Design italiano, più vivo che mai di Michele Fenu

Design italiano, più vivo che mai STILE E CONTENUTI CON ENJOYf MORAN E BfRUSA Design italiano, più vivo che mai Pininfarina, Giugiaro, Bertone: molti spunti e idee Michele Fenu GINEVRA «Ancora una volta il design italiano qui si fa notare. Stiamo facendo, tutti, proposte molto interessanti. Basta guardarsi in giro. Ditemi se gli altri sono così bravi per idee e creatività». Sergio Pininfarina, gran maestro dei carrozzieri torinesi (e, quindi, mondiali), vibra d'orgoglio. Stavolta il Salone di Ginevra è una esuberante, fin allegra passerella dell'industria e dello stile di casa nostra, con le novità di Alfa Romeo, Fiat e Lancia e quelle, appunto, di Pininfarina, Bertone e Giugiaro, cui si aggiungono le rivisitazioni di tre intelligenti studi di Fioravanti e una sportivissima interpretazione della Porsche Boxster da parte della Sloia. Auto belle per aspetto e contenuti, superbi esercizi di stile che raccolgono sguardi ammirati in una rassegna dove, sinceramente, si vedono anche molte vetture sgraziate, che vogliono stupire ma che mancano di appeal. Senza contare, naturalmente, tutti i modelli nati dalla collaborazione fra i nostri designer e i costruttori di mezzo mondo. Per rimanere in campo italiano e nell'attualità, ecco, ad esempio, la Fiat Idea (Giugiaro), le Alfa GT Coupé (Bertone) e Spider e GTV (Pininfarina), Ferrari e Maserati a parte. Concept che diventano messaggi di vitalità di un «distretto» dello stile, quello piemontese, che affronta questi difficili momenti con la forza dell'impegno e delle idee. Che ritroviamo, in un modo o nell'altro, nell'agilissimo roadster Enjoy: sulla base della Lotus Elise la Pininfarina riapproda al filone delle piccole sport car; nel progetto Moray di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro (uno spettacolare omaggio alla leggenda della Chevrolet Corvette, che celebra i suoi primi 50 anni di vita); nella poderosa Bertone Birusa (cioè brillante) che esprime, partendo dalla meccanica della Bmw Z8, quei contenuti formali e tecnologici così cari a Nuccio Bertone, giustamente ricordato dal Salone ginevrino con l'inserimento fra i personaggi della Hall of Fame. Parlavamo di idee. «Per me, e non lo dico solo perché è un nostro studio - afferma Sergio Pininfarina -, la Enjoy è un oggetto vivace e significativo. Cito un particolare: i parafanghi si possono montare e smontare, così da renderla una vettura da corsa o stradale. Può sembrare poco, ma non l'aveva mai fatto nessuno». «Noi - spiega Giorgetto Giugiaro - sognavamo da tempo di realizzare un prototipo legato alla Corvette. Questo studio, di cui dò tutto il merito a Fabrizio, ne rispetta lo spirito americano e alcuni aspetti, come quello delle cupole sull'abitacolo, ma con forme più pulite, secondo il tipico metodo di ricerca italiano. Devo dire che la vettura è stata particolarmente apprezzata dagli uomini della General Motors». Lilli Bertone è orgogliosa della Birusa, realizzata dal Centro Stile. Dice il responsabile, Roberto Piatti: «Offre una visione di come, nel prossimo futuro, potrebbe evolversi stilisticamente una granturismo ad alte prestazioni con motore anteriore e trazione posteriore». C'è un'idea originale: la Birusa può ospitare nella parte posteriore un Segway rielaborato, cioè quel curioso avveniristico veicolo a due ruote che porta una persona e supera ogni ostacolo stradale. «E' come il tender delle barche» precisa Piatti. Infine, Leonardo Fioravanti schiera in parata i suoi concept, sviluppando sullo Yak i suoi studi per l'illuminazione frontale dei veicoli, basata sull'impiego di leds ad alta efficienza, mentre Stola si rifa con la GTS alla moda delle «fuoriserie». Una vettura che richiama, nei colori e in certi stilemi, le sporti- ve degli Anni70 e che conferma le qualità costruttive dell'azien- da torinese. La Corvette del Giugiaro e, a destra, dall'alto Bertone Birusa e il roadster Pininfarina Enjoy

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