Il digiuno frena Cioccolatò di Maurizio Tropeano

Il digiuno frena Cioccolatò I GIOVANI DEI CENTRI SOCIALI OCCUPANO IL CONSOLATO SPAGNOLO Il digiuno frena Cioccolatò Annullato il qalà, riflessioni in tutte lechiese Maurizio Tropeano Dalle piccole privazioni, come sigarette o cioccolata, al digiuno a pane e acqua fino a quella in cui si attende il tramonto del sole per assumere cibo. Ecco le forme con cui i credenti, ma anche molti laici, parteciperanno oggi alla giornata di penitenza voluta da Giovanni Paolo II per chiedere la pace in Medio Oriente e in Iraq e come segno tangibile di vicinanza nei confronti delle popolazioni colpite dalla guerra. Come si comporteranno i torinesi? Difficile dirlo anche perché i segnali sono contraddittori. Da una parte, infatti, l'arcivescovo di Torino, Severino Poletto, ha invitato le comunità cristiane della diocesi ad unirsi all'invocazione del Papa. Adesione massiccia. Il Comune, poi, ha annullato il gala di inaugurazione della manifestazione Ciccolatò. Infine il presidente della Regione, Enzo Ghigo (Cdl) e la presidente della Provincia, Mercedes Bresso (Ulivo) hanno annunciato la loro adesione. Dall'altra c'è il massimo rappresentante del mondo industriale subalpino, Andrea Pininfarina, che annuncia la «non adesione» ma soprattutto c'è un mondo politico che non solo non riesco a trovare un'intesa ma anzi si dimostra quanto meno disattento verso la questione visto che ieri in Consiglio regionale hanno partecipato alla seduta mattutina due assessori e trenta consiglieri (16 di minoranza e 14 di maggioranza) su 60 aventi diritto. Al pomeriggio è andata meglio perché a discutere e votare i 9 ordine del giorno (nove) sulla questione guerra all'Irak sono stati in quaranta. Alla fine ne sono stati approvati due. Il primo, presentato dai radicali Palma e Mellano che chiede «l'esilio di Saddam» è stato votato anche dalla Casa delle Libertà e da una parte dell'Ulivo. Il secondo è quello della Casa delle Libertà, votato solo dai consiglieri del centrodestra che «chiede al governo di proseguire nell'attività sin qui svolta». Respinti tutti gli altri compreso quello che chiedeva di esporre la bandiera della pace sui pennoni dei palazzi regionali votato da Ulivo e Rifondazione. Quelle stesse bandiere che sempre più numerose compaiono sui balconi dei torinesi e che oggi saranno a partire dalle 10 in piazza | Castello per l'appuntamento di digiuno e riflessione voluto da Pax Christi, Mir, Movimento nonviolento. Il Sermig organizza alle 18 all'Arsenale della Pace in piazza Borgodora la cena del digiuno. Sempre alle 18, alle Missioni della Consolata di corso Ferrucci 12 si riuniranno le associazioni del volontariato e del terzo settore. Alle 21, il teatro dell'Araldo propone «una lettura per la pace» con le parole della Lisistrata di Aristofane. La stessa opera che il teatro dell'Angolo metterà in scena il 3 maggio nell'ambito dell'iniziativa intemazionale per la pace «A Theatrical Act of Dissident». Sabato, infine, le donne delle associazioni, dei partiti e del movimento «Torino contro la guerra» hanno indetto una manifestazione che partirà alle 14 e trenta dall'area compresa tra le caserme Monte Grappa e Taurinense di piazza D'Armi. Ieri, intanto, una trentina di giovani dei centri sociali hanno occupato per un paio d'ore gli uffici del consolato spagnolo di piazza Castello dove hanno esposto sul balcone due striscioni con le scritte «Sabotare la guerra» e «Universitari contro la guerra».

Persone citate: Andrea Pininfarina, Christi, Enzo Ghigo, Giovanni Paolo Ii, Mellano, Mercedes Bresso, Severino Poletto

Luoghi citati: Iraq, Medio Oriente, Rifondazione, Theatrical, Torino, Ulivo