Movimenti on line, adunate galattiche ed e-democracy

Movimenti on line, adunate galattiche ed e-democracy Anna Masera Movimenti on line, adunate galattiche ed e-democracy Come grandi gruppi dispersi geograficamente ma connessi dalla Rete possono essere riuniti in pochissimo tempo per azioni collettive gruppi aficamente alla Rete e riuniti tempo ettive IL futuro delle relazioni sociali e della partecipazione alla politica? Secondo Time bisogna prendere ad esempio la storia di Eli Pariser: newyorkese di 22 anni, era un bimbo quando i genitori andavano alle manifestazioni a lume di candela contro la guerra del Golfo, oggi è coordinatore intemazionale di Move On (www. moveon.org), il movimento ordine contro la guerra in Iraq, che utilizza l'email e i messaggi istantanei per organizzare proteste di dimensioni galattiche (prossimo appuntamento il 15 marzo). L'esempio di Pariser è quello che Howard Rheingold, pioniere del cyberspazio e inventore del termine «comunità virtuale» (tra i fondatori di The Well, www.thewell. com, e di Hot Wired, www.hotwired.com) definisce nel suo libro Smart mob (che L'Espresso traduce in «Plebaglia intelligente» ma Cortina lo pubblicherà a settembre con il titolo originale). Smart Mobs, «the Next Social Revolution», negli Usa è già diventato un caso. Descrive come grandi gruppi dispersi geograficamente ma connessi dalle tecnologie con e senza fili possono essere riuniti in pochissimo tempo per azioni collettive immediate. Le manifestazioni politiche sono un esempio classico, ma non è necessario che si tratti di politica e neanche di manifestare per strada. D'altra parte, già Manuel Castells (autore di Galassia Internet) aveva decretato che la Rete sarà sempre di più la trama della nostra vita, la base della forma di organizzazione della società, della politica, della cultura. Se non altro perché nel 1995 le persone che avevano accesso a Internet erano 16 milioni, mentre nel 2005 saranno un miliardo e entro il 2010 raddoppieranno ancora. La prima vera e propria manifestazione virtuale si è tenuta negli Usa la settimana scorsa, quando oltre 400 mila dimostranti hanno inondato di telefonate, fax e email Casa Bianca e Congresso, mandando in tilt tutti i centralini. Ma già in Nigeria, per organizzare le proteste contro il concorso di bellezza Miss Universo, erano stati usati sms. La potenza delle reti informatiche può essere sfruttata ben di più che per organizzare manifestazioni di protesta. Rheingold considera per esempio i salva-schermi che milioni di utenti utilizzano per donare l'energia risparmiata alla ricerca di vita intelligente nell'universo, o per trovare una cura per il vaiolo (www.grid.org), come esempi ulteriori di «smart mobs» in azione. Per non parlare dei servizi anarchici resi da reti come Gnutella (www. gnutella.com) o Kazaa (www.kazaa. com), che hanno sostituito Napster come ritrovi virtuali per scambiarsi file musicali gratis via Internet. L'industria musicale è già stata rivoluzionata dalla pirateria delle «plebaglie intelligenti». Diventa sempre più difficile immaginare che i governi ne siano immuni. Urge la cosiddetta «e-democracy», la democrazia ai tempi dell'elettronica. anna.maseradi lastampa.it

Persone citate: Anna Masera, Howard Rheingold, Manuel Castells, Move, Rheingold, Secondo Time, Well

Luoghi citati: Cortina, Iraq, Nigeria, Usa