per l'offerta su FiatAvio AGNELLI: NIENTE DICHIARAZIONI QUANDO SI TRATTA. MORCHIO: IMPEGNATI SU TANTI FRONTI Ultime ore per l'offerta su FiatAvio Finmeccanica in attesa della decisione di Snecma Si parla anche di un'offerta della General Electric Vanni Cornerò Dopo il rinvio di 48 ore concesso per presentare un'offrrta d'acquisto le trattative su FiatAvio proseguono serrate e intanto spunta un terzo pretendente. Stando ad indiscrezioni provenienti da ambienti finanziari intemazionali l'azienda aerospaziale del gruppo torinese interesserebbe anche al colosso americano General Electric, che sarebbe interessato ad entrare nella competizione in cui, finora, si delineavano solo le figure di Finmeccanica e del fondo statunitense Carlyle. A chi andrà FiatAvio? «È un periodo di trattativa e ciò che avviene in un periodo di trattativa non si dice», risponde Umberto Agnelli parlando della cessione e l'amministratore delegato della Fiat, Giuseppe Morchie, aggiunge appena: «stiamo lavorando, siamo impegnati su tanti fronti e aspettiamo i fatti». Resta il fatto che il Lingotto vuol chiudere la partita in tempi stretti. Intanto si delineano i particolari che hanno portato al rinvio dei termini dell'offerta. A quanto pare sono stati i francesi di Snecma a chiedere più tempo, mentre Finmeccanica, da parte sua aveva già definito la proposta. A frenare Snecma sarebbero state in particolare le opzioni «put» e «cali» che consentirebbero a Finmeccanica di cedere al partner francese la propria quota dopo due anni, prima cioè che a Parigi si decida di esercitare eventualmente la scelta inversa, acquisendo la quota del gruppo di Piazzale Montegrappa. Sul rinvio Snecma non fa commenti di sorta, comunque, se il governo francese decidesse di accettare le condizioni e firmasse assieme a Finmeccanica l'offerta per FiatAvio, che potrebbe aggirarsi attorno agli 1,6 miliardi di euro, questa dovrebbe approdare entro la mezzanotte di oggi a Torino. Intanto resta ancora sul tavolo la proposta da 1,8 miliardi di euro avanzata dal fondo Carlyle, a cui, se le voci fossero confermate, potrebbe aggiungersene una di General Elecrtic. Il governo italiano, come ha sottolineato ieri ancora una volta il ministro alle Attività produttive Antonio Marzano, punta a mantenere in mani nazionali una quota significativa di Fiat Avio, ma se 1 offerta di Snecma non arrivasse il campo rimarrebbe tutto agli americani. E c'è da ripetere che ajjjli Usa, in questo momento di forti tensioni con Parigi, non piace assolutamente l'ipotesi che una società francese metta in qualche modo mano nella commessa da 200 miliardi di dollari per il nuovo caccia statunitense «Jsf». Fiat Avio, infatti, in quanto socio del consorzio motoristico europeo Eurojet, oltre ai motori dei Tornado e dei Typhoon, contribuirà anche allo sviluppo di quelli del «Jsf». La situazione crea una certa apprensione nei sindacati: «Non vorremmo che il gioco dei rinvìi finisse con lo spianare la strada all'arrivo di gruppi stranieri avverte il segretario nazionale della Uilm, Giovanni Contento - è necessario che il governo chiarisca come intende difendere questo patrimonio industriale del Paese». Chiusi invece definitivamente i giochi per l'offerta su Fiat presentata dalla Omniainvest, guidata da Roberto Colaninno: «I tempi per l'inizio delle trattative sono scaduti il 15 marzo e non abbiamo ricevuto nessun invito a partecipare», ha detto lo stesso Colaninno, aggiungendo: «L'interesse rimaneva diciamo che le condizioni del progetto che abbiamo presentato si sono esaurite il 15 marzo». Escluso, al contrario un interesse per Toro Assicurazioni. Intanto, ieri, la Risanamento Napoli di Luigi Zunino ha perfezionato l'acquisto del 55,950Zo di Ipi dalla Fiat. Il gruppo del Lingotto resta nel capitale della società immobiliare con una quota del 1007o. Gli accordi prevedono opzioni «put» e «cali», esercitabili dal marzo del 2006, per la stessa partecipazione in mano alla Fiat. E il consiglio di amministrazione della Ipi Spa, presieduto da Erminio Petillo, ha approvato il bilancio chiuso al 31 dicembre 2002 con un utile operativo di 21,2 milioni di euro contro i 10,9 del precedente esercizio. Complessivamente i ricavi sono ammontati a 46,2 milioni di euro (erano stati 29,7 nel 2001), l'utile netto consolidato è stato pari a 20 milioni di euro (contro i precedenti 12,2). La Dosizione finanziaria netta consoidata era di 156,7 milioni di euro. All'assemblea degli azionisti, convocata per il 24 aprile, sarà proposto un dividendo di 0,189 euro per azione (erano 0,180 euro nel precedente esercizio) in pagamento dal 5 giugno per complessivi 7.708.201 euro. Rimane sul tavolo la proposta del fondo americano Carlyle Marzano: «È importante che parte dell'azienda resti in mani italiane» Il presidente della Fiat, Umberto Agnelli L'amministratore delegato del gruppo, Giuseppe Morchio

Luoghi citati: Napoli, Parigi, Torino