Pace e giustizia viaggiano insieme di Gianni Martini
Pace e giustizia viaggiano insieme LA MANIFESTAZIONE APERTA DA DON CIOTTI HA AVUTO PER RELATORI DON MAZZI, GIRARDI, LA MENAPACE Pace e giustizia viaggiano insieme Il giudice Caselli ha concluso la tre giorni di convegno della Scuola comunale di Boves in funzione da 20 anni Gianni Martini BOVES «Giustizia e pace viaggiano insieme. Così come ingiustizia, violenza e guerra. Non è ammissibile che una sola potenza, pur con una storia di democrazia alle spalle, decida contro il volere di tutti gli altri di essere il paladino della giustizia. Con la guerra». Il giudice Gian Carlo Caselli ieri mattina ha concluso la tre giorni di convegno voluto dalla Scuola di Pace di Eoves a coronamento di vent'anni di iniziative «a favore della comprensione, della formazione di operatori nonviolenti». Eoves, Città martire per la strage messa a segno dai nazisti nel 1943, vent'anni fa fu il primo Comune d'Italia a dichiararsi «capoluogo di Pace», a istituire una Scuola e un assessorato alla Pace. Da allora sono stati oltre trecento i relatori da tutto il mondo che hanno accolto l'invito di essere testimoni o collaborare con i propri studi «a rileggere le religioni, storia, geografia, politica in un'ottica di pace». Ieri sono intervenuti il professor Francesco Traniello e il giudice Caselli accolti dal vescovo mons. Natalino Pescarolo, da tre sindaci della città: Pier Giorgio Peano, che fondò la Scuola; Luigi Pellegrino che la seguì per 10 anni e Riccardo Pellegrino, attuale primo cittadino oltre che dal direttore Diego Berrà. «Stanno accadendo cose gravi ha detto Caselli -. I prigionieri catturati in Afghanistan vengono torturati con il non dormire, le botte, il silenzio sulla loro sorte. Non sono prigionieri di guerra, non sono condannati che scontano una pena. Sono ibridi. E in America c'è chi teorizza la "tortura giusta" che dovrebbe addirittura essere autorizzata da un giudice». In chiusura l'appello a «proseguire il difficile cammino di questa scuola, indispensabile per la strada della tolleranza, del confrontarci con verità diverse dalla nostra, della giustizia, della pace». Così è stato nei giorni precedenti quando a denunciare «l'assurdità di questa guerra» di fronte a platee di 200-500 persone a incontro, sono intervenuti protagonisti della vita civile quali don Ciotti che ha aperto i lavori - l'economista Nanni Salio, Giulio Girardi, don Enzo Mazzi della Comunità dell'Isolotto, Francesco Chittolina, dirigente dell'Unione Europea, Lidia Menapace oltre a una delegazione da Guemica. Per tre giorni a Cuneo e Boves si è parlato di Pace li convegno aperto venerdì da don Ciotti (foto) si è chiuso ieri con il giudice Caselli (foto)
Luoghi citati: Afghanistan, America, Boves, Italia
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