Flick: quanti ostacoli sulla via dell'Europa di Mario Bosonetto

Flick: quanti ostacoli sulla via dell'Europa L'EX MINISTRO A CUNEO: NON SOLO LA GUERRA MINACCIA L'INTEGRAZIONE Flick: quanti ostacoli sulla via dell'Europa Mario Bosonetto CUNEO «L'Unione Europea rischia di essere la prima vittima politica, insieme alle Nazioni Unite, di una guerra che, se scoppierà, farà certamente tantissime vittime fra le persone». Lo ha detto ieri sera a Cuneo il professor Giovanni Maria FUck, giudice della Corte costituzionale e già Guardasigilli del governo Prodi, riferendosi alle difficoltà Uè di trovare una «posizione comune sulla crisi in Iraq». Difficoltà che minacciano di avere riflessi anche sul delicato processo che dovrebbe portare alla costruzione di uno spazio comune europeo non soltanto in termini di mercato, ma anche sul piano politico, giuridico e istituzionale. «In queste ore di continua vigilia di un conflitto - ha detto Flick - si sta ripetendo ciò che Kissinger diceva onmai diversi anni fa: se gU Usa chiamano "al telefono" l'Europa, chi risponde dall'altra parte? Bush riceve adesso risposte diverse, a seconda che il suo interlocutore sia Aznar, piuttosto che Chirac, o Schroeder, o Berlusconi». «E c'è da temere che possa crescere nei Paesi europei - ha aggiunto Flick - anche un'identità, un sentimento anti-americano, nella malintesa prospettiva di opporsi, dopo il superamen- to dell'equilibrio del terrore, a un monopolarismo, voluto e gestito dagli Usa. Rischiano di riemergere vecchi nazionalismi e tentazioni m bilateralismo: un asse franco-tedesco, o dei Paesi forti all'interno dell'Unione, a scapito degli Stati con minor peso politico, economico, militare». «Eppure la pace intema non può bastare - ha proseguito l'ex ministro - : gli europei non possono immaginare di vivere come in una fortezza assediata, quasi separati dal resto del mondo, che si trovi invece a fronteggiare guerre in modo globalizzato: e ciò che è accaduto in Kosovo ne è la riprova. L'Europa non può pretendere di occuparsi soltanto di welfare e del proprio benessere intemo, demandando agli Usa il compito di poliziotti del mondo». «Ma per raggiungere l'obiettivo di una maggior autorevolezza dell'Europa - ha ammonito - il risultato ottenuto con il mercato unico non basta. Deve diventare realtà la coscienza di una identità, di una cittadinanza europea, fondata sui valori di tolleranza, solidarietà e dialogo, sui quali si basa la nostra cultura e la nostra storia. La società europea ha al centro il valore e la dignità dell'uomo. Ecco perché ha così grande importanza la definizione di una Carta dei diritti umani fondamentali. Ecco perché va tenuto sempre presente il richiamo del Papa, "Non c'è pace senza giustizia" e quello di Ciampi, "Non c'è stabilità e sicurezza senza uguaglianza"». «Una soluzione pacifica della crisi ha concluso Flick, che era stato invitato a Cuneo da Rotary e Lions -; che preveda l'allontanamento di Saddam, sarebbe ovviamente la migliore, oltre che poco probabile. E forse ad una soluzione di questa natura non ha dato il contributo che avrebbe potuto proprio l'Unione Europea, con una posizione comune». Giovanni Maria Flick