SuperPippo lancia la sfida a SuperMario di Giorgio Viberti
SuperPippo lancia la sfida a SuperMario CICLISMO: UN NOME NUOVO DALLATIRREN0-ADRIATIC0, IERI BLOCCATA DALLA NEVE SuperPippo lancia la sfida a SuperMario Il 21 enne Pozzato fa tremare Cipollini per la Sanremo di sabato Giorgio Viberti Filippo Pozzato ha soltanto 21 anni, 14 meno di SuperMario Cipollini, eppure viene inserito tra i favoriti della Milano-Sanremo di sabato, la classicissima di primavera conquistata l'anno scorso proprio da Re Leone. «Pippo», vicentino di Sandrigo, è l'astro nascente del ciclismo italiano. Un ragazzo modemo (ha persino un proprio sito internet), lontano dalla tipologia del corridore «ciau mama», ma pronto al sacrificio come i campionissimi di un tempo. «E' educato e gentile - dice di lui il et Franco Ballerini - però sa bene che cosa vuole e non si fa pestare i piedi da nessuno, sfruttando al meglio il suo gran fisico». Si unisce agli elogi Giancarlo Ferretti, il decano dei tecnici italiani e team manager della Fassa Bortolo, la nuova squadra di Pozzato: «Ha testa e usa bene il cambio, la mia chiave di lettura dei corridori - ammette "Ferròn", raramente incline ai complimenti -. Per ora gli ho trovato un solo difetto: i capelli lunghi». Pippo accetta e ribatte: «Se vinco la Sanremo, li taglio. In ogni caso, so che cosa significa fare il professionista». Malgrado la giovane età, infatti, è alla quarta stagione nella massima categoria, essendo stato prelevato a soli 18 anni dalla Mapei direttamente dalle categorie giovanili, saltando dunque i dilettanti. «Credevo che fossero matti a promuovermi così presto tra i professionisti - ricorda Pozzato - e invece sono riusciti a farmi crescere gradualmente, senza troppe pressioni». Dopo 17 successi nella categoria allievi e 20 da juniores (più due argenti e due bronzi in maglia azzurra in diverse edizioni dei Mondiali), ha continuato a distinguersi tra i professionisti, cogliendo l'anno scorso ben 14 vittorie. Lo stesso numero di Cipollini. «Ma erano corse meno importanti di quelle conquistate da Mario» si schermisce Pippo. Ma in questo avvio di 2003 ha scritto il proprio nome sull'albo d'oro di tre gare importanti come il Laigueglia, il Trofeo dell'Etna e una tappa della Tirreno Adriatico, corsa nella quale è attualmente 20 con 1" dal leader Bettini (ieri la 40 tappa Foligno-Ortezzano è stata annullata per maltempo: mercoledì la conclusione). Eppure Pippo non si è montato la testa. «Mi piacciono i bei vestiti e i capelli lunghi, è vero, ma quando salgo in bici so che cosa devo fare. Se sei forte di testa puoi arrivare ovunque, me l'ha insegnato Lance Armstrong. All'inizio l'americano non mi era simpatico, poi ho letto il suo libro e ho capito che la sua forza è prima di tutto mentale». Anche per questo Pozzato si allena duro ogni giomo, spesso anche 6-7 ore consecutive. E così quest'arme si è già lasciato alle spalle gente come Bettini, Di Luca, Figueras, Vainsteins, Zabel, riscuotendo i complimenti anche di coUeghi illustri e navigati come Cipollini e Museeuw. Persino il laconico Gianni Bugno, il suo idolo da ragazzo, gli ha tributato grandi elogi. «Ma mi hanno stupito soprattutto le parole di Eddy Merckx - aggiunge Pippo -. Mi ha detto di non fare troppe gare, perché sono ancora giovane, ma di non tirare mai i freni quando corro». Fisico alla Indurain, Pozzato ricorda Bugno per le doti di passista, Bartoh per le qualità sugli strappi brevi e in volata, Moser per le capacità nelle cronometro. Un corridore completo. «E' vero - annuisce lui - nel senso che vado piano dappertutto». L'umiltà, spesso, è l'arma segreta dei grandi corridori. Filippo «Pippo» Pozzato, 21 enne vicentino di Sandrigo, già tre successi quest'anno
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