Ferrari, strada e pista è l'antica ricetta che incanta il mondo

Ferrari, strada e pista è l'antica ricetta che incanta il mondo NOVITÀ'DA SOGNO Ferrari, strada e pista è l'antica ricetta che incanta il mondo Per Maranello la Formula 1 si rivela un fruttuoso laboratorio di ricerca Ecco la Challenge Stradale, un gioiello su misura per guidatori sportivi Piero Bianco GINEVRA Il segreto è antico, ma sempre vincente: trasferire l'esperienza e la tecnologia avanzata delle corse alle vetture di serie. La Ferrari è diventata un mito proprio seguendo questa ricetta. E le ultime creature del Cavallino, dalla Enzo alla Challenge Stradale debuttante a Ginevra, rappresentano esempi illuminanti del progetto che Luca Montezemolo sta portando avanti con entusiasmo. E con successi (sul piano dei bilanci e dei risultati sportivi) inimmaginabili quando dodici anni fa prese il timone dell'azienda ribaltandone ritmi e strategie. «La Enzo è un saggio meraviglioso quanto esasperato, quasi una Formula 1 - dice il presidente -. Infatti l'abbiamo sviluppata con il contributo di Schumacher. La Challenge Stradale, invece, è una versione della 360 destinata alle corse, ma una vettura che tutti possono guidare: non è necessario che si presentino al nostro Challenge piloti travestiti da gentlemen drivers. Ci si diverte davvero, con questo modello». La grande tradizione della Ferrari nel realizzare vetture direttamente derivate dalle corse dunque prosegue. Nel caso della Challenge Stradale, che affianca la 360 Modena e la 360 Spider, l'esperienza viene dai campionati intemazionali Ferrari Challenge Trofeo Pirelli e dalle gare Granturismo, in cui il Cavallino, con la 360 GT, è protagonista sia in Europa sia negli Stati Uniti. Questo forte legame con le corse della nuova vettura si esprime con una decisa riduzione del peso, ottenuto anche grazie a un allestimento strettamente racing, e attraverso significativi interventi su aerodinamica, assetto, frenata e sul cambio di tipo F. 1. Il motore è il V8 di 3586 ce, con cinque valvole per cilindro e bielle in titanio, che ha già decretato il successo della 360 Modena e 360 Spider in tutto in mondo. Telaio e carrozzeria sono interamente in alluminio. Il colore scelto per la presentazione al Salone di Ginevra è il nuovo Rosso Scuderia, prima utilizzato soltanto per le monoposto di Formula 1. Percorre l'intero corpo vettura una decorazione bianca con anima tricolore che riprende quella di Ferrari destinate nel passato alle corse clienti. La storia delle Rosse anche in questo campo è piena di trionfi importanti. Clienti come Chinetti, Marzotto, Gregory e Guichet vinsero la 24 Ore di Le Mans, la 12 Ore di Reims e la Mille Miglia, le vetture conquistarono titoli intemazionali perfino nei rally (come fecero Tognana e Andruet con le 308 GTB). Le vetture da corsa, pur concedendosi il lusso di pellami pregiati, avevano per tradizione arredamenti spartani. Dall'inizio degli Anni 90 Maranello ha cambiato look agli abitacoli, rendendoli in tutto simili a quelli delle vetture «normali»: quindi dotando le edizioni da corsa di ogni comfort e di tutte le personalizzazioni previste. Ma l'ultima nata compie un passo a ritroso nella nostalgia. Con la Challenge Stradale, la Ferrari ritoma alla pura essenzialità delle vetture «pure» da competizione: ridotto all'essenziale, oppure eliminato, tutto ciò che non è funzionale alle prestazioni e alla sicurezza. L'esemplare di Ginevra ha perfino i vetri scorrevoli che vennero utilizzati l'ultima volta sulla F40. Due le versioni disponibili, quella più estrema con sedili racing oppure quella con sedili avvolgenti in pelle (ma alleggeriti) e vetri discendenti. Nello stand Ferrari al Salone anche l'ammiratissima F2002 di Formula 1 La Ferrari 360 Challenge Stradale ha motore V8 di 3586 ce, con cinque valvole per cilindro e bielle in titanio Un modello a 8 cilindri che affianca le 360 Modena e Spider e che deriva dalle corse Motore potenziato e allestimento racing (compresi i finestrini scorrevoli di una volta)

Persone citate: Andruet, Chinetti, Ferrari Challenge, Luca Montezemolo, Marzotto, Piero Bianco Ginevra, Schumacher, Tognana