E' nata a Torino la marcia dell'orgoglio granata di Claudio Giacchino

E' nata a Torino la marcia dell'orgoglio granataIERI GLI STATI GENERALI DEL TIFO HANNO GETTATO LE BASI PER LA GRANDE MANIFESTAZIONE E' nata a Torino la marcia dell'orgoglio granata Cento delegati da tutta Italia hanno espresso amore per la «loro» maglia Claudio Giacchino TORINO Impagabile, straordinaria la gente del Toro. La squadra è ultima e virtualmente in B, la società è imo strazio eppure loro, i tifosi, sono venuti da tutta Italia, viaggiando nella nebbia e nella notte, per organizzare la grande marcia a Superga del 4 maggio. Ideata da Massimo Gramellmi, la marcia ha riacceso i cuori granata tramortiti da anni di delusioni. Le adesioni alla giornata dell'orgoglio d'essere del Toro sono un oceano che fax, e-mail e telefonate al nostro giornale ingigantiscono in continuazione. Così, ieri, agli Stati generali del tifo torinista, hanno partecipato quasi cento delegati, in rappresentanza dei club sparsi nella Penisola. Una dimostrazione di fede calcistica scandita dagli interventi degli oratori sul podio avvolto in uno stendardo granata. C'era da gettare le basi dell'organizzazione del 4 maggio: mica una roba semplice, che non è uno scherzo gestire 50 mila persone, tanto impetuoso è pronosticato il fiume di gente che salirà à" Superba. Bisognerà provvedere a mille cose: ovviamente, dopo la scelta del luogo in cui raccogliere la folla e le necessarie autorizzazioni. Al riguardo, quale la soluzione ottimale? Piazza San Carlo? Oppure il prato del Comunale? O il catino del Motovelodromo? O, ancora, la radura dove un tempo sorgeva il Filadelfia? Naturalmente, quest'ultima, per via del sentimento, la proposta più votata anche se la lontananza da Superga la rende la più ricca di problemi. «Sarebbe il massimo - ha osservato Tiziana, la fioraia di Regio Parco leader degli Ultras - la soluzione più simbolica. Torino è città granata e dunque andrebbe benissimo anche piazza San Carlo, però è diventata la scena fissa dei festeggiamenti della Juve». Gramellini, assurto presso il popolo del Toro a guru, ha arringato dal podio «ricordiamoci sempre che la marcia non è contro qualcuno (nella fattispecie, Cimminelli, ndr) ma per il Torino, perché cambi tutto, perché finalmente si abbia un padrone degno, vero tifoso». Però, Prevista perun'affluenzdi 50 mila pAncora da dil luogo del favorito il Fi il 4 maggio a ersone decidere aduno: adelfia dove trovare un riccone, un imprenditore che abbia la passione, che viva per il granata come questi delegati? Come, a esempio, il pediatra Mario Patrignani di Pesaro? E' partito alle 5 per essere puntuale all'assemblea in riva al Po, nel salone del circolo dei Dipendenti comunah di corso Sicilia. Patrignani s'è confessato «missionario in una terra di infedeli, «a Pesaro sono quasi tutti gobbi (juventini, ndr), bisogna lavorare come i preti per guadagnare proseliti aUa nostra causa e non è facile. A ogni modo, il club annovera 150 tifosi, tra i quali persino l'arcivescovo Bagnasco che quando mi incontra agita i pugni serrati e urla "Forza, Toro"». In disaccordo con Gramellini, il pediatra «missionario» ha sostenuto che la marcia «è contro Cimminelli, è peggio persino di Calieri, è giunta l'ora di fare una guerra di liberazione, basta con Cimminelli, deve andarsene, a costo di spaccare tutto. Non me ne frega della B, è una questione ideologica». Applausi, grida «Sei un mito». Applausi anche a David Belli, impiegato in un Asl romana, presidente del club granata di Valmontone «Voglio portare tutto il CentroSud torinista alla marcia del 4 maggio». Belli è l'idealista con la i maiuscola: «Di tasca mia ho speso 300-400 euro per comperare un decespughatore e la domenica di Toro-Roma ho pulito un pezzo dell'area del Filadelfia poi sono andato alla partita. Essere del Torino ti regala sensazioni speciali». Il supertifoso ha un sogno: sposarsi il 4 maggio 2006, a Superga.' Perché proprio nel 2006? «Perché ricorrono il centenario del Torino e il quarantennale dello scudetto. La mia fidan-, zata. Isabella, non è ancora del tutto convinta del mio progetto». Tra i delegati di Melfi, Verona, Bologna, Milano eccetera anche un sostenitore non granata: Domenico Mungo, del «Collettivo viola». Ha detto; «Abbiamo marciato in 45 mila contro Cecchi Gori e per festeggiare la retrocessione, voi saprete fare meglio e il 4 maggio l'Italia che ha cuore la vostra magha sarà spiritualmente al vostro fianco conscia che senza di voi il calcio non ha lo stesso fascino». Prevista per il 4 maggio un'affluenza di 50 mila persone Ancora da decidere il luogo del raduno: favorito il Filadelfia Gigi Garzya (a destra nella foto con Vergassòla) oggi nel Torino a Brescia sarà il «mastino» che Zaccarelli ha scelto per cercare di fermare il fantasista Robi Baggio