Fiat, meno del previsto i cassintegrati

Fiat, meno del previsto i cassintegrati I DATI FORNITI DALL'OSSERVATORIO DEL GRUPPO, OGGI ALTRO INCONTRO TRA AZIENDA E SINDACATI Fiat, meno del previsto i cassintegrati Marina Cassi Sono meno di mille i lavoratori Fiat in cassa integrazione straordinaria a Torino anziché i 1.354 previsti e da oggi, in un primo incontro, azienda e sindacato affronteranno il problema degli addetti alla Panda che da luglio cesserà la produzione e che andranno in cassa a loro volta. I numeri sui cassaintegrati attuali nell'auto sono stati fomiti ieri dalla Fiat a FimFiom-Uilm e Fismic nel corso dell'Osservatorio di Gruppo. Complessivamente in Italia sono oggi circa 4.800 contro i previsti 5.500 e si ridurranno a poco più di 3.000 nelle settimane in cui lo stabilimento di Termini Imerese riprenderà, seppur temporaneamente, l'attività lavorativa. Inoltre l'accordo firmato a Cassino consentirà di ridurre di ulteriori 1.000 persone il numero dei lavoratori in cassa. A Arese le eccedenze si sono ridotte di altre 150 persone. Oltre a analizzare la situazione dei cassaintegrati la Fiat ha illustrato gli andamenti economici e finanziari del gruppo e dei vari settori nel quarto trimestre 2002 e i risultati complessivi del 2002; ha fatto inol¬ tre il punto sulle dismissioni realizzate e in corso di realizzazione al fine di migliorare la posizione finanziaria in linea con gli impegni assunti con le banche finanziatrici. Per la Fismic il segretario Roberto Di Maulo analizza la situazione attuale dei cassaintegrati con una proposta per il futuro: «Grazie agli accòrdi fatti a Arese, Cassino e Magneti Marelli adesso a casa ci sono molti meno lavoratori del previsto. Il nodo rimangono i mille di Torino; credo che si debbano utilizzare per garantire il rientro tutti gh strumenti compresa la mobilità lunga». Sull'incontro dell'Osservatorio è polemico Lello Raffo della Fiom: «Ci hanno raccontato cose già lette sui giornali anche se per la prima volta ufficilamente hanno detto che venderanno Avio e Toro. C'è comunque un disastro finanziario nato dagli scriteriati acquisti fatti da Fresco. Quindi siamo molto preoccupati per la Fiat e per i suoi lavoratori e continueremo la battaglia per la modifica del piano industriale». «Non ci vedevamo da una vita e questo già mi sembra una cosa positiva» commenta Cosmano Spagnolo della Firn che aggiunge: «Ho chiesto che si tenga un comitato di consultazione dell'auto e rilevato che la cosa più importante adesso è che avvenga l'annuciata ricapitalizzazione. Sarebbe un reale segnale di quello che intende fare la famiglia». Per Gianfranco Verdini della Uilm «la situazione è critica, ma c'è qualche minimo segnale di miglioramento». Prosegue: «Ora per Torino dobbiamo cercare di ridurre l'impatto della cassa per i lavoratori della Panda anche con strumenti straordinari come la mobilità lunga». Stamattina la Fiom organizza un presidio dei lavoratori della Powertrain in via Roma «per protestare contro il provvedimento di cassa integrazione a zero ore, che interessa 270 lavoratori, e la mancanza assoluta di prospettive per lo stabilimento torinese in quanto tutte le nuove produzioni sono state assegnate a stabilimenti esteri».

Persone citate: Cosmano Spagnolo, Fresco, Gianfranco Verdini, Lello Raffo, Marina Cassi, Roberto Di Maulo

Luoghi citati: Arese, Cassino, Fimfiom-uilm, Italia, Termini Imerese, Torino