Lupatelli ipnotizza il Milan dei bomber

Lupatelli ipnotizza il Milan dei bomber NESSUN GOL NEL POSTICIPO DI SAN SIRO CONTRO IL CHIEVO Lupatelli ipnotizza il Milan dei bomber Ancelotti ha schierato dall'inizio Inzaghi e Shevchenko però i veneti ^anno retto senza traumi gli assalti. Palo di Seedorf nel finale, con il portiere avversario protagonista. Sale a 6 punti il distacco dalla Juve Giancarlo Laurenzi inviato a MILANO A parte l'esibizione di Champions a Madrid di mercoledì, che conta per gli esteti e per il cassiere del Bemabeu, il Milan dovrà capire quale obiettivo è diventato prioritario, adesso che anche il Chievo è uscito con un punto dal prato orrido di San Siro. Lo scudetto è diventato come la scalata della Di Centa, convinta di arrivare in cima all'Everest nel giorno di Pasqua. I rossoneri sembrano aver esaurito i dardi e Ancelotti ha finito le idee: anche ieri, tolti la doppia occasione maturata a recupero inoltrato (tiri di Seedorf e Rui Costa, miracoli di Lupatelli) e un gol giustamente annullato a Seedorf, non s'è vista la squadra capace di rovesciare una stagione, cambiando marcia. Non è questione di motore, ma di enzimi: Inzaghi e Sheva non si capiscono e la squadra impiega almeno un tempo (quando non serve un'ora) a capire cosa fare dei guantoni d'ordinanza. Slaccato di 6 punti dalla Juve e di 3 dall'Inter con 10 giornate da giocare: i numeri giustificano i fischi dei tifosi e l'umore grigio di Galliani. Ancelotti ha riesumato dalla cassapanca il modulo con il quale aveva conquistato 144 punti in due campionati con la Juventus, senza vincerne neppure uno. Due punte, rispettando il desiderio di Berlusconi, più un rifinitore che s'appoggia sui cordoli della trequarti. Di comune con il periodo bianconero c'è solo la presenza di Inzaghi, sgradito a Shevchenko come allora lo era a Del Piero. Quanto a (questo) Rui Costa, vale una gamba di (quello) Zidane. Il Milan ha accettato il ritmo croccante imposto dal Chievo: due tocchi al massimo e fiondata nrofonda a scavare superiorità numerica. Del Neri ha mescolato la difesa, in assenza del capitano D'Anna: Mensah a destra per Seedorf, Moro accanto a Legrottaglie, Lanna sulla mancina. Ancelotti ha confermato un solo mediano doc a centrocampo (Gattuso) e due piedi educati (Pirlo e Seedorf), convinto di impadronirsi della partita proprio nel cuore del prato. In realtà, dopo un primo brivido (testa di Sheva su punizione di Pirlo al 6'), il Chievo ha alzato lo sguardo e il baricentro: Colini (un occhio a Rui e uno alla carta da disegno) e Perrotta (più attento a Pirlo che alla costruzione) hanno evitato che il Milan svolgesse il tema preferito: pensare in serenità prima della versione in prosa. Non ci si è annoiati. Del Neri si aspettava più razzie da Luciano, specie quando lo ha traslocato di settore - a metà primo tempo, riportandolo a destra nella ripresa - convinto che Simic ne soffrisse la velocità. Invece il Milan ha suturato bene le ferite quando il Chievo ha tentato di allargare il campo e la manovra dei veneti è finita per srotolarsi alla ricerca della sponda degli arieti (Cessato più dell'ex Bierhoff), che Del Neri aveva accoppiato dopo aver visto i filmati degli ultimi singhiozzi rossoneri, piagati nel gioco aereo. Sul finire del primo tempo, il Milan s'è affacciato con regolarità al limite dell'area. Al 35', su cross di Maldini, naufragava la trappola del fuorigioco: Shevchenko (che colpiva di testa) e Inzaghi (che sperava di farlo) riuscivano nella difficile impresa di mettere fuori. Gattuso dimenticava la cazzuola e arpionava un pennello, ma il sinistro moriva alto (39'). Pirlo, allora, riccorreva alle virtù balistiche: Lupatelli iniziava lo show, alzando in corner la sberla centrale (47"). Passato l'intervallo, si aspetta- va il solito Milan furioso, e anche Del Neri temeva l'arrembaggio. I cattivi presagi sembravano trovare conferma dopo 2 minuti roventi, quando Seedorf saltava ogni birillo nemico e da sinistra allungava nel mezzo: sarebbe bastato un semplice appoggio di piatto, invece nessun compagno arrivava, neppure Inzaghi abbracciato al palo opposto in posizione sospetta. Shevchenko ne aveva abbastanza di quel ruolo secondario («punta d'appoggio») e s'accentrava, ma Lupatelli bloccava a terra una girata dal disco del rigore (10'). Ancelotti muoveva le acque, togliendo Kaladze dal lato mancino dove si spostava Maldini (e Laursen, nuovo entrato, si piantava accanto a Nesta). Il Chievo si rannicchiava dentro la trincea, faticando a conservare la palla tra i piedi una volta interrotta l'azione rivale. Non era l'assedio visto contro la Lazio, ma sembrava bastare lo stesso quando Seedorf al 25' ribatteva in gol una respinta della difesa: De Santis annullava per fuorigioco su segnalazione del guardalinee Ivaldt, insultato da Inzaghi, immediatamente ammonito. Del Neri toglieva Cossato per il più agile Pellissier che infastidiva le leve di Laursen, Shevchenko (seccato) lasciava il posto a Tomasson. Nel secondo minuto di recupero il doppio miracolo di Lupatelli: deviazione sul palo davanti a Seedorf, manata istintiva sulla ribattuta di Rui Costa, che avrebbe fatto centro accarezzando la palla dolcemente, anziché frustarla indispettito. (4-3-1-2) ^ Dida 6, Simic 5,5, Mesta 6, Maldini 6, Kaladze5,5 (15' st Laursen5,5);Gattuso 5,5, Pirlo 6,5, Seedorf 6,5; Rui Costa 6,5; Shevchenko 6 (35' st Tomassonsv), Inzaghi 5. Ali.: Ancelotti 5,5. KEnR (4-4-2) gM| Lupatelli 7,5; Mensah 6, Legrottaglie 6,5, Moro 6, tanna 6; Luciano 6, Perrotta 6, Cerini 6, Della Morte 5(12'stFranceschini 6); Cessato 5,5 (39' st Bjelanovic sv), Bierhoff 5,5 (24' st Pellissier sv). Ali.: Del Neri 6. Arbitro: DeSantis 6,5. Ammoniti: Inzaghi e Luciano. Spettatori: paganti 5361 per un incasso di 105.853,00 (abbonati 50762 per una quota di 593.820,18). Lupatelli, migliore in campo, ferma un incredulo Inzaghi, spesso sorpreso dal guardalinee Ivaldi in fuorigioco Una rete annullata all'olandese per offside manda su tutte le furie SuperPippo che viene ammonito Del Neri: difesa perfetta

Luoghi citati: Lazio, Madrid, Milano, Sheva