Giallo in Pakistan: «Arrestati due figli di Osama»
Giallo in Pakistan: «Arrestati due figli di Osama» SAREBBERO HAMZA E SAAD, IL BRACCIO DESTRO DEL PADRE CHE DA ANNI LO ACCOMPAGNA E LO ASSISTE Giallo in Pakistan: «Arrestati due figli di Osama» Washington non conferma, Islamabad smentisce. Operazioni speciali in corso Paolo Mastrolilli NEW YORK Due figli di Osama bin Laden, tra cui il suo presunto braccio destro nella gestione di Al Oaeda, sono stati arrestati? E' la domanda che da ieri mattina sta alimentando un giallo, rimbalzato con risposte contraddittorie dal Pakistan agli Stati Uniti e una dichiarazione in serata della Casa Bianca: «Non abbiamo informazioni che possano confermare questa notizia. Ma trovare bin Laden e altri capi di Al Oaeda sarà solo questione di tempo». La rivelazione clamorosa è arrivata dall'agenzia americana Associated Press, che citava Sanaullah Zehri, ministro della regione pakistana del Beluchistan dove, secondo i servizi segreti americani, è probabile che si nasconda Osama. Secondo il ministro, giovedì sera le forze congiunte di Islamabad e Washington hanno lanciato un'operazione nell'area di Ribat, dove si incrociano i confini di Pakistan, Afghanistan e Iran, attaccando gruppi paramilitari legati ad Al Oaeda. Negli scontri sono morti almeno nove terroristi, altri sono stati catturati vivi, ma forse feriti. Zehri sostiene che tra di loro c'erano anche Saad e Hamza bin Laden, ossia due dei 23'figli dello sceicco, che però hanno un'importanza particolare per gli investigatori: il primo è considerato l'assistente più stretto del padre nell'ambito della sua grande famiglia. Poco dopo l'annuncio, però, gli esperti americani di antiterrorismo hanno cominciato a mettere in dubbio la credibilità dell'informazione, dicendo che non avevano conferme, a parte le dichiarazioni del ministro del Beluchistan. Nel giro di poche ore, quindi, sono cominciate ad arrivare le smentite ufficiali. Un funzionario della Casa Bianca ha detto all'Ap: «La cattura non ci risulta. Anzi, pensiamo proprio che sia una notizia sbagliata». Nello stesso tempo il colonnello Roger King, portavoce delle truppe dislocate nella zona della presunta operazione militare, ha negato il raid: «Noi stiamo svolgendo soltanto i nostri com¬ piti normali e i soliti pattugliamenti, non c'è alcuna operazione speciale in corso lungo il confine». Smentite sono cominciate ad arrivare anche dallo stesso governo pakistano, che ha parlato per bocca del ministro dell'Informazione Sheikh Rashid: «Posso negare categoricamente che operazioni del genere siano in corso in qualunque parte del nostro territorio. Non c'è caccia all'uomo. Non sappiamo nulla riguardo a Osama. I media internazionali stanno creando il panico in tutta la nazione, dicendo che lo prenderemo nel giro di due o tre giorni. Questo è totalmente sbagliato». Parole simili sono arrivate anche dall'altra parte del confine, dove Abdul Karim Barawi, governatore della provincia af¬ ghana contigua di Nimroz, ha escluso l'operazione: «Le forze americane sono nella zona di Ribat, ma io posso smentire totalmente la notizia data da un ministro pakistano riguardo alla cattura dei figli di Osama». Che cosa succede, allora? Di sicuro, come ha detto Sheikh Rashid, la cattura avvenuta la settimana scorsa di Khalid Sheikh Mohammed ha creato grandi aspettative, forse un po' esagerate. Nei documenti del capo operativo di Al Oaeda sono state trovate informazioni preziose sui militanti del gruppo, e lui stesso avrebbe cominciato a parlare, rivelando di aver incontrato Bin Laden non più di un mese fa. Queste notizie, secondo fonti dei servizi segreti, hanno rilanciato e accelerato la caccia allo sceicco, proprio nella regione del Beluchistan. Quindi può darsi che qualche operazione speciale sia avvenuta, magari anche all'insaputa dei militari normali che pattugliano la zona. L'immaginazione di qualche leader locale, poi, avrebbe allargato il significato, fino a comprendere la cattura dei figli di Osama. Questa è la spiegazione più logica, accreditata dalle smentite arrivate subito da varie fonti. Un'altra ipotesi più macchinosa, invece, fa riferimento proprio alle reazioni generate dalla cattura di Mohammed. Alcuni esperti di intelligence si sono lamentati del fatto che l'arresto è stato rivelato così presto, perché in questa maniera i suoi complici sono stati avvertiti e hanno avuto il tempo di correre ai ripari. Quindi può darsi che questa volta,, se i poliziotti hanno deverò messo le mani sui figli di Bin Laden, preferiscano tenere tutto nascosto per vedere se riescono a essere portati sulle tracce elei padre. L'unica notizia certa è che giovedì gli americani hanno fatto un nuovo lancio di volantini, nella regione dove potrebbe nascondersi il capo di Al Oaeda. Ricordavano alla popolazione che sulla sua testa pende una taglia da 25 milioni di dollari, a disposizione di chiunque fornisca notizia utili a catturarlo. La cattura durante scontri al confine Silenzio dell'intelligence che spera di farsi portare sulle tracce dello sceicco Mohammed bin Laden, uno dei figli di Osama, che lo accompagna nella sua vita di terrorista Un'altra immagine di Mohammed a fianco del padre in un accampamento nella loro clandestinità
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