BOYSCOOT Deregulation in campeggio di Francesca Paci

BOYSCOOT Deregulation in campeggio GìOmm E TEMPO UBERO BOYSCOOT Deregulation in campeggio il caso Francesca Paci FRANCESCO Lano si frega le mani soddisfatto. Per l'architetto ventottenne che nel tempo libero insegna i principi di Baden Powell a trenta lupetti della parrocchia Santa Giulia, la nuova legge sui campeggi risolve molti problemi. La norma regionale approvata martedì in consiglio, snellisce drasticamente le procedure per programmare vacanze spartane nelle valli del Piemonte. La scorsa estate, oltre alle rimostranze della fidanzata non scout, Francesco s'era beccato la grana di ottenere i permessi per allestire tende e cambusa in alta montagna. Un elenco più lungo della lista della spesa per quindici giorni d'avventura. Il prossimo raduno nazionale di San Giorgio Canavese avrà vita facile. Per i cinquemila boy scout in arrivo da tutta Italia, tra il 28 luglio e il 7 agosto 2003, basterà presentare domanda al sindaco locale. Risposta o meno, il soggiorno sarà automaticamente autorizzato. «Un'agevolazione che coincide col riconoscimento d'uno dei nostri principi fondanti, il rapporto con l'ambiente», sostiene il coordinatore della squadra di Santa Giulia passato attraverso tutti i livelli gerarchici dell'orga- nizzazione, il reparto dei più piccini, la comunità esploratori e guide da adolescente, la qualifica di capogruppo. Feriti dalla vicenda dell'ex educatore milanese, condannato a 6 anni di reclusione per violenza sessuale e maltrattamenti su una dozzina di ragazzini, i boy scout si godono il riscatto d'immagine. Per i nipotini del lord generale inglese Baden Powell, che nel 1907 ideò il motto «La vera felicità è fare la felicità degli altri», la legge voluta dai consiglieri di Ccd e Ppi Antonello Angeleri e Antonio Saitta semplifica e nobilita «l'esperienza educativa basilare del soggiornare insieme all'aria aperta». Quattro associazioni raccolgono i circa 11.200 volontari piemontesi col fazzoletto verde intomo al collo e i calzettoni di lana sotto i bermuda pieni di tasche. Il Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), con 260 affiliati ex giovani e un programma imperniato su formazione dei figli, famiglia, religione e società. L'Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) d'ispirazione cristiana, che conta 10.500 membri elle gruppi regionali, di cui ventisei a Torino. Gli interconfessionali del Cngei (Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani), quattrocento persone e quattro sedi territoriali. Una piccola sede a Nichelino per la Federazione Scout d'Europa; A beneficiare della nuova normativa saranno educatori e lupetti di Agesci e Cngei, le due sole sigle giovanili riconosciute a livello nazionale. Ma le regole riguardano qualsiasi campeggiatore, scout e non, che pianti la canadese in area provvisoria e le case-vacanza non più obbligate ai criteri richiesti per le strutture alberghiere. Mario Ghiberti, responsabile regionale Agesci, con un curriculum ventennale da scout e un posto in banca come impegno professionale, sottolinea la funzione di «capocordata» svolta dalla sua associazione. «Seguendo passo passo l'iter di legge già in vigore in Veneto, Emilia e Abruzzo, abbiamo aperto la strada a gruppi amici e vicini, - rivendica Ghiberti -. Gli educatori potranno finalmente concentrarsi sui ragazzi, senza perdere tempo in questioni di carattere più turistico che formativo». Due mesi è il tempo medio necessario per organizzare un campo scout estivo. Poi c'è la parte pratica: corde e picchetti per tirare su il villaggio dove, per quindici giorni, adulti e ragazzini sperimenteranno il vivere selvaggio stile Indiana Jones. Flavio Paschetta, coordinatore dei gruppi Agesci di Torino, confida molto nello snellimento votato martedì in consiglio regionale. «L'aspettavamo da anni», spiega Paschetta. Chi, come lui, capisce la differenza tra l'autorizzazione a scavare fosse biologiche e la ricerca di complicate soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti in linea con le direttive igieniche delle Asl, vede al di là di quella che a un profano appare una semplice questione burocratica. «Per noi è una rivoluzione», concorda Sara Mancini al telefono dall'Unione Industriale, dove impegna le ore lavorative incastrate tra una riunione dei capigruppo e l'attività d'animazione per lupetti e coccinelle. Vuoi mettere non preoccuparsi più della conservazione di frutta, carne e verdura? Gli addetti alla corvée cantano vittoria: la cucina da campo fatta da un telone tirato alla buona sopra casse di marmellate e fette biscottate, taniche d'acqua, forni a legna da attizzare secondo manuale delle Giovani Marmotte, potrà fare a meno del frigo per conservare gli ahmenti. La dispensa del campeggio non funziona come un qualsiasi locale pubbhco, dice la legge, e segue regole differenti. «Consumo famigliare» si chiama oggi in Piemonte il rancio quotidiano dei boy scout. Loro, che vivono come una grande famiglia, si fregano le mani soddisfatti. Gli oltre 11 mila giovani piemontesi nipoti di Baden Powell festeggiano le nuove norme regionali che liberalizzano le procedure per allestire un campo: «Erano anni che le aspettavamo» yCs^ A sinistra, Francesco Lano, caposcout e a destra un gruppo di ragazze sotto una tenda: le nuove norme approvate dalla Regloncin tema di campeggio allineano il Piemonte a Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo