I privati snobbano le infrastrutture Spin-off di Ligresti che cerca liquidità

I privati snobbano le infrastrutture Spin-off di Ligresti che cerca liquidità NOMI E GLI AFFARI I privati snobbano le infrastrutture Spin-off di Ligresti che cerca liquidità Valerla Sacchi Il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi ha un problema: non riesce a trovare abbastanza capitali privati per finanziare il suo programma di grandi opere. Il project financing non ha funzionato e lui stesso ha dichiarato che non esclude di dare il vìa a un vero e proprio road show del ministero per spiegare agli investitori privati i diversi progetti nei dettagli. Chissà, forse anche le incertezze legate alla guerra non lo aiutano. E in questa situazione ancor più amaro è il fatto che vengano a mancare i quattrini delle Fondazioni bancarie che, sotto i vessilli dell'Acri presieduta da Giuseppe Guzzetti, hanno vinto un primo round contro i regolamenti del Tesoro che avrebbero dovuto vincolarle. tra le altre cose, a finanziare con parte del loro patrimonio proprio le opere pubbliche. Non è questo il solo grattacapo del ministro Lunardi che, recentemente, ha aperto un fronte di scontro con l'amministratore delegato delle Ferrovie Giancarlo Cimoli sui destini della Rfi, società che gestisce le infrastrutture della rete di trasporto. Rfi, che (insieme ai suoi appalti) Lunardi vorrebbe trasferire a un soggetto autonomo e indipendente, e che Cimoli vuole invece tenere, seppur separata, sotto l'egida della holding Fs. Sulla questione è intervenuto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ha ricordato come, la rete costituisca la garanzia a fronte di linee di credito concesse alle ferrovie. La battaglia continua. Un altro duello, sorto a livel¬ lo regionale, potrebbe presto diventare uno scottate tema nazionale. E' quello che oppone il ministro della Sanità, Gerolamo Sirchia, al superpresidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. In hallo, questa volta, sono competenze e finanziamenti legati alla sanità locale. Pochi giorni or sono il ministro ha infatti dichiarato che il modello che ha accentrato nelle mani dei Governatori il servizio sanitario «va ridiscusso», lasciando capire di essere favorevole a riportare certe strutture ospedaliere sotto l'egida dei comuni. Formigoni, già stressato per le accuse che da qualche tempo gli piovono addosso per aver reintrodotto in Lombardia ticket sanitari giudicati troppo alti, ha reagito duramente. Si attendono gli sviluppi. ^TT" •*YJIP. Di colpo, in Spagna va di moda il tàke-over. Dopo l'Opa lanciata da Alfio Marchini e Francesco Gaetano Caltagirone sulla società immobiliare madrilena Metrovacesa (sul cui capo starebbe per piombare una contro-Opa di Fadesa), ecco Gas Naturai, il maggiore distributore di gas del paese, partire all'attacco di Iberdola, seconda società spagnola nei settore elettrico dopo Endesa. Nelle intenzioni di Antonio Brufau, presidente di Gas Naturai, scopo dell'operazione è di far nascere il terzo gruppo europeo dell'energia per capitalizzazione, il quinto a livello mondiale. Il consigho di amministrazione di Iberdola ha già respinto l'offerta del valore di 26 miUardi di euro, definendo bassissimo il prezzo, e si è subito dato da fare per cercare nuove alle¬ anze. Contrari all'aggressione non sono solo gli azionisti di Iberdola, ma anche Repsol che in Gas Naturai ha una quota pari al 240Zo. E negativo sull'Opa ostile è U Bilbao Viscaya che in Repsol ha il 50Zo e in Iberdola quasi il 100Zo. A Francoforte ad essere contesa è la Wella, marchio storico specializzato in prodotti per capelli, sulla quale hanno messo gli occhi sia l'americana Procter B- Gamble che la tedesca Henkel (che una settimana fa ha annunciato di aver acquistato il 70Zo di Wella). Ma dietro le quinte sarebbero pronti a entrare in gioco altri due pretendenti di primo piano: Oreal e Unilever. Dei quattro gruppi familiari che discendono dal fondatore di Wella Franz Stoeher, tre: i Pohl, i Sander e gli Ebert sarebbero favorevoli alla vendita, mentre frenano i cugini Stroeher, forti del loro 250Zo. A Milano è invece Salvatore Ligresti a mettere sul mercato, previo spin-off, un terzo del portafogho immobiliare di Fondiaria-Sai e Milano Assicurazioni costituito da immobib di prestigio in zone centrali di Roma, di Firenze e della capita¬ le meneghina, valore complessivo un miliardo e mezzo di euro. Una cessione finalizzata a portare a casa la liquidità necessaria a individuare, sempre nel settore immobiliare, investimenti che in prospettiva aumentino la redditività del portafoglio delle due compagnie. Un fantasma si aggira per l'Europa, quello dei fondi pensione. A fare da battistrada erano stati gli Stati Uniti che, in un susseguirsi di report negativi, avevano già messo in luce i passivi dei fondi di gruppi potenti come Ford, General Motors e Gè. Ora è la volta della Cee: uno studio di Dresdner Kleinwort Wassertein ha calcolato che, per la pattuglia delle 158 società a maggior capitalizzazione nelle Borse europee, il deficit pensionistico è vicino ai 250 miliardi di euro. Ma da Bruxelles arriva una buona notizia: dopo dodici anni di lavori, l'Europarlamento ha approvato la direttiva Uè sulla previdenza integrativa che, come ha spiegato il commissario ai Servizi finanziari Frits Bolkestein, consentirà maggiore protezione a un settore che copre il ZS"!*) della popolazione attiva d'Euro¬ pa e gestisce capitali per 2500 miliardi di euro, un valore pari al 290Zo del Pil Cee. I consumi che battono la fiacca non scoraggiano la svedese Hennes S- Muritz, grande gruppo della distribuzione di abbigliamento a prezzi contenuti. La società controllata e guidata da Stefan Peterson, già presente in 14 paesi del mondo, la infatti deciso di sbarcare entro l'anno in Italia. Prima tappa: un negozio nel centro di Milano. Altri interessi premono alle frontiere del Bel Paese, quelli degli allibratori stranieri, inglesi in testa. Siegbert Albert, Avvocato generale della Corte di Giustizia della Uè, nel quadro di un ricorso alla Corte, ha accusato la normativa italiana che regola le scommesse (e riserva l'attività allo Stato o a imprese titolari di speciali concessioni) di essere «un ostacolo alla libera prestazione dei servizi» e in contrasto con la legislazione comunitaria. Se la tesi di Albert verrà verrà accolta dai giudici comunitari, potrebbero cadere le barriere che finora hanno tenuto i bookmakers stranieri lontani dal ricco mercato di casa nostra.'