«Messo in ginocchio da banche e usurai»

«Messo in ginocchio da banche e usurai» PARLA COSTAGANNA, TITOLARE DELLA «REVLAN» DI GRUGUASCO CHIUSA CON DEBITI PER 400 MILA EURO «Messo in ginocchio da banche e usurai» Ha presentato istanza di fallimento, è indagato per truffa Claudio Laugeri C'è l'ombra dell'usura dietro la chiusura della «Revlan» di Grugliasco, specializzata nella vendita di mobili. Claudio Costaganna, 57 ami, titolare dell'azienda, già sott'inchiesta per truffa, ha accumulato quasi 400 mila euro di debiti. Aveva ricevuto prestiti dalla banca dove aveva il conto da tanti anni, il Banco Antonveneto. Ma il denaro non bastava. Così, si era rivolto a «privati che chiedevano interessi passivi significativi» sfuma l'avvocato Gianluca Marta, che con la collega Ilda Cumani cerca di risolvere la questione giudiziaria di Costaganna; «Interessi del 7-10 per cento al mese» dice quasi sottovoce l'imprenditore. Ieri, l'imprenditore ha presentato «istanza di fallimento in proprio». Una resa, ma non ha scelta. «Provi a pensare come mi sono sentito, dopo 35 anni di lavoro - racconta, seduto nello studio dei suoi avvocati -. Ho perso tutto, mi sento una nullità. Cerco un lavoro, uno qualsiasi per ricominciare a vivere». Ha lasciato la casa di via Monte Ortigara 35 la sera dell'8 febbraio, dopo aver abbassato le saracinesche della «Revlan» di GrugMasco. Due giorni prima aveva dato la disdetta per il contratto Telecom. L'ultimo passo prima della «fuga», anche se lui rifiuta questo termine. «Sono stato ospite di parenti a Torino - dice -. E' vero, ho lasciato la mia abitazione, ma questo non significa che sia fuggito. Ho persino telefonato ad alcuni clienti per avvertirli che avevo problemi con le consegne». La situazione della «Revlan» era degenerata dopo il 15 gennaio. «In quella data, la mia banca mi ha chiuso il "fido" e così non ho più avuto al possibilità di avere "liquidi" per far fronte alle spese» racconta Costaganna. La decisione della banca è legata ad assegni scoperti per 9 mila euro, destinati a un fornitore: il «protesto» di quei titoli bancari ha fatto scattare la chiusura del «fido». Costaganna ha ricevuto dal Banco Antonveneto 21 mila euro di prestito e 45 mila di mutuo (per attività aziendali), ma alla fine dello scorso anno era in difficoltà per il pagamento delle rate. Così, ha deciso di rivolgersi a «privati». Altri 20 mila euro divisi tra due o tre «benefattori», a interessi d'usura: 7-8 per cento al mese, quasi il 100 per cento all'anno. Nessuna possibilità di pagare i fornitori, stessa situazione per i clienti in attesa dei mobili e per la Compass, azienda del gruppo Mediobanca che finanziava gli acquisti della clientela. Interessi a carico di Costaganna. «Ci sono grandi magazzini che praticano prezzi scontatissimi e finanziamenti a tassi zero con partenza delle rate a 90 giomi spiega l'imprenditore -.C'è stata crisi e non sono più riuscito a "dare il giro"». I clienti rimasti con le case senza mobili e i bollettini da pagare sono una settantina e si sono ritrovati tutti negli uffici della Federconsumatori. «Awieremo la "messa in mora" della "Revlan" e una richiesta di blocco per i pagamenti delle rate alla Compass» annuncia l'avvocato Fausto Raffone, incaricato di rappresentare i «bidonati» assieme a Rosalba Mollo. «Sono molto dispiaciuto per loro, spero di poter rimediare» dice ancora Costaganna.

Luoghi citati: Grugliasco, Torino