«Le nostre firme per la pace»

«Le nostre firme per la pace» GIÀ 3500 ADESIONI ALL'INVITO PER ATTUARE L'ART. 11 DELLA COSTITUZIONE «Le nostre firme per la pace» L'iniziativa di Emergency contro il conflitto In poco più d'un mese, 3500 torinesi hanno sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare sulle norme per l'attuazione dell'articolo 11 della Costituzione Italiana, quello che ripudia la guerra «come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Emergency, l'organizzazione guidata dal medico Gino Strada che fornisce assistenza alle vittime civili dei conflitti, promuove la raccolta di firme in centocinquanta postazioni, dal Piemonte alla Sicilia. L'obiettivo è raggiungere quota cinquantamila per il 19 giugno. «I risultati di Torino ci incoraggiano», dice la responsabile locale Enrica Giordano all'incontro con la presidente della provincia Mercedes Bresso, sostenitrice dell'iniziativa. E ricorda che in città ci sono banchetti allestiti in tutte le anagrafi. La proposta conta cinque articoli. Il primo sottolinea il ripudio della guerra da parte dell'Italia. «Ripudio è quasi troppo poco, si ripudia una moglie che in passato è stata amata», spiega la Giordanoche preferirebbe più risolutamente usare la parola «rifiuto». Secondo, l'indicazione cheil nostro Paese «possa forniresolo formazioni non armate, nonchè contingenti militariper il mantenimento della pa- ce». La preoccupazione degliattivisti di Emergency è «fare fronte a teorie come quella diBush sulla guerra preventiva», Terzo, quarto e quinto paragra- fo riguardano l'uso delle arminon convenzionali durante iconflitti e la cooperazione conia Corte Penale intemaziona- le. Mercedes Bresso parla di una battaglia per la civiltà, «l'idea d'una iniziativa popola re è particolarmente importan te nel momento in cui sono proprio le piazze a contrastare le belligeranti scelte dei gover ni». Il quotidiano americano New York Times ha parlato in questi giorni di opinione pub blica mondiale come «seconda superpotenza». Quella che con trappone alle decisioni unilate rali dell'amministrazione Bu sh, le molteplici voci della gente che, da Washington a Parigi, dicono in massima par¬ te «no alla guerra». La Bresso sottolinea l'attualità della questione: «Anche in sede europea si sta discutendo d'inserire la pace tra i principi generali sanciti dalla Costituzione in costruzione». Il prossimo appuntamento con la raccolta di firme sponsorizzata da Emergency è per domani sera, giovedì, alle Missioni della Consolata. A partire dalle 20,45, il magistrato Marco Bouchard risponderà alle domande «tecniche» dei partecipanti, [fra.pa.] Mcpdondvqpltcgnstldmropersucnlp Sono 35001 torinesi che hanno sottoscritto la proposta di Emergency

Persone citate: Bresso, Enrica Giordano, Gino Strada, Marco Bouchard, Mercedes Bresso

Luoghi citati: Emergency, Italia, Parigi, Piemonte, Sicilia, Torino, Washington