Assalto alla pizzeria in centro Cento denunce per guerriglia

Assalto alla pizzeria in centro Cento denunce per guerriglia Assalto alla pizzeria in centro Cento denunce per guerriglia Elisabetta Masso ROMA Reazioni furiose ai fatti di Milano. Ieri una pizzeria gestita da un egiziano è stata presa di mira dai giovani appartenenti ai «disobbedienti», che manifestavano per le vie di Roma intomo al Viminale per protestare per l'uccisione, domenica notte, di Davide Cesare, il ragazzo ammazzato a coltellate a Milano. I manifestanti hanno distrutto le vetrine del locale preso di mira in via Carlo Botta. Ma probabilmente l'obiettivo era un pub accanto, ieri chiuso, gestito secondo alcuni dei manifestanti da «uno di destra, ex terza posizione negli Anni '80». Un centinaia di disobbedienti, giovani dei centri sociali ed esponenti dei Verdi (gli onorevoli Bulgarelli e Cento) e di Rifondazione comunista, tra cui il capogruppo alla Regione, Salvatore Bonadonna e quello al Comune di Roma, Nunzio D'Erme si sono radunati, verso le 18.30 in via dei Volsci, nel quartiere San Lorenzo, per una manifestazione «contro le gravi responsabilità delle forze dell'ordine nei fatti di Milano, e denunciare l'omicidio a sfondo fascista ai danni di un compagno». I giovani, guidati da Guido Lutrario, leader dei disobbedienti romani, si sono riuniti dietro uno striscione con la scritta «Fuori i fascisti dalla storia» e sono partiti in corteo verso il ministero degli Interni. Tra la gente una bandiera rossa listata a lutto e un altro strif clone, firmato Forte Prenestino, con la scritta «Il sorriso di Davide non si è spento. Oggi come ieri fascisti assassini». I «disobbedienti» hanno più volte cercato di raggiungere il Viminale, provando ad aggirare - senza riuscirci - il cordone di poliziotti predisposto dalla Questura. Cordone di sicurezza che ha contenuto e poi costretto a ripiegare il gruppo di «disobbedienti», senza comunque che ci fosse mai contatto tra agenti di polizia e manifestanti. Questi ultimi si sono quindi diretti verso il quartiere San Lorenzo, da dove in precedenza erano partiti in corteo verso il centro, tenuti d'occhio a debita distanza dai poliziotti. Circa un centinaio saranno denunciati dalla polizia: i giovani sono stati infatti riconosciuti dalla Digos. Sugli incidenti gli investigatori invieranno un rapporto alla magistratura. Atti di violenza anche in pieno centro a Massa, dove un gruppo di persone, in parte col volto coperto e avvolti da bandiere rosse, hanno devastato la sede provinciale di Azione giovani-Destra sociale. Il raid è avvenuto in serata, in via Ghirlanda. La vetrata della sede, che si affaccia sulla strada, è stata colpita con calci ed è andata in frantumi. Gli aggressori, circa una dozzina, sono poi entrati nella stanza, un unico locale di tre metri per cinque, rovesciando i tavoli, mandando all'aria i documenti e scaraventando a terra un motorino che era parcheggiato all'interno. Gli aggressori hanno lanciato contro i cinqtie-sei giovani, alcuni dei quali minorenni, che si trovavano all'interno della sede, alcuni oggetti trovati nella stanza e con uno spray rosso hanno disegnato la falce e martello sull'unico vetro rimasto intatto. Il blitz è durato pochi minuti ed il gruppo si è allontanato compatto cantando «Bandiera Rossa». Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Comando provinciale di Massa Carrara, che conducono le indagini, e la Digos. «Ferma condanna per la violenta aggressione a Massa contro la sede "Destra sociale" di Alleanza nazionale» è stata espressa dal ministro delle politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno. Secondo Alemanno «l'aggressione è tanto più grave se si considera che è avvenuta in pieno centro della città e dopo una lunga serie di aggressioni denunciate alle autorità di pubblica sicurezza».

Persone citate: Alemanno, Bulgarelli, Davide Cesare, Elisabetta Masso, Gianni Alemanno, Guido Lutrario, Nunzio D'erme, Salvatore Bonadonna, Verdi

Luoghi citati: Comune Di Roma, Milano, Roma