Tra mimose e baci, il primo vincitore è Cammariere

Tra mimose e baci, il primo vincitore è Cammariere IERI SERA SI E' CONCLUSA LA 53a EDIZIONE DEL FESTIVAL Tra mimose e baci, il primo vincitore è Cammariere Al cantautore il premio di critica e giuria specializzata, seconda Giuni Russo Marinella Venegonì inviata a SANREMO Sergio Cammariere è stato il primo vincitore del Festival di Sanremo 03: alla sua «Tutto quello che un uomo» è andato il premio della giuria specializzata per la miglior musica, nonché il premio della Critica «Mia Martini», dei giornalisti accreditati al Festival. Seconda per i critici è Giuni Russo con «Morirò d'amore», anche premiata per il miglior arrangiamento musicale, di Franco Battiato. Miglior testo è quello di Enrico Ruggeri per «Nessuno tocchi Caino». La giuria specializzata che ha assegnato ieri sera i 3 riconoscimenti, e ha contribuito per il 25 per cento a scegliere il vincitore del Festival, era composta da Amadeus, Stelvio Cipriani, Massimo Cotto, Lorella Cuccarmi, Vanessa Incontrada, Marco Maccarini, Carlo Massarini, Anna Pettinelli, Mara Venier, Carlo Verdone. Le giurie demoscopiche della finalissima andavano dai 14 ai 50 anni. C'è stato un senso di vero addio, intorno alla conclusione del cinquantatreesimo Festival. Pippo Baudo è scaduto come lo yogurt, potrebbe autosuccedersi ma l'aspettativa generale (alla luce dell'allargamento dei confini geografico/musicali all'ambito UE) è che niente sia più come pi-ima. C'è una gran voglia di voltar pagina, come quando si apre la porta d'una stanza rimasta troppo a lungo chiusa e si decide di spostare i mobili e cambiare la tappezzeria. Povero Sanremone, decadrà da simbolo nazionale? Non potendo cambiare nient'altro - e distratti per un momento dalla guerra che però è soltanto rinviata - gl'italiani vorrebbero almeno che cambiasse lo specchio di mezzo secolo di storia del costume. Li lasciamo consegnando alcuni premi speciali, sicuri di ritrovarli l'anno prossimo. PREMIO «A CASA CONTENTI». Al di là dei risultati di classifica, possono tornare a casa a testa alta (in ordine di apparizione ieri sera): Cristiano De André, Andrea MiròSEnrico Ruggeri, Britti, Nino D'Angelo, Alexia, Cammariere, Giuni Russo, Bobby Solo&Little Tony, la Ruggiero, i Negrità, Fausto Leali e Iva Zanicchi. Più del 50 per cento . dei gareggianti, dunque, ha difeso con dignità e bravura il proprio nome di artista; mai così tanti, ci par di ricordare. Ma sono soddisfazioni per pochi? Della musica non interesserà davvero più niente a nessuno? PREMIO «SUPERPIPPO». Va naturalmente a Superpippo che ieri ha detto di se stesso: «Vedendomi in scena, ancora non sono da buttare», e ha ragione. Chi resiste 8 ore in diretta senza mai cedimenti? Solo lui: per mandarlo a dormire, bisogna abbatterlo. Il suo contratto di direttore artistico al Sanremone scade nel momento di più vasta confusione nel passaggio di poteri in Rai, lui dice che potrebbe anche ritagliarsi il solo ruolo di patron: ma figurarsi quanto ci metterà la nuova gestione Rai a occuparsi del futuro di Sanremo. PREMIO «ASPETTA E SPERA». Va dunque ai discografici che hanno chiesto di poter fare il primo incontro per il Sanremo 04 entro il prossimo 30 marzo, per poter pianificare le proprie attività artistico/ industriale. Ma con loro dovrà fare comunque i conti, la nuova gestione Rai: ci sono diventati battaglieri, vogliono il tavolo a 3 col Comune ed è appena ovvio (peccato non ci abbiamo pensato dieci anni fa); se non l'avranno, è pronto un tavolo Luigi XIV a Venezia, dove sono stati invitati a organizzare una manifestazione musicale di rilievo; per non parlare dei premi IMA, Italian Music Awards, che sono da rilanciare e per i quali, ricorda ora il direttóre generale della FIMI Enzo Mazza: «La Rai ha investito un terzo di quanto ha pagato Sharon Stone, spiegandoci che era tutto quel che si potevano permettere». Già, la Rai ci ha sempre creduto molto, nella musica. PREMIO «FLOP 2003». Va a «Destinazione Sanremo» che ha creato una generazione di improbabili debuttanti a «Sanremo Giovani». Ieri c'è stata l'ammenda pubblica di Superpippo: «Abbiamo fortemente sbagliato a fare "Destinazione Sanremo", non ci abbiamo rica' vato niente, e la stessa cosa è successa anche a "Operazione Trionfo" di Mediaset, non è uscito un solo volto di successo». Chissà che cosa s'inventeranno per rimediare, gli uni e gli altri. PREMIO «BONO-U2». Nel ricordo della carismatica apparizione di Bono al Festival di Fazio per la campagna «cancella II debito», il premiando è Peter Gabriel, l'unico artista internazionale che abbia offerto una performance all'altezza della tradizione degli ospiti degli ultimi anni. Questa è stata un'edizione intemazionalmente debole assai, con personaggi non di primo piano, che non hanno detto niente di nuovo né di eclatante. Si sono salvati Panjabi e ieri sera l'elegante Diana Krall, che maneggia il jazz con la disinvoltura propria del pop, contribuendo meritoriamente alla sua promozione. PREMIO BROMURO. Va al Dopofestival, un po' per l'orario notturno da primo turno in Fiat, un po' per l'eccessiva obbedienza all'ordine di non creare polemica. Se non fosse stato per occhieggiare da pettegoli la bulgara MicheUe, per le polente di Vissani che entravano sempre in pieno seriosissimo dibattito, e per le puntuali osservazioni di Simona Izzo (l'unica che a denti stretti ha difeso il proprio compito), sarebbe stato veramente meglio andare a dormire. Il conduttore fa autocritica sui giovani: «Ho sbagliato a voler fare Destinazione Sanremo, temevo la concorrenza di Operazione trionfo. Pensavo di avere materiale più consistente i pezzi erano modesti»