Rissa tra skinhead e squattery sgozzato un ragazzo

Rissa tra skinhead e squattery sgozzato un ragazzo LA QUESTURA: «LA POLITICA NON CENTRA. HANNO LITIGATO PER FUTILI MOTIVI» Rissa tra skinhead e squattery sgozzato un ragazzo Tre fermati a Milano. A Roma gli autonomi marciano verso il Viminale MILANO Se l'erano giurata una settimana prima. Uno aveva un cane che si chiamava Rommel. Gli altri arrivavano dal centro sociale Orso. Erano volate parole forti. E poi i pugni e gli schiaffi. «Erano in dieci contro di me», aveva detto alla polizia Federico M., cinque giorni di prognosi quella volta, a casa il busto di Mussolini, in testa le idee che hanno gli skinhead. Una settimana, per «pareggiare il conto». In questura dicono che solo per caso si sono incontrati di nuovo. Federico era con suo fratello M. che non ha ancora 18 anni e con suo padre Giorgio. Qualcuno dei tre aveva un coltello. Forse due. A Davide Cesare hanno aperto la gola con un colpo solo, è morto davanti al bar Tipotà di via Zamenhof. Ad Alex hanno tirato otto coltellate nella schiena ma se la caverà. Adesso loro tre sono in carcere accusati di concorso in omicidio. Non succedeva da 25 anni, a Milano. «Però la politica non c'entra, è una lite di strada con connotazione politica», ripetono in questura, con la paura che si torni ad avere paura. A fare gh arresti ci mettono meno di un giorno. A casa dei tre simpatizzanti naziskin hanno trovato gli abiti sporchi di sangue e basta e avanza. Davanti al centro sociale Orso di via Gola dove andava Davide ci sono i mazzi di fiori e gli slogan duri. La mamma di Davide scrive un messaggio «ai giovani» perchè spera che non accada mai più: «Basta violenza ma non perchè porgiamo l'altra guancia. Portiamo avanti le nostre idee cercando il dialogo. Non possiamo cercare la pace se dentro portiamo morte». Davide Cesare aveva 26 anni e una bambina di 4 che da un anno stava a Ghedi vicino a Brescia, con l'ex compagna Wendy: «L'ho saputo solo questa mattina, terribile, non riesco a dire nulla...». Cesare faceva l'operaio in una fabbri- La vittima èVentisei anun ex di deA casa dei ritrovati abmacchiati d un operaio ni, era tra naziskin ti i sangue ca di Vimodrone ma abitava a Rozzano. Era iscritto a Rifondazione comunista e frequentava il centro sociale Orso di via Gola nato appena due anni fa. Da giovanissimo era con gli skinhead della provincia di Milano, fino al '96 era stato iscritto al gruppo giovanile della Fiamma tricolore, ma poi se ne era andato e aveva scoperto il «movimento» e quelli dell'Orso. Alla domenica andava allo stadio, tra gli ultra dell'Inter. Davanti al centro sociale di via Gola, a un ponte dal bar di via Zamenhof dove Davide è stato ucciso, arrivano dal mattino presto quelli che hanno saputo per radio, dalla rete e con il passa parola. C'è un altro Davide che era anche lui al bar: «Io mi sono salvato per caso, solo perchè mi si è slacciata una scarpa...». Ha ventisei anni anche lui e la faccia di un ragazzino, con la barba bionda ma poca: «Ho visto quelli con le lame... Sono corso e ho preso Davide tra le braccia. C'era sangue ovunque. Lui diceva solo "mi hanno preso, mi hanno preso, aiutami, sto male...". Poi è stato in silenzio. Respirava ancora, ma forse sono io che adesso mi illudo. Non ho capito che era morto». Fabio Z. era anche lui al bar. Ha preso una coltellata sulla spalla ma di striscio. E poi le botte all'ospedale San Paolo, dalla polizia, nella notte dei nervi scoperti. A tutti dice che Alex ce la farà, che l'operazione andata avanti tutta la notte è riuscita. Che anche se ha preso otto coltellate nella schiena e c'è stata una lesione ai polmoni «Alex è uno grosso, vedrai che ce la fa». Davanti al centro sociale con lo striscione rosso e nero e la scritta «Antifascismo in ogni città» continua ad arrivare gente. Alle sei c'è l'assemblea. E poi un corteo fino al bar di via Zamenhof con le serrande abbassate e un pò di segatura sul marciapiede dove prima c'era il sangue. [f. poi.] La vittima è un operaio Ventisei anni, era un ex di destra A casa dei naziskin ritrovati abiti macchiati di sangue A

Persone citate: Davide Cesare, Fabio Z., Federico M., Mussolini, Rommel

Luoghi citati: Brescia, Ghedi, Milano, Roma, Rozzano, Vimodrone