«Un mix di Nina Hagen e Lara Croft»

«Un mix di Nina Hagen e Lara Croft» «Un mix di Nina Hagen e Lara Croft» critici: Dolcenera musicista compieta, Laquidara un talento SANREMO La vittoria tra i Giovani di Dolcenera (vero nome Emanuela Trane, leccese, 25 anni) ha messo d'accordo critica e pubblico. Un bel pezzo rock, «Siamo tutti là fuori», sotto l'attenta regia di Lucio «Violino» Fabbri, vecchio satanasso della Pfm, l'ha fatta svettare nel panorama delle nuove proposte. Qualcuno l'ha definita «una via di mezzo tra Nina Hagen e Lara Croft». Di sicuro, è una musicista completa; inteiprete, autrice e polistrumentista. Ha fatto molta gavetta, partecipando anche ad una precedente edizione del Festival, dove finì nelle ultime posizioni, senza lasciare traccia. E oggi può dire; «Dopo tanti calci in faccia, ringrazio me stessa per averci creduto». Seconda con «Un piccolo amore» la dodicenne Alina, la cui partecipazione ha suscitato polemiche; terzi gli Zurawski con «Lei che». C'è un'altra «vincitrice morale» della sezione Giovani; è Patrizia Laquidara, trentenne siciliana residente nel Vicentino. La critica le ha attribuito il Premio «Mia Martini». Le giurie l'hanno invece punita. Ma si vede bene che ha talento, e Baudo l'ha ripetuto spesso; «La Laquidara è eccellente, ma ha sbagliato il pezzo. "Lividi e fiori" è più debole del brano presentato a "Destinazione Sanremo"». In effetti, la Laquidara avrebbe già risolto il rapporto con Bungaro, autore della canzone portata al Festival. [g.fer.l

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