Moggi: «Lippi resta alla Juventus Vogliamo lo scudetto e la Coppa»

Moggi: «Lippi resta alla Juventus Vogliamo lo scudetto e la Coppa» IL DIRETTORE GENERALE BIANCONERO DA' PER SCONTATO L'ACCORDO PER DUE ANNI CON IL TECNICO ED E' SICURO CHE LA SQUADRA SAPRÀ CENTRARE ENTRAMBI GLI OBIETTIVI Moggi: «Lippi resta alla Juventus Vogliamo lo scudetto e la Coppa» «Con l'allenatore abbiamo un'opzione e non ci sarà nessun problema per la firma Se in Champions League affronteremo il Manchester in finale, vedrete un'altra partita» intervista Marco Ansaldo inviato a VIAREGGIO VI dò una notizia: Lippi resta alla Juve». Una frase molto simile, Luciano Moggi la dedicò due anni fa a Carletto Ancelotti, di cui tutti conoscono la fine al termine di quel campionato, ma questa volta ci si può credere: fianco a fianco sulla tribuna dello stadio di Viareggio, dove i bianconeri hanno vinto dopo nove anni il torneo giovanile. Moggi e Lippi non sembravano una coppia sul punto di rompersi. A pranzo i due hanno sfiorato l'argomento, sapendo che non ci sono ostacoli seri alla firma: Lippi probabilmente acconsentirà a impegnarsi per altri due anni, fino al 2005, con la promessa che la Juventus lo lascerà libero nel 2004 se la Nazionale lo chiamerà per i Mondiali in Germania. Sono dettagli di poco conto rispetto alle questioni più spinose che Moggi deve risolvere in fretta: l'acquisto del 50 per cento di Camoranesi in mano al Verona e il prolungamento del contratto di Edgar Davids, i cui avvocati erano pronti per venire a Torino in settimana ma sono stati bloccati dalla società. Come l'anno scorso, i rapporti con l'olandese sono conflittuali. Giraudo ha ribadito che Davids, come Del Piero e altri, dovrà adeguarsi alla riduzione dell'ingaggio, né potrà chiedere un contratto oltre i due anni, mentre il centrocampista ne vorrebbe tre. Insomma l'accordo è lontano. Eppure dopo la vittoria sull'Inter l'orizzonte si è rischiarato rispetto alla settimana scorsa. Lippi ha mantenuto il silenzio ostile («Non sono incazzato perle cose che ho letto, sono dispiaciuto»), tuttavia la giornata in famiglia, a passeggio con il nipotino, gli ha giovato. In settimana ci sarà un chiarimento. «Sta riflettendo su quello che ha letto in questi giorni e se lo rileggerà nei prossimi starà ancora zitto. E' un suo diritto», sostiene Moggi. Insomma non gli si può dire che sbaglia? «Noi siamo gente di buon senso che accetta le critiche ma quando sono meritate». Allora un passo indietro. Contro il Manchester non vi si poteva rimproverare nulla? «Quella è stata una partita strana, venivamo da un settimana di febbre che aveva debilitato molti giocatori. Nel primo tempo meritavamo più noi. Comunque va bene così: abbiamo dato interesse al torneo». Eppure in Europa non riuscite a rendere quanto in campionato. «Tranquilli, passiamo il turno e puntiamo a tornare in Inghilterra per la finale: se ritroveremo il Manchester sarà una partita diversa dall'ultima». E' una Juve che può reggere sui due fronti? «Dopo averla vista contro l'Inter ne dubitate? Però sento dire che abbiamo ammazzato il campionato e non è vero. Non c'è mai la giusta misura: un giorno dobbiamo ricostruire tutto e quello dopo abbiamo già vinto lo scudetto». Cosa le ha detto Moratti domenica sera? «Non è venuto allo stadio, non l'ho visto né sentito. Psicologicamente il 3-0 ci dà una bella carica sull'Inter ma i confronti diretti hanno un valore relativo. Allo