Ratzinger «licenzia» don Barbero

Ratzinger «licenzia» don Barbero Ratzinger «licenzia» don Barbero DECRETO PONTIFICIO PER IL PRETE DI PINEROLO CHE SPOSA OMOSESSUALI CREDENTI Ridotto allo stato laicale: «Continuerò a celebrare la messa» Don Franco Barbero è stato ridotto allo stato laicale. Il cardinale Ratzinger, «prefetto del sant'Uffizio», gli ha notìficato il decreto papale con raccomandata inviata alla «comunità di base» di Pinerolo dove il don Franco sposa omosessuali e lesbiche credenti. Erano le 7 del mattino di giovedì scorso quando don Franco ha letto quelle righe accompagnate da un saluto del vescovo di Pinerolo: «Carissimo don Franco, con molta sofferenza ti trasmetto il provvedimento pontificio con cui è stata decisa la tua dimissione dallo stato clericale». Monsignor Piergiorgio Debemardi, l'ultimo vescovo che ha dovuto fare i conti con r«eretìco» don Franco, si è dilungato sul travaglio con cui la Chiesa è arrivata a questo passo: «E' dal 1975 che i tuoi vescovi, ripetutamente, hanno avuto con te colloqui e poi hanno preso posizioni con molteplici dichiarazioni per richiamarti al senso ecclesiale circa la dottrina da te divulgata attraverso scritti, media e predicazione». Infine, parole di tristezza ma anche di speranza: «Ca¬ rissimo don Franco, è questa la pena riù grande del mio servizio episcopae. E' una ferita che porterò sempre per non averti aiutato a sufficienza a vivere la comunione ecclesiastica. Un caro saluto nell'attesa di poter condividere una piena comunione di fede nel rispetto della disciplina ecclesiale». Da quel momento don Franco ha comunicato a tutte le persone a lui vicine la sua amarezza: «Sono prevalsi i tiranni. Il potere vaticano ha fatto il suo mestiere preferito: condannare». Dovremo chiamarla signor Barbero? «Io resto don Franco Barbero. Sacerdote per sempre, anzi di più: questo sacramento nessuno può to'liermelo», risponde con il sorriso e a voce di chi ha il morale su. Battagliero, ha voglia di far sapere che per lui non è cambiato e non cambierà niente: «Anche stamane (ndr, ieri per chi legge) ho officiato messa, l'ho fatto con altri due preti, nella comunità di corso Tonno a Pinerolo». Se lo aspettava? «Sì e no. All'inizio del mese ho scritto a Ratzinger. Aveyo saputo dal vescovo che si stavano esaminando alcuni miei scritti forse ritenuti non del tutto conformi alla dottrina cattolica. Gh avevo chiesto 'un dialogo sereno e sincero', avrebbe potuto dileguare alcuni eventuali malintesi e condurci verso una maggiore chiarezza. Inutile. Io sono una delle tante espulsioni che il Vaticano continua a fare. Ma io questa lettera l'ho rimandata al mittente. Immediatamente. Mi è già tornata la ricevuta di ritomo». Ora che le è stato comunicato l'allontanamento dalla Chiesa senza ascoltarla, incontrerebbe ancora il cardinale? «Perbacco che lo farei, incontrerei anche il diavolo se servisse a fare delbene». Don Franco Barbero è còsi, incontenibUe. Nel sito della comunità (www.viottoli.it) sono pubblicati tutta la storia e gli atti di questa vicenda. «La mia speranza» è il titolo di uno scritto in cui dice di ritenere «invalido» il provvedimento e avvisa che non ne terrà conto, poi aggiunge due annotazioni: «1) Non è ridicolo il linguaggio con cui il cardinale Ratzinger mi notìfica il decreto papale? Una decisione 'suprema, inappellabile e non soggetta a nessun ncorso" è un linguaggio tra il delirante e l'umoristico, per chi abbia qualche idea della democrazia o di una comunità ecclesiale che dovrebbe essere "ancor più di una democrazia". 2) In questi giorni ho pensato tanto anche a questa Chiesa che continuo ad amare» e riporta una lunga preghiera. Moltissimi gli appelli di solidarietà. Tra i primi quelli del segretario nazionale Arcigay Aurelio Mancuso e del presidente del Consigho comunale di Ivrea Andrea Benedino. [l.bor.l : ..'....•r,: ■. Don Franco Barbero da trentanni animatore della comunità cristiana di base a Pinerolo

Luoghi citati: Ivrea, Pinerolo