Lo sciopero anti-Rai di Re Leone di Gianni Romeo

Lo sciopero anti-Rai di Re Leone Lo sciopero anti-Rai di Re Leone Gianni Romeo CHI l'ha visto? Il primo sprint vincente di Cipollini in maglia iridata si è consumato senza l'occhio della diretta tivù. La Tineno-Adriatico secondo la Rai è corsa di serie B, bastano e avanzano il satellite e i notiziari. Il campione del mondo non aveva digerito il black-out fin dalla partenza della tappa. Dopo una breve dichiarazione in merito alla vicenda, si è negato ai microfoni Rai. Uno sciopero, un silenzio-stampa mirato se preferite, a titolo personale e a nome del ciclismo boicottato. Nella vicenda c'è un'aggravante, secondo Cipollini, perché la tivù sa invece trovarli, gli spazi, quando deve sbattere il mostro in prima pagina. Il riferimento è al recente servizio-choc del Tg2 sui corridori nudi in albergo, con le siringhe in mano, al Giro 2001. L'azione di Re Leone ha avuto il sostegno di Ennio Mazzei, numero uno della Rcs Sport. «Ci guarderemo intorno», ha detto Mazzei, facendo capùe che la Rai negando certi spazi potrebbe perdere in futuro i diritti del ciclismo. C'è stata naturalmente la reazione di Paolo Francia, direttore di Raisport, che rileva come ormai da tre anni la Tineno-Adriatico non vada in diretta per via dell'audience minima (solo 7 per 100). E sottolinea come il ciclismo, con oltre 150 ore trasmesse all'anno, resti per occupazione di spazi il secondo sport dopo il calcio. Ma al di là delle polemiche specifiche sull'argomento, ci interessa sottolineare intanto il molo che Cipollini sente di occupare nel ciclismo, non soltanto come leaderdelle volate. Una vicenda simile già lo coinvolse in prima persona al Gùo di due anni fa, quando convinse i colleghi a boicottare il «Processo alla tappa» allora condotto da Marco Mazzocchi perché riteneva la trasmissione poco «sportiva». Inoltre è curioso notare il mutamento di rapporti che si registra ora fra gli attori dello sport (in questo caso i corridori) e la televisione. Il video, dilatando negli anni il suo interesse nell'area sportiva, ha portato ai protagonisti fama e sponsor, quindi ricchezza. La tivù era una mamma generosa e amata. Ora che in nome dell'audience fa scelte precise, giuste o sbagliate che siano, diventa agli occhi dei beneficati una matrigna da combattere.

Persone citate: Cipollini, Ennio Mazzei, Marco Mazzocchi, Mazzei, Paolo Francia, Re Leone