La rivoluzione dd GOLF Un brivido sul green Der i nuovi handicap di Stefano Semeraro

La rivoluzione dd GOLF Un brivido sul green Der i nuovi handicap DAL PRIMO APRILE SCATTANO NORME DIVERSE CHE SUSCITANO SNTEI E DISCUSSIONI NEI CIRCOLI La rivoluzione dd GOLF Un brivido sul green Der i nuovi handicap Stefano Semeraro L'handicap, per un golfista, è come la coperta per Linus: protezione e feticcio, sicurezza e condanna. È il vestito con cui ci .si presenta in società, l'etichetta che ti colloca nella gerarchia dei tuoi simili. Un numerino, se voghamo essere schematici, che spiega chi sei, e quanto vah. La piccola rivoluzione che a partire dal prossimo aprile manderà al lavasecco l'handicap dei golfisti italiani, per restituirglielo rinnovato e con un bel profumo di razionalizzazione made in Usa, agita le discussioni nei club, stuzzica quesiti. Anche se il popolo del green, cosmopohta per indole, non si fa sgomentare da un sistema che già da tempo all'estero ha dato prova della sua efficacia. «Guardi, l'handicap non va poi preso troppo seriamente -sorride con cordiale e competente understatement Gianfranco Costa, il guru tecnico del nostro golf, autore di volumi sulle regole del gioco, giudice arbitro internazionale e oggi membro della Commissione gare, regolamenti e rating della Federazione -.Personalmente sto girando l'Italia per spiegare in cosa consiste la novità, che, va detto, è un'ottima novità, un sistema moltt^ intelligente e che in America ad esempio è rodatissimo. E molto bello, cosa che giustifica tutto il lavorio di aggiornamento e informazione in atto in questo periodo». Un sistema figlio appunto della metà americana dell'anima golfistica: «Sì, mentre per gh inglesi il golf è tradizione, fair-play, sportività, ma anche conservatorismo, tanto che solo da pochissimo hanno iniziato a "toherare" la presenza femminile, per gh americani contano la precisione, l'agonismo a tutti i livelli, anche attraverso formule strane. E, ovviamente, conta molto 0 business». Da qui l'esigenza di un sistema che moduli l'handicap anche in relazione al campo dove si gioca, cori valutazioni accuratissime anche se, ammettiamolo, complesse da metabolizzare per l'appassionato medio. «La cosa buffa è la contrapposizione fra direttori di circoli e soci - continua Costa -. I primi ambiscono a veder considerato come difficile il proprio campo, i secondi temono invece una valutazione troppo elevata, perché in trasferta si troverebbero poi a cedere dei colpi. Forse la cosa più importante è rendersi conto che da ora in poi conterà più l'handicap esatto, quello con i decimali per intenderci, che l'handicap di gioco. Credo che ci vorrà un anno intero per assorbire la novità, ma alla fine ci abitueremo tranquiUamente anche noi». Nei circoli intanto serpeggia più la curiosità che la preoccupazione. L'ansia è decisamente sotto il livello di guardia. «Da noi le tabeUe sono già esposte -racconta Cesare Magholi dal fronte romano, all'Olgiata -. Un po' di confusione c'è, lo ammetto, ma direi che i soci sono favorevoli alla novità. Ora però è presto per giudicare, vedremo cosa succederà con l'inizio dehe gare». «Speriamo solo che i computer funzionilo sempre bene -risponde con un sospiro Alessandro Grazia, dal Golf Club Bologna -perché in caso contrario potremo anche dare un giro di chiave e andare tutti a casa. Il sistema è in effetti ostico, anche se non vedo eccessive preoccupazioni fra frequentatori del circolo. I più inquieti sono quelli a cavallo fra due categorie, che temono una "retrocessione". Poi c'è la questione, dei criteri dello slope, che si prestano a qualche polemica. Il nostro campo ad esempio è stato giudicato mediofacile, ma chi viene da fuori qui fatica a vincere, mentre