David e Kimi, presente e futuro McLaren
David e Kimi, presente e futuro McLaren David e Kimi, presente e futuro McLaren Lo scozzese batte le Rosse, il finlandese è un gran talento MELBOURNE «Con me non sono stati clementi. Per 1 km e 100 metri di velocità all'ora in più mi hanno portato via una possibile vittoria». Con voce pacata, Kimi Raikkonen ha spiegato la sua disavventura: il cosiddetto drive-through, cioè l'imposizione di rientrare ai box e ripartire, che i commissari gli hanno inflitto per aver superato di un soffio il limite di 80 km/h obbligatorio durante i pit-stop. Una specie di multavelox ha privato il ventitreenne finlandese del primo successo, relegandolo al terzo posto. Il pilota della McLaren era stato al comando della gara dal 17" al 32" giro e tallonava Juan Pablo Montoya da vicino, quando è stato punito con implacabile severità. «Credo di aver disputato una buona corsa - ha dichiarato Raikkonen -. Non mi ero qualificato bene, quindicesimo, e quando nel giro di schieramento mi sono accorto che l'asfalto si era asciugato, d'accordo con la squadra, ho deciso di rientrare, di cambiare le gomme e fare rifornimento per effettuare solo più una sosta. Mossa azzeccata, non avendo molto da perdere. Penso di essermi battuto bene, ma non è bastato per salire sul gradino più alto del podio. Non demordo, sarà per la prossima volta». Lo scorso armo Kimi, nella corsa di Magny Cours, era uscito di pista su una macchia d'olio all'ultimo giro: era in testa e aveva dovuto accontentarsi del 2" posto alle spalle di Schumacher, che aveva vinto conquistando il titolo. Ieri il pilota di Espoo ha tuttavia restituito in parte il colpo al tedesco, bloccandolo in un tentativo di sorpasso al termine del quale il campione del mondo è stato costretto a passare nell'erba. «E' stato un bel duello, leale - ha raccontato Kimi - ci siamo divertiti. In quella curva non ci stavano due vetture appaiate e io ho frenato all'ultimo istante per non farlo passare. La Ferrari è ancora più veloce della nostra McLaren, ma non troppo, l'abbiamo nel mirino». Raikkonen non parla a vanvera. Ha le qualità per diventare un rivale pericoloso per Schumi e per chi vuole stare al vertice. Perfetto erede del connazionale Mika Hakkinen. L'altro avversario da tenere d'occhio è Juan Pablo Montoya. Anche il colombiano ha qualcosa da recriminare, il secondo posto gli sta stretto: «E' stata una gara allo stesso tempo piacevole e disastrosa. Per due volte sono riuscito a staccare tutti, a guadagnare una manciata di secondi di vantaggio e in altrettante occasioni ho dovuto sperperare tutto per l'entrata in pista della safety car. Avevo scelto le gomme giuste, da asciutto, la vettura, soprattutto quando gli pneumatici erano un po' usurati era molto equilibrata e stabile. Pòi sapete come è andata. Ero davanti, a un certo punto ho affrontato una curva, in accelerazione la macchina mi è partita, sono finito in testa-coda. Colpa mia. Però che sfortuna, mi stavo già godendo una bella vittoria». Forse David Coulthard non si è reso conto di quanto la malasorte degli altri l'abbia favorito. Lui che ha guidato con precisione e costanza, ma senza mai brillare. «Sono molto fehce - ha affermato lo scozzese -. Non mi aspettavo un simile risultato, ma sono convinto di aver avuto dei meriti, in una gara molto difficile non ho fatto errori. Chi ha sbagliato è perchè ha patito la pressione. Il campionato per me è partito bene». Da lontano lo guardava Ron Dennis, manager della McLaren. Forse Raikkonen sarà il campione del futuro, ma Coulthard è comunque l'uomo che riesce a interrompere la superiorità della Ferrari. Lo aveva già fatto l'anno scorso a Montecarlo. Dennis: «Adesso siamo un po' più vicini. E questo è soltanto l'inizio». [e. eh.] A-. Kimi Raikkonen: subito entusiasmante l'erede di Hakkinen
Luoghi citati: Melbourne, Montecarlo
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