Trezeguet e Tudor riportano la Juve in Europa di Marco Ansaldo

Trezeguet e Tudor riportano la Juve in Europa BIANCONERI VIRTUALMENTE QUALIFICATI PER I QUARTI: BASTERÀ NON PERDERE 4-0 A BASILEA Trezeguet e Tudor riportano la Juve in Europa Doppietta del Deportivo dopo il gol di Ferrara e grande reazione finale Marco Ansaldo TORINO Alle volte gli angeli siedono in panchina. Quello che, nei minuti di recupero, ha benedetto la vittoria per 3-2 della Juventus sul Deportivo La Coruna si chiama Tudor, un angelone grosso grosso che non avrebbe nuvole abbastanza grandi da ospitarlo in Paradiso. Tra malanni di ogni genere l'avevamo messo in naftalina, come i paltò in primavera, quasi sicuri di vederlo partire per altre destinazioni tra qualche mese. Invece è a lui, entrato da un quarto d'ora, che la Juve deve uno dei successi più sofferti che ci si ricordi: il siluro al volo, di sinistro, che al 48' della ripresa ha superato Juanmi non è stato soltanto un gran gol ma significa il passaggio ai quarti di finale della Champions a meno di un suicidio a Basilea, dove ai bianconeri basterà non perdere 4-0. Eppure a inizio ripresa con il Deportivo in vantaggio per 2-1 e sicuramente più in partita, anche gli juventini più ottimisti si erano rassegnati al peggio. Partita difficilissima. La Juve patisce, e non da ieri, le squadre spagnole che hanno qualità tecnica in mezzo al campo e una bella corsa sulle fasce: non è un risvolto puramente statistico che fino a ieri non avesse mai battuto il Deportivo e negli ultimi anni abbia collezionato figuracce a Vigo e perso la finale con il Real Madrid, non ancora stellare com'è adesso. La filosofia di gioco spagnolo le è chiaramente indigesta. Con il palleggio di Duscher e Mauro SUva, con la prepotenza di Scaloni sulla fascia destra (dove Zambrotta ha vissuto un'altra serata difficile, finché non è tornato al vecchio ruolo), con il lavoro di Tristan, il Deportivo ha messo in croce il primo tempo dei bianconeri. Tristan, il basco, è un incanto. Lungo com'è ha una coordinazione straordinaria e la tecnica che in Italia insegnano sempre meno ai ragazzini. Ha i tempi giusti, il passaggio smarcante e trova il gol: in poche parole, una rogna. Makaay, il suo socio olandese, lo è altrettanto. Per l'intero primo tempo la Juve ha corso rischi gravissimi: al 9' Fran si è presentato al tiro, basso e angolato, respinto da Buffon, e nel minuto successivo Tristan, dopo aver sbilanciato Ferrara e Monterò, ha calciato fuori in diagonale. Se l'aspirina di Manchester era un rimedio debilitante ma necessario per debellare l'influenza, non si capisce perchè ieri sera molti bianconeri abbiano preso il valium. E se non l'hanno preso quali spiegazioni si possono dare alla loro opacità nel primo tempo? Fermi e buoni come in classe quando parla il preside, i bianconeri non avevano ritmo, quelli come Camoranesi erano con la testa altrove. Senza i graffi del nuovo Sivori (per la doppia nazio- nalità, non per altro) mancavano i cross, mentre Di Vaio incespicava nella palla, benché fosse tra i pochi a cercare la profondità e fosse suo il primo e unico tiro parato da Juanmi, al 12'. C'erano anche Nedved in versione ridotta, Trezeguet piantato in area, in una parola tutta la Juve trottava a bassi giri e si esponeva al contropiede manovrato degli spagnoli, con gente che sa dribblare l'avversario. Neppure il gol di Ferrara illudeva. La difesa, il reparto peggiore del Deportivo, lo lasciava libero di deviare di testa il calcio d'angolo di Camoranesi al 13' e due minuti dopo Ferrara sfiorava il palo in un'azione in fotocopia. Sarebbe stato il momento di insistere sulle insicurezze dei gahziani, che si sentivano poco protetti alle spalle. La Juve non ci riusciva e da quel momento le occasioni erano spagnole. Buffon ne bloccava una, formidabile, di Makaay, intuendone il tiro basso al 27' ma l'azione del pareggio lo trovava impotente: la iniziava Duscher, rubando palla a Tacchinardi con una spinta ignorata da Frisk (pessimo arbitro, dalle sue parti si confonde il calcio con il catch), Makaay dalla destra la rifiniva per il tocco ravvicinato di Tristan. Sul lato sinistro la Juve scricchiolava peggio dell' albero di New Zealand all'Ameri; ca's Cup. Lippi passava al 4-4-2", spostando Nedved a sinistra e portando avanti Di Vaio ma era un rattoppo. Bisognava incidere di più sulla squadra e lo faceva all'inizio di ripresa con l'inserimento di Pessotto come terzino sinistro e di Zalayeta al posto di Di Vaio: Zambrotta tornava al ruolo di ala destra e Camoranesi usciva dal match. Almeno sulle fasce c'era più equilibrio. Il gol di Makaay al 7' era splendido, un numero alla Van Basten, per controllo e tiro da fuori area. Era lì, con 38' di speranza, che si vedeva il carattere della Juve. Più aggressiva, disperata. Il gol di Trezeguet al 19' era casuale, perchè il francese (sul filo del fuorigioco) era smarcato da un rimpallo di Cesar sul tiro di Davids ma non era serata per gli schifiltosi. Scattava l'ora dei pirati in una serie di arrembaggi, di qua e di là: Trezeguet colpiva il palo al 22', imbeccato benissimo da Tacchinardi, Hector di testa metteva la palla in braccio a Buffon. Ogni volta che avanzava il Depor metteva paura, ugualmente la Juve, con più caos e più rabbia. Il gol di Tudor dal limite dell'area era la liberazione ormai insperata. Le reti di Tristan e Makaay rischiavano di eliminare la squadra di Lippi: cuore e grinta nel momento più difficile, decide il lampo del croato nel recupero mmm (4-2-3-1) i Buffon 7; Thuram 6, Ferrara 7, Monterò 6, Zambrotta 6; Tacchinardi 6,5 (32' st Tudor 7,5), Davids 6,5; Camoranesi 5 (V st Pessotto 6), Nedved 5,5, Di Vaio 5,5(1' st Zalayeta 6); Trezeguet 6,5. Ali.: Lippi 6 Arbitro: Frisk (Sve) 5 (4-4-2) Juanmi 6; Hector 6, Cesar 5 (26' st Andrade sv), Naybet 5,5, Romero 5,5; Scaloni 7, Duscher 7, Mauro Silva 7, Fran 5,5 (V st Capdevila 6); Makaay 7, Tristan 7 (21'stValeronsv). Ali.: Irureta 6,5 st 7' Reti: pt 13' Ferrara, 34' Tristan; Makaay, 19' Trezeguet, 48' Tudor. Ammoniti: Tacchinardi, Monterò, Davids. Spettatori: 25.070 paganti, incasso di 684.460 e. Come domenica a Udine il francese David Trezeguet ha cavato dal cilindro il colpo del campione: il gol del 2-2 ha riaperto le speranze culminate nella rete di Tudor