Ciampi: gli ebrei sono profondamente italiani
Ciampi: gli ebrei sono profondamente italiani li MONITO DEL CAPO DELLO STATO IN VISITA AL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI FOSSOLI Ciampi: gli ebrei sono profondamente italiani n «Gli ebrei sono profondamente italiani: non dimentichiamo cosa hanno fatto per l'Italia». Il monito del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, risuona con forza dal campo di concentramento di Fessoli, nei pressi di Carpi, dove nel 1944 transitarono oltre 5 mila prigionieri politici e razziali destinati ad Auschwitz e Dachau. Il capo dello Stato invita, in particolare, a tener conto del sentimento largamente prevaente nella popolazione italiana e ad isolare i singoli casi di razzismo. «Ogni volta che visito questi luoghi, i ricordi si rinvigoriscono e si sente sempre più forte l'impegno di continuare secondo gli ideali che ci animarono in quel periodo e che animarono tanti italiani, fino ad affrontare il sacrificio della morte», afferma Ciampi. Quanto al riemergere dei fenomeni antisemiti, il presidente invita a ricordare «quello che è stato il sentimento italiano anche in quegli anni difficili a favore degli ebrei». «Non ebbero paura gli italiani, fin quando poterono, di proteggere gli ebrei e di salvarli dalle deportazioni e dallo sterminio. Questo sentimento - sottolinea Ciampi - fu largamente prevalente. Possono esserci dei singoli che mostrano sentimenti purtroppo diversi: sono deviazioni che in una società ci sono sempre. Ma l'importante è la consapevolezza che ben diverso è il sentimento largamente dominante nella popolazione». Ad accompagnare il presidente Ciampi a Fossolì era, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, e il governatore del 'Emilia Romagna, Vasco Errani, il presidente delle Comunità ebraiche italiane, Amos Luttazzo. Successivamente, il capo dello Stato si è recato a Carpi per visitare le tredici sale del Museo della Deportazione. Alla fine del percorso Ciampi ha salutato il figlio di Perlasca, alla cui figura è dedicata una mostra all'interno del Museo.
Persone citate: Amos Luttazzo, Carlo Azeglio Ciampi, Carlo Giovanardi, Ciampi, Perlasca, Vasco Errani
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