Wind nel mirino «Aiuti di Stato»

Wind nel mirino «Aiuti di Stato» LETTERA DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALL'ITALIA Wind nel mirino «Aiuti di Stato» BRUXELLES La compagnia telefonica Wind è nel mirino dei commissari per la concorrenza deb'Unione Europea. Aumenti di capitale finanziati da Enel, condizioni vantaggiose di un prestito di con Enel e Cgc (France Telecom), il contratto con cui Enel ha garantito a Wind il diritto di utilizzo la propria rete tic in fibre ottiche. Sono i tre chiarimenti che Bruxelles ha chiesto all'Italia. L'obiettivo è verificare se si tratta di aiuti di stato. L'Ue non ha specificato se la richiesta di informazione sia nata da una denuncia o se sia partita da un'iniziativa interna. In ogni caso ieri il concorrente Tim ha precisato «di aver avviato nel febbraio del 2001 una procedura di chiarimento su presunti aiuti di stato in favore di Wind, che sarebbe stata accompagnata, sempre a quanto si apprende da notizie di stampa, da analoghe iniziative di altri operatori concorrenti». Ma torniamo alla lettera arrivata da Bruxelles. Dalle informazioni in possesso della commissione «Wind opererebbe fornendo i propri servizi a tariffe più vantaggiose di quelle generalmente offerte sul mercato». Le perdite dovute a tale pobtica commerciale sarebbero ripianate «con risorse pubbliche provenienti da mano pubblica senza che vi sia una ragionevole prospettiva di ritomo sull'investimento. Ciò indicherebbe concessioni di aiuti di stato in favore di 1 Wind». La commissione precisa che, secondo fonti pubbliche, dalla data di costituzione di Wind (1998) all'ottobre 2002, Enel avrebbe conferito alla società 2.172 rniboni di euro sotto forma di aumenti di capitale. commissario M Mario Monti Bruxelles chiede quindi a Roma di chiarire le motivazioni che hanno indotto Enel a conferire «nel 2001, 285 milioni di euro per l'acquisizione di Infostrada e nell'ottobre 2002 altri 235 milioni». In particolare si domanda di spiegare «come è stato valutato il rendimento dei conferimenti». Il govemo italiano deve anche indicare «il corrispettivo versato da Enel a Vodafone per l'acquisto di Infostrada», «il valore attribuito ad Infostrada quale conferimento al capitale di Wind e la metodologia usata per definirlo», e dare «informazioni dettagliate sui costi e ricavi di Wind negli ultimi tre anni». I servizi di Mario Monti hanno inoltre chiesto informazioni su un accordo di prestito sottoscritto da Wind nel settembre 2000 con Enel e Compagnie Generale des Communications di France Telecom per 826 milioni di euro e della durata di 10 anni al tasso Euribor -1-0,50. «Tale tasso di interesse - scrive Bruxelles - appare inferiore ai tassi offerti nello stesso periodo nel mercato obbligazionario dagli azionisti di controllo di Wind». Enel ha poi garantito a Wind il diritto esclusivo di usare la propria rete di telecomunicazioni in fibre ottiche per 15 anni. Dalle informazioni in mano a Bruxelles «il corrispettivo pagato da Wind per questo uso esclusivo sarebbe largamente al di sotto del prezzo di mercato». Le autorità itabane sono perciò invitate a «precisare l'esatto corrispettivo pagato da Wind», «fornire gli elementi per verificare la rispondenza di tale corrispettivo con le condizioni di mercato» e «fornire una copia del contratto». L'Itaba ha 20 giorni per rispondere alle richieste di Bruxelles, [r. e. s.J commissario Mario Monti

Persone citate: France Telecom, Mario Monti

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Roma, Wind