«Perizia infedele», Calafiore a giudìzio

«Perizia infedele», Calafiore a giudìzio IL NUOVO RESPONSABILE DELLA CARDIOCHIRURGIA A PROCESSO CON VIGLINO «Perizia infedele», Calafiore a giudìzio Giorgio Ballarlo Si aprirà domani davanti al giudice Walter Maccario il processo a carico del neo-direttore di cardiochirurgia delle Molinette Antonio Calafiore e del medico legale Francesco Viglino, consulente della Procura di Aosta nell'inchiesta sulla morte del piccolo Samuele Lorenzi a Cogne. I due noti medici sono stati rinviati a giudizio per «consulenza infedele», un reato punito dal codice penale con una condanna che varia da I a 3 anni. Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Andrea Calice, Calafiore e Viglino avrebbero redatto una consulenza medico-legale imprecisa riguardo la morte di una donna pugliese di 74 anni, deceduta nel '98 dopo un intervento chirurgico alle Molinette effettuato dal professor Michele Di Summa. Incaricati dalla Procura di eseguire un accertamento tecnico sulla morte della pensionata. Viglino e Calafiore attribuirono le responsabilità del decesso post-operatorio a Di Summa, che venne quindi indagato. La pensionata si sottopose ad un intervento per la sostituzione di una valvola aortica nel gennaio del '98, ma il decorso post-operatorio fu piuttosto tormentato: febbre, infezioni. A maggio venne di nuovo ricoverata alle Molinette, prima in medicina generale e poi in cardiochirurgia. Un'ecografia mise in luce una gravissima infezione alla protesi valvolare e il 24 maggio la donna fu di nuovo operata dal professor Michele Di Summa, che aveva già effettuato il primo intervento. La pensionata, però, non superò l'intervento e morì poche ore dopo. Al termine delle indagini preliminari, però, l'allora primario di cardiochirurgia delle Molinette venne completamente scagionato dalle altre perizie disposte dal Gip, che invece puntarono il dito contro la consulenza di Viglino e Calafiore. Sei fra i più esperti cardiochirurghi, cardiologi e anatomopatologi, interpellati dal giudice, bocciarono con severità la consulenza svolta dai due medici, mettendo in evidenza l'assenza di alcuni esami istologici indispensabili per comprendere appieno le ragioni del decesso. In un primo tempo anche il nuovo fascicolo, affidato al pm Calice, appariva destinato all'archiviazione; ma il Gip Patrizia Gambardella ha ritenuto che gli indizi a carico di Antonio Calafiore e Francesco Viglino fossero sufficienti per arrivare a dibattimento. Così ha imposto al pm di formulare comunque la richiesta di rinvio a giudizio. Ora davanti al giudice Macca- rio si annuncia un lungo processo e un'aspra battaglia fra consulenti scientifici. Sarà molto difficile, infatti, provare che i due professori (assistiti dagli avvocati Ronco, Accatino e Scaparone) abbiano deliberatamente commesso errori nella loro consulenza sull'intervento realizzato da Di Summa. Antonio Calafiore e Viglino avrebbero redatto una consulenza medico-legale imprecisa sulla morte di una donna pugliese deceduta nel '98 dopo un intervento effettuato dal professor Di Summa

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