Il mondo scommette su Schumi
Il mondo scommette su Schumi A CINQUE GIORNI DAL GP DI AUSTRALIA I BOOKMAKERS DANNO PER CERTO IL SUCCESSO DEL CAVALLINO Il mondo scommette su Schumi Ralf rassegnato: siamo lenti, vincerà ancora lui Stefano Mancini Scommettere su Michael Schumacher non è un buon affare. Il tedesco rimane il favorito, ma è proprio questo il problema: i bookmakers di tutto il mondo pagano pochissimo un suo eventuale successo il 9 marzo a Melbourne, nel primo Gran Premio della stagione di Formula 1, e meno ancora per un suo ennesimo trionfo iridato. Se si puntano 100 euro, se ne ricavano al massimo 160 sulla singola corsa e 130 sull'intero campionato. Rubens Barrichello è assai più appetibile: le quote variano tra i 4 e i 7 (da 400 a 700 di vincita ogni 100 euro giocati). Tolta la Ferrari, il resto del Circus gode di poche chance. Juan Fabio Montoya (Williams) ha maggiore credito rispetto al compagno di squadra Ralf Schumacher, mentre su David Coulthard e Kimi Raikkonen (McLaren) i pronostici delle varie agenzie di scommesse non sono concordi. La vittoria mondiale di uno di questi quattro è data tra 11 e 17. Tolti i top team, si va dall'italiano Jamo TVulli (Renault), dato a 100, fino alle Minardi di Justin Wilson e Jos Verstappen, il cui successo arricchirebbe uno spregiudicato scommettitore quanto un Superenalotto. Le valutazioni dei bookmakers rispecchiano quanto si è visto nei test invernali e nel lavoro di sviluppo compiuto dalle varie scuderie. Campione in carica e dominatrice lo scorso anno, la Ferrari ha debuttato con una serie di record. L'anno scorso, la Snai arrivò a prevedere scommesse che non tenevano conto del risultato di Schumi. «Per il momento non possiamo parlare in nessun caso di vittorie conferma Ralf Schumacher -. Non ho idea del punto in cui siamo con la nostra auto. Il favorito è mio fratello Michael». La WilliamsBmw FW25 di Schumi II finora ha deluso: «Non è così male come si potrebbe credere, ma non ha neppure prestazioni vincenti». Critiche alla nuova monoposto sono venute anche da Gerhard Berger, direttore sportivo della Bmw. «L auto non è sufficientemente veloce», ha detto in una intervista alla rivista Kicker. A Melbourne stanno arrivando le 20 squadre che debutteranno domenica. L'atmosfera non è serena, dopo la guerra sui regolamenti che ha opposto in particolare i patron di McLaren e Williams al numero 1 della Federazione Max Mosley. A cinque giorni dal via, Bemie Ecclestone cerca di accantonare le polemiche e di riportare l'attenzione sull'evento sportivo. Il boss della Formula 1 propone di rinnovare subito il Patto della Concordia che regola i rapporti all'interno del Circus. In un'intervista pubblicata ieri dal Times, Ecclestone ritiene urgente l'avvio di trattative con la Federazione intemazionale dell'automobile e i costruttori. «Abbiamo bisogno di trovare una soluzione per negoziare un nuovo Patto - spiega - che soddisfi le scuderie e ci consenta di affrontare il futuro con serenità». L'attuale Patto della Concordia, contratto che fissa diritti e doveri reciproci tra i protagonisti delle corse, rinnovato nel 1997, scadrà nel 2007 e prevede penali pesantissime (nell'ordine dei 25 milioni di euro) per ogni anno di mancata partecipazione. Dopo il fallimento del gruppo Kirch, il patron della Formula 1 vuole riacquistare il 75 )er cento dei diritti televisivi della ?1 (attraverso la società Slec, Ecclestone ne detiene già un quarto). «Dobbiamo mettere fine a quello che sta avvenendo adesso - continua alludendo al clima avvelenato tra Fia e costruttori -. Questi problemi stanno diventando un incubo». Oltre alla battaglia sulle nuove regole, c'è anche la minaccia dell'associazione dei grandi costruttori (Ferrari, Renault, Ford, Mercedes, Bmw) di creare dal 2003 un proprio campionato. Michael Schumacher è tranquillo; tutti lo danno ancora come favorito
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