La Regione: subito il regolamento per evitare i pericoli del piercing

La Regione: subito il regolamento per evitare i pericoli del piercing DOPO LA MORTE PER EPATITE DI UN RAGAZZO MILANESE La Regione: subito il regolamento per evitare i pericoli del piercing L'assessore alla Sanità D'Ambrosio: chi vuole aprire un centro dovrà chiedere il permesso Il direttore di Dermosifilopatia alle Molinette: attenti all'igiene, agli strumenti e alle allergie Grazia Longo Cresce l'allarme piercing. A quattro giorni di distanza dalla morte del ragazzo milanese stroncato da un epatite per un anellino sulla lingua, il ministro alla Sanità Girolamo Sirchia passa all'azione. Ieri mattina ha incaricato il Nas dei carabinieri di eseguire controlli a tappeto su tutto il territorio nazionale. Ma c'è un vuoto legislativo da colmare: al momento non esiste alcuna legge in materia, soltanto una circolare ministeriale vecchia di 5 anni. Come prevenire, dunque, gli abusi e le irregolarità igienico-sanitarie? La nostra Regione sta per approvare un regolamento che definisca le norme attuative. «Altre 4 Regioni, Lazio, Veneto, Campania e Puglia, lo hanno già fatto precisa l'assessore regionale alla Sanità Antonio D'Ambrosio ma soltanto a livello formativo. Il nostro regolamento, che dovrebbe essere approvato in giunta entro Aprile, prevede invece anche le norme per l'autorizzazione». Chiunque intenda aprire un centro per piercing e tattoo, dovrà cioè chiedere il permesso al sindaco che lo concederà solo dopo la verifica dell'ufficio d'igiene pubblica. Nel frattempo c'è già qualche amministrazione comunale, come Alpignano, che per ridurre i danni ha imposto il divieto dell'orecchino ai minorenni non accompagnati dai genitori. Una precauzione utile che non basta però a evitare il proliferare di centri non in regola. «Per colpa di piercing maker improvvisati ci rimettono, in immagine, quelli che come noi rispettano le norme - dice Silvio del laboratorio Tatanka Tattoo di corso Racconigi 132 -. Il guaio è che non esiste una legge specifica, per cui i trasgressori non possono essere puniti». Senza un regolamento preciso i Nas hanno le mani legate. «Negli ultimi mesi abbiamo controllato una decina di laboratori - spiegano dal comando torinese - ma non abbiamo potuto contestare alcunché, perché le principali regole igienico-sanitarie erano rispettate. Ma siamo sicuri che siano sufficienti? Occorrono indicazioni più dettagliate». Per orientarsi senza brutte sorprese è bene diffidare di chi pratica piercing e tatuaggi per la strada o in locali evidentemente non asettici. Essenziali, poi l'utilizzo di guanti e aghi monouso - mai ricorrere alla pistola per un foro sulla lingua e di strumentazione continuamente sterilizzata. Un discorso a parte merita, infine, il materiale dei monili. Il professor Mario Pippione, direttore della prima e della terza divisione universitaria di Dermosifilopatia alle Molinette, mette in guardia dalle «allergie da cromo, da cobalto o da nichel causate dall'utilizzo di leghe scadenti». Gli unici materiali sicuri al lOC/o sono l'acciaio chirurgico e il titanio. Sono sempre più i giovani che restano affascinati dalla moda dei piercing

Persone citate: Antonio D'ambrosio, D'ambrosio, Girolamo Sirchia, Grazia Longo, La Morte, Mario Pippione

Luoghi citati: Campania, Lazio, Puglia, Veneto