Milano e Torino, prove di pace tra due capitali di Maurizio Tropeano

Milano e Torino, prove di pace tra due capitali DALLA STORICA RIVALITÀ STA NASCENDO L'IPOTESI DI UNA MACRO-REGIONE ECONOMICA CON OLTRE SEI MILIONI DI ABITANTI Milano e Torino, prove di pace tra due capitali Le Camere di commercio insieme per la lav Maurizio Tropeano Le Camere di Commercio di Torino e di Milano stanno lavorando alla costituzione di una società privata a cui dovrebbero partecipare anche le associazioni camerali di Francia Spagna e Portogallo interessate al Corridoio Cinque dell'Alta Velocità con l'obiettivo di cofinanziare la realizzazione della linea Torino-Lione. Una collaborazione in cui dovrebbero essere coinvolti anche i fondi d'investimento e delle pensioni dei paesi dell'Europa del sud e che potrebbe diventare uno strumento in più nelle mani della Commissione Europea che ha classificato come prioritaria quella tratta. Questa nuova Spa, inoltre, costituirà la prima azione operativa di un progetto voluto dai presidenti delle due Camere, Giuseppe Pichetto e Carlo Sangalli, che di fatto rilanciano l'idea di una collaborazione strategica tra Torino e Milano con la possibilità di creare una «regione metropolitana policentrica» abitata da oltre 6 milioni di persone, competitiva a livello intemazionale. Alla fine di febbraio, te giunte camerali hanno approvato il finanziamento di uno studio di fattibilità che sarà realizzato da Torino Incontra, la società guidata dal vicepresidente del SanPaolo-Imi, Enrico Salza, il quale, da sempre, sostiene la necessità di realizzare iniziative per favorire l'integrazione tra metropoli. «L'idea di fondo spiega Pichetto - è quella di offrire alla classe politica delle due regioni gli strumenti necessari per cercare di cogliere le opportunità dei processi di integrazione tra le aree che saranno conseguenti alla realizzazione del collegamento ad alta velocità Milano e Torino». Aggiunge Sangalli: «Le due Camere di Commercio scommettono sulla possibilità di far interagire le attività di entrambe le città, come ad esempio l'innovazione nel settore dell'automotive o la moda. Si tratta di eccellenze che per fortuna non sono replicabili, ma che, nella nostra visione, sono sicuramente integrabili». Aggiunge: «Ilnostro scopo è d; ■■.efinire le opportunità e le modalità per raggiungere un equilibrato bipolarismo e di promuovere e diffondere nelle classi dirigenti meneghina e della Mole una diffusa consapevolezza dei vantaggi della politica di integrazione». Il progetto dei due presidenti, che rappresentano 615 mila imprese dei settori industriale, commerciale e terziario, parte dal presupposto che da sole Torino e Milano e le rispettive aree metropolitane non sono in grado di reggere la concorrenza intemazionale che si svilupperà sull'asse che, da Lisbona (via Madrid e Lione, passando per il nord Italia), raggiunge i Balcani e si spinge fino a Kiev. Anche i grandi progetti realizzati in Lombardia, dall'aeroporto di Malpensa al nuovo centro fiere di Rho, se non inseriti in una macro-regione rischiano di restare al palo. «Ecco perché di- venta cruciale - precisano Pichetto e Sangalli - l'impegno a coordinare lo sviluppo delle due capitali del Nord-Ovest, sia l'impegno a fame il centro di una regione aperta ad Ovest in direzione Lione e a Nord verso Parigi e Londra». Lo studio, che vede la partecipazione di un gruppo di docenti e ricercatori universitari delle due città, si svilupperà lungo un arco temporale di 12-18 mesi. «La base di partenza spiega l'economista Giuseppe Russo che coordina i lavori - è l'analisi delle esperienze straniere più recenti dall'asse BonnColonia in Germania a quello Liverpool-Manchester in Gran Bretagna». Poi gli esperti passeranno al setaccio la pianificazio¬ ne urbanistica e i principali progetti infrastnitturali per «verificare la compatibilità dell'ipotesi policentrica e individuare, se necessario, quali modifiche sarebbero utili per realizzare con successo il progetto». Infine, attraverso gli archivi delle due Camere, si cercherà di ricostruire la mappa di un'economia privata integrata esistente tra Torino e Milano. Conclude Russo: «L'obiettivo sarà quello di identificare i settori più promettenti di integrazione tra Torino e Milano e le strade concrete per raggiungerlo, creando, per esempio, un sistema fieristico che tenga conto delle strutture esistenti, degli ingenti investimenti in corso a Rho e di quelli programmati a Torino, in modo da rendere praticabile una concreta cooperazione tra gli enti delle due città». Un secondo filone cercherà di individuare le sinergie necessarie a mettere in campo un progetto comune sull'alta formazione. Il terzo si rivolgerà alla cooperazione in materia di offerta dei servizi pubblici locali: energia, acqua, rifiuti eccetera. Infine la sanità con attenzione al rapporto fra pubbhco e privato. I due istituti avrebbero anche l'appoggio degli imprenditori di Francia, Spagna e Portogallo L'approdo finale sarebbe una società in grado di cofinanziare i lavori del corridoio 5 al centro delle polemiche ^ L'iniziativa delie Camere di commercio arriva a pochi giorni dal giudizio negativo espresso da Parigi sui costi della Torino-Lione

Persone citate: Carlo Sangalli, Enrico Salza, Giuseppe Pichetto, Giuseppe Russo, Pichetto