Aprire link nelle teste

Aprire link nelle teste Aprire link nelle teste QUANDO si vede un film la musica viene, spesso, soltanto percepita. Ma la musica è autonoma dalla storia che si racconta sullo schermo: non è solo un cameriere che serve una pietanza. Lo spettacolo al Regio nasce dalla volontà di mettere in primo piano quello che c'è sotto le immagini, ossia quel sostrato emozionale di ricordi, pensieri, rimandi di cui la musica è il cuore irrazionale. Ogni buona storia ha più modi di essere, più esistenze e interpretazioni. C'è una teoria che dice che se vuoi far davvero conoscere qualcosa a qualcuno non devi raccontargliela, perché nel momento stesso in cui la racconti la stai già cambiando. L'unico modo è fargliela scoprire. E' quello che cercheremo di fare. Ricordi, impressioni, pensieri, musica, immagini e testi si compongono, dunque, in qualcosa che non è la storia, ma tutto quello che ci sta sotto. Ognuno avrà una propria storia - magari molto simile - da scoprire, filtrata e percepita attraverso le proprie esperienze, il proprio vissuto razionale ed emotivo. In scena, questa volta, ci sarà tutto quello che ha ispirato il film, la sua atmosfera: sarà come partire per un viaggio, un viaggio da compiere con gli occhi di un bambino di dieci anni. La musica, i testi e le immagini che porteremo sul palcoscenico del Regio sono frutto di scelte personali, tutt'altro che oggettive, materiale attinto da ricordi che crea una catena di associazioni libere, in noi come, lo speriamo, negli spettatori. Viviamo nell'epoca dell'informazione a rete, orizzontale, fatta di continui rimandi: un ipertesto che esplora il mondo balzando da parola a parola, da link a link. Questo spettacolo è il tentativo di fare, con un mezzo antico come il teatro, qualcosa di moderno: aprire link nelle teste. Ezio Bosso Gabriele Salvatores

Persone citate: Ezio Bosso, Gabriele Salvatores