Zegna: il tessile è in difficoltà di Paola Guabello

Zegna: il tessile è in difficoltà BILANCIO DOPO IDEABIELLA: DATI PEGGIORI DEL PREVISTO E INVESTIMENTI IN CALO Zegna: il tessile è in difficoltà Paola Guabello BIELLA Gli analisti sostengono che l'euro ha dato una stabilità e una capacità di programmazione di invest menti e spese che ai tempi della lira non c'erano. Ma il suo apprezzamento nei confronti del dollaro gioca in sfavore degli imprenditori di Ideabiella che dell'esportazione negli Stati Uniti e nel Far East, fanno il loro punto di forza. La rassegna dedicata ai tessuti di fascia alta per l'abbigliamento maschile, appuntamento esclusivo che vede a Villa Erba a Cemobbio le aziende di nicchia più qualificate in ambito italiano, si è conclusa. Il pool di espositori è apparentemente soddisfatto dalle presenze registrate durante l'expo nonostante una flessione del 307o rispetto alla passata edizione che comunque difende il buon nome del «made in Italy». Se la fiera viene paragonata, ad esempio, all'ultima Première Vision a Parigi (che ha dichiarato 1.000 visitatori in meno dei 32 mila presenti alla puntata di febbraio 2002), il raffronto non fa una grinza. Ma al ribasso del dollaro, ai venti di guerra, all'incertezza del consumatore finale, che giocano a sfavore del sistema del tessile-abbigliamento (e quindi anche delle aziende biellesi, lombarde e pratesi dell'associazione), s'aggiungono altri pressanti problemi. «I dati consuntivi 2002 hanno purtroppo superato, in negativo, i nostri timori - commenta Paolo Zegna, presidente di Ideabiella -. Il nostro fatturato complessivo è passato da 2.221 milioni di euro nel 2001 a 2.021 milioni di euro nel 2002, con una diminuzione del 9 percento. Sicuramente una performan- ce migliore di quella in ambito nazionale. Il Sistema moda italia ha rilevato in ambito nazionale che i tessuti pettinati hanno perso il 18,4 per cento e quelli cardati il 13,7, quindi una media che sfiora il 16 percento. Nonostante tutto ci attendevamo un inversione di tendenza, per la seconda patte del 2002, che invece non ce stata. Per la prima volta, in un periodo di crisi come questo, si registra inoltre un sensibile calo degli investimenti, in altre parole sembra che manchi la volontà di guardare avanti». «Negli ultimi 10 anni sono saliti i prezzi della materia prima, la lana aggiunge il vicepresidente dell'associazione Pier Luigi Loro Piana -, e questo non fa che riflettersi sui listini. Non in termini di volumi però che si mantengono relativamente stabili. La complessiva diminuzione delle quantità di metri di tessuto fatturate, è scesa del 5,910Zo, cioè da Illa 104,5 milioni». Per far fronte alla congiuntura negativa, alla critica situazione australiana (la siccità ha messo in ginocchio gli allevatori riducendo i capi e peggiorando la qualità dei velli), gli imprenditori si stanno impegnando anche su altri fronti, quello delia reciprocità dei dazi, altro argomento scottante in questo momento: «Sosteniamo con grande convinzione la posizione di Tremonti al recente vertice dei ministri economici dell'UE, volta a rivendicare, a livello europeo, una vera reciprocità nel commercio intemazionale - conclude Zegna -. Questo non significa cercare il ritomo a forme di protezionismo, ma semplicemente chiedere interventi che ci consentano di lavorare ad anni pari. Per esportare in India c'è un aggravio del 46nzo, negli Stati Uniti del 8,30 mentre costa mollo meno esportare gli slessi prodotti da noi». Pier Luigi Loro Piana Paolo Zegna

Persone citate: Paolo Zegna, Pier Luigi Loro Piana, Tremonti, Zegna

Luoghi citati: Biella, India, Parigi, Stati Uniti