«Il crocifisso in aula non offende nessuno»

«Il crocifisso in aula non offende nessuno» ILTAR SI PRONUNCIA SUL RICORSO DELLA CIRCOSCRIZIONE DI SAN SALVARIO (CENTRODESTRA): LA RIMOZIONE FU IMMOTIVATA «Il crocifisso in aula non offende nessuno» Ci E sempre un crocifisso a mettere in croce l'amministrazione torinese. Mentre quella Castellaui dovette affrontare prima un Silvio Viale impegnato a sfrattare il simbolo cristiano dalla Sala Rossa, e il caso Giambologna poi, Chiamparino ora si deve accontentare di una polemica di quartiere. Mesi fa alcuni consiglieri di San Salvarlo dell'Ulivo Iche sta all'opposizione) fecero ricorso al Tar per chiedere la rimozione di un piccolo crocifisso all'interno della sala del Consiglio. L'oggetto di culto - va precisato - era stato messo lì - grazie a una mozione presentata dal centrodestra. Ne nacque una querelle durante la quale il presidente della circoscrizione 8, Cesare Formisano (An) chiese l'appoggio dell'avvocatura comunale per ricorrere al Tribunale amministrativo. «Ce la negarono e adesso gli sta bene commenta il presidente - abbiamo vinto la causai». Detto ciò, dal momento che il crocifisso rimarrà al suo posto - con buona pace della sinistra - che cosa chiedono al primo cittadino sia Formisano sia l'onorevole Agostino Chiglia (An)? «Chiediamo - scrive quest'ultimo in un comunicato - che Chiamparino faccia am¬ menda e chieda scusa per essere stato uomo di fazione e non di istituzione, preferendo coprire le iniziative dei suoi compagni di partito anziché tutelare i diritti democraticamente espressi dalla maggioranza della circoscrizione 8». L'articolata richiesta è stata quindi girata al presidente del Consiglio comunale Mauro Marino affinchè il sindaco faccia una comunicazione in merito alla Sala Rossa. Il sindaco Chiamparino ribatte che già a suo tempo aveva dovuto chiarire alla circoscrizione che l'appoggio dell'avvocatura comunale era stata loro negata per¬ chè si trattava di una questione a carattere etico, «non per motivi di censura quindi, ma per una questione di merito.» E conclude: «Non ritengo dunque di dover riaffrontare l'argomento». Formisano, invece, tiene a sottolineare la motivazione con cui il Tar ha respinto il ricorso spiegando di non aver rilevato in questo caso «alcun danno grave e irreparabile». Spiega, il presidente: «Attraverso quella motivazione si riconosce inoltre il diritto della stragrande maggioranza dei torinesi e degli italiani che in quel simbolo si riconoscono». [e. min.)

Persone citate: Agostino Chiglia, Cesare Formisano, Chiamparino, Formisano, Mauro Marino, Mesi, Silvio Viale