Torrieri fa un bel regalo allo sprint azzurro di Giorgio Barberis

Torrieri fa un bel regalo allo sprint azzurro IL VELOCISTA ROMANO OGGI CORRERÀ LA.FINALE DEI 200 Al MONDIALI INDOOR DI ATLETICA Torrieri fa un bel regalo allo sprint azzurro .a Levorato invece è penalizzata dalla corsia ed eliminata in semifinale Giorgio Barberis inviato a BIRMINGHAM Dopo 14 anni lo sprint italiano torna a sorridere: il merito è di Marco Torrieri, 25 anni il prossimo 14 maggio, romano di Monterotondo, che o^gi correrà la finale dei 200. L'ultimo azzurro riuscito a fare altrettanto in una grande manifestazione - destino vuole sempre i Mondiali indoor, a Budapest '89 -, era stato Sandro Floris, poi quarto. Torrieri la sua finale se l'è guadagnata anche grazie a un pizzico di fortuna, visto che - 3"" nella semifinale che promuoveva i primi due - ha scalato una posizione per la squalifica dello statunitense Bobby Williams, reo di invasione di corsia. «Questa volta è andata bene a me - ha commentato l'azzurro un'altra potrebbe essere il contrario: ci sono delle regole ed è giusto che vengano fatte rispettare. Essere in finale è una grande soddisfazione, la motivazione per impe¬ gnarmi in maniera crescente e cercare di migliorare ulteriormente». In effetti Torrieri si distingue dagli altri velocisti azzurri anche perché ha il giusto spirito individualista di chi pratica l'atletica. Ossia la staffetta non è al culmine dei suoi pensieri, anche se quando gli chiedono di fame parte non si tira indietro. Ma prima vengono le gare individuali e la preparazione per esse. Il che ripropone il modo di pensare dei grandi velocisti degh Anni 80, da Mennea a Pavoni e a Tilli, per i quali la 4x100 era il compendio dell'attività, mai il fine. Torrieri in semifinale (20"91 ) ha corso senz'altro meno bene («Mi sentivo vuoto, soprattutto nel tratto in sahta della curva») che in batteria, dove aveva ottenuto 20"78, eguàghando il suo primato personale al coperto. Oggi gh toccherà purtroppo una delle corsie più interne, quelle che realisticamente rendono difficilissima la vita ai velocisti, come ben sa Manuela Levorato che, per sorteggio, ha dovuto correre la batteria in terza con conseguente riscontro cronometrico (23"46) che l'ha penalizzata nonostante sia riuscita ugualmente a passare il turno. Ma poi ha pagato in semifinale dove l'assegnazione della corsia in base ai risultati precedentemente, l'ha costretta nuovamente in terza contribuendo così alla sua esclusione dalla finale dei 200 femminili. Con Torrieri oggi vedremo in finale Magdelin Martinez (triplo) e Giuseppe Gibilisco (asta): meglio quest'ultimo che ha centrato con discreta sicurezza, al secondo tentativo, la qualificazione (5,65) mentre l'ex cubana ha ottenuto un 14,09 che le è appena bastato per ottenere l'ultimo posto utile, comunque sufficiente per escludere dalle «otto» la russa Lebedeva, la bulgara Marinova e la greca Vasdeli. Poco da dire, invece, sugli altri azzurri che - salvo poche eccezioni - sono sembrati colpevol- mente appagati dalla partecipazione. La prima giornata dei Mondiali indoor ha assegnato quattro titoli: nella prova più veloce, i 60, il ventunenne statunitense Justin Gatlin (6"46) ha confermato di essere grande talento («Un nuovo Cari Lewis», sostiene Trevor Graham, ex tecnico di Marion Jones, che lo allena da qualche mese) mentre tra le donne si è imposta Zhanna PintusevichBlock (7"04) con Merlene Ottey che, a 43 anni, ha sfiorato il podio finendo quarta. Nel pentathlon trionfo della ventenne svedese Carolina Kluft e nel peso maschile dello spagnolo Manuel Martinez (21,24). Oggi i titoli in palio sono nove, cinque maschih (200, 1500, alto, asta, lungo) e quattro femminili (200,3000, triplo e peso). Marco Torrieri romano di Monterotondo ha 25 anni: l'ultimo italiano a correre la finale in una grande manifestazione è stato Floris nel 1989 ai Mondiali di Budapest

Luoghi citati: Birmingham, Budapest, Monterotondo