scudetto si arriva battendo le avversarie che si possono battere per arrivare tranquilli alle grandi partite». Ora la vostra avversaria di riferimento è il Milan? «Milan e Inter alla pari». Cercherete ancora di recuperare Del Piero per il Deportivo? «Può darsi che succeda, Alex è un uomo molto importante per noi. Però ripeto che nella Juve è forte il gruppo». Eppure con l'Inter si è visto cosa vale il gruppo se lo trascina Nedved. «Lui è il centrocampista più forte d'Europa, un grande professionista e un grande uomo. Noi paghiamo stipendi alti per avere giocatori importanti. E vi raccomando Di Vaio: l'avevo detto che doveva soltanto superare l'ambientamento, come accadde a Zidane, a Nedved, ai grandi campioni». A proposito di stipendi, come finirà con Camoranesi, il cui procuratore batte cassa? «Non sa che deve batterla anche con il Verona: non può chiedere l'aumento a noi e non a chi possiede l'altro 50 per cento del giocatore. Sento parlare di soldi che solo la Juve deve tirare fuori. Li tiri fuori anche il Verona. 0 qualcun altro». Cioè chi, attraverso la metà del Verona, cerca di strapparvi Camoranesi? «Sarebbe un caso interessante». Girando ha detto che Pastorello, il presidente del Verona, sta tirando la corda. Non l'avevate ospitato a Manchester per risolvere tutto? «Veramente si è invitato da solo e poiché è un amico l'abbiamo portato con noi. Comunque il caso si risolverà». Con la firma di Lippi come la mettete? «C'è un'opzione, il che significa che c'è un'idea su quello che si deve fare e sui tempi del contratto. Non ci sono problemi». Allora perché non chiudete la trattativa, bloccando le voci sul suo futuro in Nazionale? «Chi vi dice che non sia già tutto fatto? Lippi resta alla Juventus e lo sa. Questa squadra ha il suo carattere: poche avrebbero saputo giocare a quel modo con l'Inter pochi giorni dopo la sconfitta con il Manchester». Il vostro mercato dipende dalla qualificazione in Coppa, con i soldi che porta? «Noi abbiamo lavorato in anticipo e attingeremo ai giovani che abbiamo in casa e in giro per integrarli in prima squadra. La vittoria nel Viareggio e il primo posto nei campionati giovanili dimostrano che il settore funziona benissimo. Leonardi e Ceravolo hanno fatto un grande lavoro organizzativo e di ricerca: avete visto quanto vale Konko, il ragazzo che avevamo in squadra qui?». Non vi resta che vincere anche il Festival. «Siamo più bravi a cantare che a giocare, siamo una squadra che le canta in campo e fuori ma a Sanremo tiferemo per Baudo: un amico e un tifoso». «Nedved è il centrocampista più forte d'Europa e Di Vaio si è ambientato e mostra di essere un campione» Fra tante rose, ci sono anche due spine per il dirigente bianconero: gli accordi in discussione con Davids e Camoranesi Luciano Moggi visto da Franco Bruna; nella foto a sinistra stretta di mano ntus ppa» rma a partita» «Nedved è il cenpiù forte d'Eusi è ambiendi essere Luciano Moggi visto da Franco Bruna; nella foto a sinistra stretta di mano E altrioi baAureliVIAREGNove toccatcielo CarnesuperTraga' iìumsi penl'il tnellaliparticbito llan, R COSI' ALLA FINE DEL 2002 A MILAN ^ 33 j INTER *33 JUVENTUS 29 32 ^"giornata 12/01/03 IN 8 GIORNATE RIMONTA E SORPASSO 45 45 19/1/03 18ag. 26/1/03 19'g. 2/2/03 203g. 9/2/03 2Vq. 16/02/03 48 45 ^^^-.^-s:. v ., LE PRIME TRE NELL'ANNO NUOVO JUVÉ G.F. 21 G.S. 4 INTER 15 10 MILAN 14 22ag. 23/02/03 47 23» g. 02/03/03 51 48 45 42 39 3G 33 30