La Stampa - Consultazione Archivio

Effetti dell'«operazione giovani» Effetti dell'«operazione giovani» In gara ci sono anche otto debuttanti Daniele Stefani pare la voce più bella SANREMO La formula di «Destinazione Sanremo» scelta per reggere la concorrenza di «Operazione trionfo» di Mediaset, con giurie che rispondevano soprattutto a esigenze di diretta tv, ha sortito effetti che da stasera saranno sotto gli occhi di tutti. I concorrenti nella sezione «Giovani» che arrivano da lì sono 12; ad essi, ne vanno aggiunti altri 4, selezionati dalla sempre discussa Accademia della Canzone di Sanremo. Stasera, sono otto i gareggianti previsti, che si alterneranno ai Big. A rompere il ghiaccio sarà Dolcenera, una spumeggiante bruna che suona il pianoforte e canta «Siamo tutti là fuori», brano generazionale troppo ritmico, troppo suona¬ to e troppo urlato. Straripa vocalmente, proponendosi alla successione di Anna Oxa, anche Verdiana, sedicenne che canta «Chi sei non lo so». Il napoletano Gianni Fiorellino è invece una conoscenza dell'anno scorso, l'hanno riproposto ora in «Bastava un niente», im brano melodico tradizionale che parla di litigi fra innamorati. La più bella voce della serata già ci pare quella di Daniele Stefani, un ventiduenne milanese che ha studiato al Conservatorio e sfodera in «Chiaraluna» un talento soul in un'interpretazione ricca di sfumature. Filippo Merola ha invece ormai 32 anni, il suo stile è più pop e anonimo; nel suo passato, esibisce credenziali di calciatore, animatore di villaggi turistici e sosia di cantanti. La telegenica Patrizia Laquidara Emanuela Zanier, nel brano lento ((Amami» si mostra anche lei in preda alla sindrome dell'urlo; chiudono le danze l'ambiziosa vicentina Patrizia Laquidara, che viene dal premio Recanati e sfodera uno stile fra il folk e la new age, e infine il gruppo degli Zurawsky, milanesi, con una ballad romantica di sapori vagamente irlandesi, [m. v.)