La 500 è uno scooter che può diventare auto

La 500 è uno scooter che può diventare auto IDEE IN MOSTRA La 500 è uno scooter che può diventare auto Al Museo Biscaretti di Ruffia rassegna di progetti elaborati dagli allievi «laureandi» all'Istituto Europeo di Design Hanno rielaborato la mitica utilitaria e fantasiosi fuoristrada IRENE CABIATI Tre passeggeri dentro, il quarto sta seduto fuori, ma soltanto per brevi percorsi; porte scorrevoli; versione spider oppure giardinetta. E' uno scooter ma può trasformarsi in auto. E il bagagliaio diventa cassone; i paraurti sono fatti di pneumatici riciclati. La fantasia degli studenti dell'ultimo anno del corso di Transportation dell'Istituto Europeo di Design si è scatenata intomo alla mitica 500 su committenza della rivista «Automobilismo». L'hanno smontata e ricostruita secondo il gusto e le esigenze contemporanee, senza sminuirne il fascino. Sono soltanto disegni, quelli esposti al Museo dell'automobile fino al 16 marzo, ma, osservandoli, la fantasia vola e vien voglia di provarli se non altro per ritrovare quella sensazione di intimità che dispiaceva soltanto a chi aveva le gambe lunghe. Una city car ideale, disegnata anche con i criteri dell'economicità. Una sfida alla crisi con i colori dei pennarelli, perché «nel domani - assicurano gli studenti - ci sarà spazio anche per noi». Le piccole utopie a quattro ruote affiancano le vecchie Fiat 500 esposte come preziosi cimeli capaci di riportare molti visitatori indietro nel tempo con un sorriso di rimpianto. E più in là nelle sale, in fondo, il mondo a quattro ruote cambia e diventa più appariscente con i modelli delle off-road commissionati da Mitsubishi. Qui i progetti dall'estetica fantasiosa promettono divertimento in città o sui sentieri di montagna, nell'acqua, in mongolfiera e persino un viaggio marziano con le articolate zampe di un ragno. Alessandro Fini ha pensato ad una 500 a forma di goccia a tre posti. «Difficile rielaborare un progetto che è già stato ripensato mille volte - confessa - ma quella della 500 è una storia che non finisce mai, e il nostro lavoro, qui al museo, lo dimostr-». Per l'off-road Alessandro ha individuato la linea aggressiva dei truck americani. Del «bestione» conserva la motrice a cui si aggancia un vano bagagli e il truck diventa pick up. Sportivo, essenziale e spazioso per accogliere le attrezzature di una donna a cui piace lo sport estremo: è Spring, il fuoristrada progettato da Simona Camino, unica allieva del corso in una classe tutta maschile: «Una convivenza in salita - ammette -, ma ce l'ho fatta ad arrivare fino alla fine: sono nata con la passione del disegno e vorrei coltivarla anche nel lavoro». La sua 500 è simmetrica tanto che si può spostare il volante nella parte posteriore: sembra così di manovrare un'astronave. Molto più tradizionale il modello della New 500entus di Marco Gallo che non ha saputo reprimere la passione calcistica nel proprio restyling che prevede fari alti e un ampio lunotto per una maggiore visibilità e sedili estraibili. Il suo off road è una leggenda con il muso felino: «Il progetto nasce dallo studio di sensazioni quali il divertimento e l'urlo. Così - conclude sornione - è nato un tipico fuoristrada per bulli». Sorride soddisfatto il direttore di led, Cesar Mendoza: «La mia soddisfazione è di constatare che se si investe nella didattica i risultati superano le aspettative. Se si dà fiducia ai ragazzi la risposta è sempre positiva. La prossima tappa? La tesi, direttamente in casa Maserati». ooter are auto ogetti elaborati di Design siosi fuoristrada eNew 500 O H Simona Camino e la Fiat 500 «I», una piccola automobile perfettamente simmetrica con i sedili che si possono estrarre perfare il picnic o ricavare spazio Alessandro Fini (qui sopra) ha pensato ad una 500 a forma di goccia a tre posti Sotto, l'off- road di Marco Gallo che dedica ai giovani una leggenda dal muso felino reprimere la passione calcistica nel proprio restyling che prevede fari alti e un ampio lunotto per una maggiore visibilità e sedili estraibili. Il suo off road è una leggenda con il muso felino: «Il progetto nasce dallo studio di sensazioni quali il divertimento e l'urlo. Così - conclude sornione - è nato un tipico fuoristrada per bulli». Sorride soddisfatto il direttore di led, Cesar Mendoza: «La mia soddisfazione è di constatare che se si investe nella didattica i risultati superano le aspettative. Se si dà fiducia ai ragazzi la risposta è sempre positiva. La prossima tappa? La tesi, di ii

Persone citate: Alessandro Fini, Biscaretti, Cesar Mendoza, Marco Gallo, Simona Camino

Luoghi citati: Mitsubishi, Ruffia