i nostri in trasferta se la cavano bene». FedeUssimo alla linea, con un pizzico di orgogho nordista, è Carlo Carezza, del Gardagolf Country Club, sede del prossimo Open d'Italia: «Nessun problema, nessuna domanda particolare - tagha corto con piglio efficientista - anzi, i nostri soci conoscevano già il sistema, e molti si chiedevano già da tempo quando sarebbe stato introdotto anche da noi». «La domanda più buffa che mi hanno rivolto sinora - riprende Gianfranco Costa - è stata sul perché lo stesso campo, nelle valutazioni, risulta più difficile per le donne. Ho risposto che evidentemente i raters, fra i quali ci sono anch'io, sono femministi. Ma la verità è che è difficile prescindere dal sesso nel valutare la difficoltà di un approccio ad un campo. Come dall'età: che senso ha far giocare insieme un signore di 80 anni e un ragazzo di 15? Anche nelle gare.ludiche si andrà verso una divisione per sesso e per età». Ma qualcuno fieramente avverso al nuovo sistema di handicap ci sarà pure, no? «Gh inglesi, gh scozzesi soprattutto. Sostengono che un campo non è mai uguale due giorni di fila, e quindi è impossibile valutarlo in assoluto. La prima volta che andai a St. Andrews, ad esempio, dopo aver giocato osai dire al segretario di quel prestigiosissimo circolo che il campo me l'ero aspettato più difficile. "Ma oggi non conta", rispose lui un po' stizzito, "Perché non piove né tira vento, cosa che da noi non accade quasi mai"». Infine, la data in cui scatterà l'innovazione, il l0 aprile. È stata scelta con malizia? «Il 31 marzo scade il tesseramento, quindi ci è sembrato giusto fare partire le modifiche con l'inizio dell'attività - chiarisce Costa -. Ma devo ammettere che il sottile sapore di burla che la data suggerisce non mi dispiace affatto». Gli addetti ai lavori sono quasi tutti favorevoli al sistema in vigore negli Usa anche se esiste qualche contrapposizione fra club e soci CHE COSA CAMBIA """■"■SI in :ema di aggidrriarnento degli handicap I coipì di vantaggio sul par del percorso che fi genere richiede 72 coipi) entrerà in vigore l'I aprile. i chiama EGA HANDICAP SYSTEM e i metodi di valutazione sono quelli dell'USGA, laifederazione americana. I! 31 Tiarzo ogni circolo trasformerà gli handicap esatti dei aropri soci in handicap esatti nazionali, riferiti a 113 che 116 slope medio in Italia. Per slope si intende la difficoltà elativa die incontra un giocatore medio contro uno cratch. La formula di trasformazione sarà la seguente: EGAEi-^ (113ZSLOPE)X [HANDICAP ESATTO PRECEDENTE (COURSE RATING-PAR)] EC. .u.H è il nuovo handicap esatto nazionale, COURSE RATING è la difficoltà di un percorso per i giocatori scratch Un giocatore sul proprio campo giocherà con il vecchio handicap, se invece andrà su un altro campo dovrà calcolare jl'handicap di gioco in base al nuovo handicap esatto ; nazionale, che dovrà sempre ricordare, decimali compresi. Questa la formula per il calcolo: HANDICAP DI GIOCO* EGAEH x (SLOPE/113) 4- (COURSE RATING - PAR) Se da un campo facile vado su uno più difficile, cioè .maggiore di 113, il mio handicap di gioco salirà, e arcontrario se da uno più difficile vado su uno più facile il mio handipap di gioco diminuirà Non è necessario comunque portarsi appresso una calcolatrice in quanto in ogn circolo si troverà una tabella | che riporterà il mio handicap di gioco su quei campo in base al mio handicap esatto. L'handicap massimo sia esatto che di gioco sarà di 36 per uomini e donne, mentre nel vecchio sistema era di 34. Inoltre ai fini dell'handicap saranno ritenuti validi solo i risultati ottenuti in gara e su 18 buche

Persone citate: Alessandro Grazia, Andrews, Carlo Carezza, Gianfranco Costa

Luoghi citati: America, Bologna, Italia, Usa