«Cisle non firmate su Mirafiori»

«Cisle non firmate su Mirafiori» APPELLO DELLA CGIL «Cisle non firmate su Mirafiori» In vista della ripresa della trattativa di lunedì tra Fiat e sindacato la segretaria della Camera del Lavoro, Vanna Lorenzoni, chiede a Cisl e Uil di non filmare un accordo che preveda per 1.800 lavoratori di Mirafiori la mobilità lunga. Dice: «E' a rischio il futuro di Mirafiori, del lavoro nella filiera dell'auto e in generale del lavoro industriale a Torino. Non si può essere tanto ciechi; non contribuiamo con una nostra firma a aiutare la Fiat a fuggire da Torino». Lorenzoni sostiene che «Mirafiori con meno di 15.000 addetti, la Carrozzeria con solo 4 linee di lavorazione di cui ima saturata per 3 turni e le altre 3 su un turno solo, ci evoca una situazione come quella di Arese, con un futuro già segnato». E conclude: «Non possiamo rassegnarci ad accettare le mobilità corta e lunga come male minore». All'appello il segretario della Uil, Giorgio Rossetto, risponde con una battuta: «Ma perchè la Cgil deve sempre pensare che io sono quello che sta lì pronto con la penna in mano e loro sono quelli che la penna la lasciano sempre a casa?». Aggiunge: «Non penso che la mobilità lunga sia un sacrilegio, ma neppure mi rassegno a un rimensionamento di Mirafiori. Allora sarebbe meglio se tutti insieme mettessimo giù ima piattaforma credibile e per questa lottassimo tutti insieme insieme». Rossetto pronuncia la parola tabù di questi giomi «accordo separato» e dice: «Un nuovo strappo nei rapporti unitari sarebbe da evitare». Anche il segretario della Cisl, Nanni Tosco, fa una battuta: «Non è solo la Cgil a essere preoccupata; anche noi lo siamo e, al posto degli appelli a non firmare accordi, sarebbe più utile fare uno sforzo insieme per la ripertura del tavolo nazionale». Spiega: «Il confronto torinese pu ^ servire per avere garanzie sulla saturazione delle linee, sull'avvio di nuovi modelli, sulla scelta di fare di Mirafiori un polo di alto valore innovativo». E conclude; «Deve essere chiaro che non vogliamo subire 1.800 mobilità senza impegni precisi sul futuro dello stabilimento». Ieri intanto la Fiom ha raccolto le prime 80 deleghe di lavoratori in cassa ihe intendono, con il patrocinio dei legali del sindacato, intentare cause individuali alla Fiat contro la cassa integrazione straordinaria ritenuta illegittima perchè non ne sarebbero stati resi noti i criteri. La prima udienza relativa all'articolo 28 fatto promosso dalla Fiom sarà il 20 marzo. [m.cas.l

Persone citate: Giorgio Rossetto, Lorenzoni, Nanni Tosco, Rossetto, Vanna Lorenzoni

Luoghi citati: Arese, Torino