Due ore faccia a faccia con i soci americani

Due ore faccia a faccia con i soci americani Due ore faccia a faccia con i soci americani dall'inviata a GINEVRA Richard WagonPoco più di un paio d'ore per imparare a conoscersi a fondo e scoprire il fil rouge destinato a trasformare, come qualche volta accade, un'alleanza in un rapporto anche personale. Meno di 200 minuti per mettere a confronto urgenze ed opportunità, progetti e prospettive, strategie e tattiche e rilanciare le reciproche convenienze con l'intento dichiarato di vederle crescere. Uno spazio privatissimo ritagliato a coté di quello straordinario palcoscenico naturale che è sotto tutti i cieli un Salone dell'auto - per riannodare i fili della continuità di un rapporto a dispetto del fatto che in Fiat siano cambiati tutti i volti che avevano siglato l'accordo del marzo 2000. Un'occasione che Umberto Agnelli ha voluto cogliere, nonostante non vi fosse obbligato. La programmata riunione dello steering committee FiatGM (il primo, dei tre previsti ogni anno) aveva, infatti, preso le mosse di primo mattino, quasi un'ora prima che il presidente della Fiat raggiungesse il PalaExpo verso le 9. D'altra parte era ingombro di dossier da leggere in filigrana il tavolo attorno al quale avevano preso posto, per il gruppo torinese, gli amministratori delegati della Fiat Giuseppe Morchio e di Fiat Auto Giancarlo Boschetti, il vice presidente del Lingotto Alessandro Barberis Jan Nahum, presidente deUo sviluppo internazionale dell'auto; e per Gm il presidente e ceo Richard Wagoner, il responsabile della Finanza John Devine, l'uomo del gruppo di Detroit in Europa Mike Bums e Maureen Kamposton - Darkes, ossia la donna che difende i colori della General Motors in America Latina. Ad ingombrare il tavolo - abbandonando il quale, ad incontro concluso, Morchio guadagnava il PalaExpo per gustare il Salone in incognito (come dall'anno prossimo non gli riuscirà più di fare) - non c'erano solo le pur importanti verifiche del funzionamento delle due joint venture Fiat/Gm attive nei fatti dall'autunno 2000, ma anche la valutazione dei nuovi territori nemmeno tanto di frontiera su cui studiare nuove sinergie. Il presidente della Fiat, visitando il Salone, aveva ribadito tutta la sua fiducia nella forza benefica dell'accordo industrialo tra i due Le due case il rafforzamedella collaboindustriale. Acon Wagoneanche BarbeBoschetti e F r tudiano nto razione pranzo r e Devine ris, Morchio resco gruppi, ed auspicato che la collaborazione - irreversibile ed indispensabile ad entrambi gli alleati, visti i chiari di lima che prevalgono anche in America - possa consolidarsi e crescere. E così lo steering committee - preso atto dei primi frutti prodotti da Fiat/Gm Powertrain (con sede a Torino) e di GM/Fiat "World "Wide Purchasing (con sede alle porte di Francoforte) e della convinzione che il ruolino di marcia perché nel 2005 ciascuno degli alleati possa beneficiare di un miliardo di euro di risparmi (quelli attuati sinora ammontano complessivamente a 300 milioni di euro) possa essere rispettato - pare abbia ragionato anche sulle ipotesi di mettere a fattor comune i componenti (studi sono già stati compiuti per la piattaforma Premium relativa alle vetture di nuova generazione del segmento D come l'Alfa Romeo 156 e la 93 della Saab; e quella Small per la nuova Punto e la nuova Opel Corsa ed ora toccherà a Fiat e a Gm decidere), aspetti non indifferenti della logistica e dei depositi per non fare che degli esempi. Proprio la consapevolezza che in questi altri ambiti le sinergie insite in nuove collaborazioni tra i due partner possano davvero essere importanti, giustifica il concreto ottimismo del top management della Fiat e della Gm, a dispetto di una situazione in essere non particolarmente brillante per i due gruppi automobilistici. Agnelli ha voluto coghere la presenza ginevrina del vertice della Gm per lavorare in prima persona a rinsaldare un'alleanza le cui ragioni di fondo restano immutate e valide. E così, nella cornice elegante e discreta dell'Hotel du Rhóne - sulle rive del Lemano, nel cuore antico della città - il presidente Fiat insieme al suo predecessore Paolo Fresco ha potuto parlare in modo franco con Wagoner e Devine, e per evitare il rischio che all'esterno trapelasse qualcosa le due delegazioni, ultimata la colazione, si sono recate immediatamente all'aeroporto: destinazione Torino per quella della Fiat, e Madera per quella americana che presentava delle novità alla stampa intemazionale. Consegna del silenzio inevitabile, vista la dehcatezza dei temi all'ordine del giomo. A partire dall'impegno di Agnelli per convincere gli americani a partecipare alla ricapitalizzazione di Fiat Auto. lf. pod.] Le due case studiano il rafforzamento della collaborazione industriale. A pranzo con Wagoner e Devine anche Barberis, Morchio Boschetti e Fresco Richard Wagoner

Luoghi citati: America, America Latina, Francoforte, Torino