Piemonte avaro, aiuta poco i suoi universitari

Piemonte avaro, aiuta poco i suoi universitari UN HANDICAP CHE, SECONDO GLI ESPERTI, SI VA AD AGGIUNGERE ALLA CRONICA CARENZA DI POSTI IN COLLEGIO Piemonte avaro, aiuta poco i suoi universitari La Regione terzultima in Italia per gli stanziamenti Avaro? Di più. Terzultimo in Italia per stanziamenti. Per il sostegno allo studio, il Piemonte è ben al di sotto della media nazionale: la Regione sfiora la maglia nera per spesa procapite a studente. E' emerso ieri nella mattinata che l'Università degli Studi ha dedicato alla «Valutazione ed autovalutazione» : un dato sconfortante accanto al quale sono arrivate anche buone notizie. Sono entrati in attività nell'ateneo 14 «manager didattici», nuove figure che hanno un compito di monitoraggio dell'efficacia dei corsi di laurea. E dalla relazione del Nucleo di valutazione d'ateneo sono emersi buoni risultati sulla ricerca, e un miglioramento, in un quadro di povertà di risorse, del rapporto numerico tra docenti e studenti. Positivi anche gli sforzi per potenziare orientamento, tutorato e jobplacement. CORSA CON HANDICAP. Piervincenzo Bondonio, del Nucleo di valutazione, ha dedicato ieri il suo intervento al modello di valutazione CampusOne, tanto positivo che andrebbe adottato in tutto l'ateneo in vista dell'accreditamento degli insegnamenti in Europa. Ma ha anche spiegato luci ed ombre rilevate dal Nucleo. Il dato più negativo sta nei fondi erogati dalla Regione all'Ente per il diritto allo Studio in aiuto ai meno abbienti. Pur avendo in passato - ora non più - erogato borse di studio alla totalità degli idonei, il problema riguarda il complesso dei servizi: «L'aumento delle risorse per il 2001 ha riportato i fondi al '99, ma la spesa pro-capite per studente regolare è stata di 738 mila lire, 210 mila meno della media nazionale e poco più della metà delle 5 regioni più generose: Toscana, Calabria, Basilicata, Sardegna e provincia di Trento hanno speso tra 1 milione e 816 mila lire e un milione 284». «Un handicap per le università piemontesi» cui si aggiunge la carenza di posti in collegio: «Si soddisfa il 30,40,'o degli idonei, contro una media nazionale del 58,407o e il picco deir80,30Zo della Lombardia. Il penultimo in classifica, la Liguria, arriva al 50,20Zo». Dati negativi arrivano anche sulle mense e sulle 150 ore, ridotte nei fondi fino a offrire la chance ad appena 108 studenti piemontesi. RICCHI E POVERI. L'analisi sulla ricerca scientifica mostra una pro¬ duttività dei docenti superiore alla media nazionale, e una disponibilità di fondi inferiore ad altri atenei di dimensioni paragonabili: ad esempio Firenze ha ricevuto dallo Stato il 6,40Zo dei fondi in cofinanziaraento, e il 6,2 per assegni di ricerca; Padova il 5,8 e il 4,6, Torino il 3,7 e il 4. Il totale nazionale distribuisce il 4,8 a Torino contro il 5,5 di Firenze, il 7,4 a Bologna, il 7,3 a Padova: poche, così, sono anche le risorse per «allevare» futuri scienziati con dottorati e assegni di ricerca. Da migliorare, le modalità di distribuzione dei quattrini nei dipartunenti, che non sempre premiano chi produce di più. Bacchettata ad alcuni docenti: non sempre chi ha minori impegni didattici compensa con maggiore produttività scientifica. STUDENTI E DOTTORI. Cresce il numero di laureati, pur calando le matricole. Migliora il rapporto studenti- docenti (28 a professorel, dato positivo sulla media nazionale ma sempre basso per quella europea. Una preoccupazione del Nucleo - che rileva l'eccellenza di Veterinaria premiata dalla certificazione europea riguarda la riforma del 3+2, che gravando i docenti di nuovi incarichi didattici può ridurre le energie per la ricerca. Andrea Scagni ha illustrato la prima rilevazione sulla qualità della didattica realizzata tramite questionari omogenei diffusi a tappeto tra gli studenti: hanno risposto in 15 mila, i primi risultati arriveranno con l'estate. I MANAGER. Bruno Boniolo, responsabile del management didatti¬ co d'ateneo, ha presentato la nuova figura dei «manager per la didattica». «Ne sono entrati in attività 14 in altrettanti corsi di laurea che aderiscono ai progetti Campus One o CampusLike». Non sono docenti, ma esperti di organizzazione che devono monitorare, in collaborazione con il personale dell'ateneo, il buon funzionamento dei corsi di laurea. Segnalano, ad esempio, i corsi che hanno troppe bocciature o troppi 30, casi di docenti ostici o assenteisti, carenze strutturali nei laboratori o nelle biblioteche, problemi su orari delle lezioni, stages o tirocini. [g. fav.) I NUMERI DATI AL 31 DICEMBRE 2001 f NUMERO BORSE DOnORATO TORINO fi-li FIRENZE S p MILANO : PADOVA PALERMO .INITALIA 3,430Zo NUMERO ASSEGNI DI RICERCA 111 89 ■ ■■: 5,20^. 433^ 3,6Wo 4,7*yo 1180 IN ITALIA NUMERO STUDENTI 2,62yo 58.132 8,^ 56.356 4,98y« 58.049 3,62^ 56.884 2,50tt 58.297 3.630Zo 45.970

Persone citate: Andrea Scagni, Basilicata, Bruno Boniolo, Campus One, Dottori, Piervincenzo Bondonio