L'opposizione si compatta «Senza l'Onu niente guerra» di Amedeo La Mattina

L'opposizione si compatta «Senza l'Onu niente guerra» L'opposizione si compatta «Senza l'Onu niente guerra» Amedeo La Mattina ROMA La mancanza di una copertura Onu alla guerra potrebbe consentire a tutta l'opposizione (almeno questa volta) di presentarsi unita all'appuntamento parlamentare previsto per questa settimana. Nei prossimi giorni Ulivo e Prc dovrebbero sottoscrivere una mozione che impegna il governo italiano ad un no netto al conflitto armato e alla concessione di basi e dello spazio aereo. La lesi è: una guerra senza una risoluzione delle Nazione Unite è illegittima perché viola l'articolo 11 della Costituzione. Dovrebbe essere una mozione scritta in modo tale da consentire anche ad una parte della maggioranza (a cominciare dai centristi) di votarla. Questa più ampia convergenza dipenderà dalla posizione che prenderà il governo che però vuole mantenere vivo il rapporto con Bush, soprattutto dopo la lettera in cui il presidente americano ringrazia il nostro paese per il contributo «determinante» nella crisi irachena. Lettera che secondo Pecoraro Scanio è il riconoscimento ad «un fedele servitore e non a un alleato alla pari». Il governo intanto si è mosso per un'interlocuzione con l'opposizione. Il ministro degli Esteri Frat- tini ha incontrato Rutelli in qualità di coordinatore dell'Ulivo e i vicepresidenti delle commissioni Esteri di Camera e Senato, Umberto Ranieri e Franco Danieli. «Un gesto di sensibilità istituzionale apprezzabile», per Rutelli che ieri ha spiegato la proposta di istituire un tribunale intemazionale che dovrebbe giudicare Saddam Hussein per i crimini contro l'umanità così come è accaduto per Milosevic e i massacri in Ruanda. Ma l'iniziativa di Rutelli, condivisa dal sindaco di Roma Veltroni e dal leader dello Sdi Boselli, ha spiazzato i Ds irritati per avere appreso la proposta da un'intervista rilasciata al «Corriere della Sera». E ha suscitato l'ironia di Gianfranco Fini. «Se Rutelli va anche a prendere Saddam - ha detto il vicepremier sono d'accordo. Che ci dia qualche indicazione su come convincere l'interessato a farsi processare». Replica dell'interessato: «Il problema è che loro non vogliono né andarlo a prendere né altro, perché non sanno che fare. Ancora a poche ore dal Consigho di sicurez- za Onu - ha concluso Rutelli - il governo non ha idea di quale posizione prendere». Per quanto riguarda l'opposizione, invece, il leader della Margherita è sicuro che sarà unita in caso di conflitto unilaterale: «Se si decidesse un conflitto unilaterale, l'Italia non potrebbe assentire alle richieste, compreso l'uso delle basi». Lo stesso Fassino è convinto che questa volta l'Ulivo sarà «assolutamente unito» su una mozione che impone all'Italia di rimanere fuori da «un'avventura militare»: «Fino all'ultimo si cerchi di disarmare Saddam Hussein con la politica e non con le armi. Anche se i margini sono molto esigui, non bisogna rassegnarsi a questa guerra». Una guerra «folle» per Rutelli, «insensata e dagli esiti davvero catastrofici» per Fassino che ha chiesto al governo di uscire dalle «ambiguità e dalle reticenze». Dunque, niente basi.e diritto di sorvolo per gli aerei Usa. D'altra parte, ha ricordato il leader della Quercia, nell'incontro di qualche giorno fa al Quirinale tra il Capo dello Stato e Berlusconi è stato detto chiaramente che l'Italia non può essere partecipe di iniziative militari che siano al di fuori dell'Onu. Su questa linea è d'accordo il Prc. Ma per il capogruppo alla Camera Giordano è «utile e importante una risolu¬ zione unitaria contro la guerra, a condizione che sia inequivoca su una netta contrarietà alla guerra e impegni il governo a non dare disponibilità per l'utilizzo di strutture, infrastrutture, uomini e risorse». Insomma, sembra proprio che rossa verificarsi un piccolo miracoo unitario nell'Ulivo. Anche i diessini più sensibili alle ragioni americane sono allineali. Ad esempio Ranieri ha sostenuto che il governo italiano farebbe bene a esprimere la propria contrarietà all'uso della forza senza la legittimazione dell'Onu: «Berlusconi aveva definito come "nefasto" un intervento armato fuori dalle Nazioni Unite. Perché oggi non dichiara la sua contrarietà a una guerra unilaterale?». E Ugo Intini dello Sdi si augura però di potere coinvolgere una parte della maggioranza: per questo motivo «il nostro obiettivo non è quello di esasperare i toni, bensì far emergere questa maggioranza in favore della pace che esiste nel paese e in Parlamento». L'opposizione teme che il premier si basi sulla risoluzione 1441 per concedere basi e spazio aereo. Del resto, ha osservato Fioroni della Margherita, non era stato lo stesso presidente del Consiglio a definire la seconda risoluzione opportuna, ma non indispensabile? L'Ulivo sta preparando una mozione che impegna l'Italia a non concedere a Washington né basi né spazi aerei e che potrebbe essere condivisa anche dai centristi II leader della Margherita Francesco Rutelli

Luoghi citati: Italia, Roma, Ruanda, Usa, Washington