Un anello verde di 50 chilometri correrà il torrente Stura di Gianni Giacomino

Un anello verde di 50 chilometri correrà il torrente Stura PROGETTO DI DUE PISTE CICLABILI. DEL COSTO DI TRE MILIONI DI EURO, PRESENTATO DA VEN ARI A REALE Un anello verde di 50 chilometri correrà il torrente Stura Gianni Giacomino VENARIA REALE Una cosa è sicura: tra un anno in giro per Venaria scampanelleranno più biciclette. Il prossimo 28 marzo si terrà la gara d'appalto per la costruzione di due maxi piste ciclabili. La prima da Torino correrà lungo il torrente Stura, poi fino alla Reggia collegandosi con le Greeways che raggiungono il Canavese e le Valli di Lanzo per un circuito di oltre 50 chilometri. L'altra si chiamerà invece «Spina Reale» e da via Amati si allungherà in via Roma (l'antica strada della Galopada Reale) poi imboccherà la centralissima via Mensa e lungo le rive della Ceronda, dove apriranno bai-, negozi e ristoranti (i Murazzini), si congiungerà all'altra ciclabile. Costo complessivo dell'opera; più di tre mi¬ lioni di euro finanziati in parte da Provincia e Regione e in parte dal Comune che diventano cinque se si tiene conto delle altre opere urbanistiche. Il cantiere aprirà i battenti tra poco più di un mese e tutto dovrà essere terminato entro la fine del prossimo anno. «Ce la metteremo tutta perchè questo intervento non si limita alle costruzione di due percorsi per le biciclette - ammette Nicola Pollari, l'assessore all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici del cernirne di Venaria -. Ma servirà a recuperare una zona vastissima, una "terra di nessuno"». Proprio così. Quei quattro chilometri di percorso che taglieranno il quartiere di Altessano per infilarsi nel cuore della città rappresentano una striscia di luce che illuminerà zone da sempre degradate. E per capirlo basta fare due passi in riva allo Stura, dal ponte della inea ferroviaria Torino-Ceres alle Casermette, l'immensa area (dove tra poco sarà costruito un modernissimo centro polisportivo) che si allarga davanti a quelle da sempre chiamate case Gescal. Lì la criminalità spesso getta nel torrente o incendia macchine rubate, le smonta e le abbandona. Pochi mesi fa vennero addirittura rinvenute dai pescatori una cassaforte e un accettatore di euro sradicato in un'area di servizio. Per non parlare dei rifiuti abbandonati sulle sponde del canale Ceronda. «Poi ci sono due attività di estrazione e movimento terra che bisogna capire se sono compatibili con i progetti di recupero ambientale - spiega ancora Pollari mentre mostra un mucchio di catrame appena scaricato a lato di quella che dovrebbe diventare la Greenway della Reg¬ gia -. Per questo chiederemo pareri e relazioni agli enti preposti, come Arpa, Magistrato del Po e assessorati all'Ambiente di Regione e Provincia». E gli amministratori su questo punto sono più che mai determinati a non mollare. Anche perchè la sponda opposta del torrente è un'oasi di verde, il parco Chico Mendes di Borgaro che, molto probabilmente, sarà di nuovo collegato con Venaria quando verrà ricostruito 0 ponte spazzato via dall'alluvione. «Le piste ciclabili mi auguro che saranno utilizzate dai turisti, ma soprattutto dai torinesi - termina ancora il vice sindaco Nicola Pollari -. Due pedalate fuori città fanno bene alla salute e aiutano a scoprire scorci di paesi che nessuno nemmeno si immagina siano così facilmente raggiungibili». gfi'iaF Viale Roma di Venaria sarà interessato dalla costruzione della pista ciclabile

Persone citate: Arpa, Chico Mendes, Nicola Pollari, Pollari

Luoghi citati: Borgaro, Torino, Venaria, Venaria Reale