Tango, funky, nuovi vezzi e vecchie inquietudini di Marinella Venegoni

Tango, funky, nuovi vezzi e vecchie inquietudini Tango, funky, nuovi vezzi e vecchie inquietudini Signore e signori della prima serata: apre la Oxa, chiude Cristiano De André Marinella Venegoni inviata a SANREMO Sono dieci i cantanti cosiddetti «big» in gara nella prima serata del Festival. Pippo Baudo ha disegnato un misto sapiente di vecchie glorie e giovani leoni. Eccoli, in ordine di uscita. ANNA OXA «Cambierò». rammatica confessione di reali e realistici travagli esistenziali dell'inquieta diva albanese/pugliese, che sogna davvero per sé una palingenesi esistenziale. Scenario casalingo sui pensieri del risveglio («Sette e tre/La radiosveglia blatera...»), e sfondo sonoro molto curato e ispirato a certi standard Anni '60. Dalla golaorchestra escono tante voci differenti che neanche un coro alpino. Interpretazione intensa, ancorché affollata. Inquietante. LUCA BARBAROSSA «Fortuna». Una ballata alla De André padre, sia nel testo (carino) che evoca la figura d'una prostituta («Fortuna insegna l'amore al suo terzo cliente/ Ed io la sento cantare»), sia nella musica che però suona un po' troppo prevedibile, riscaldata in scena dal suono d'un violino. Déja entendu. EIFFEL65 «Quelli che non hanno età». Più che una canzone, è una sorta di trattato propedeutico a come si costruivano negli '80 le canzoni da discoteca: con il bumbum ossessivo della ritmica, il d.j. in scena, il tappeto di tastiere. Ma è divertente, trascinante, allegra, nell'eterno racconto di quelli che non vogliono avere età. Vezzo generazionale. ALEX BRITTI «7000 caffè». Dentro il notevole inizio per chitarra sola c'è tutto il (pregevole) bagaglio musicale dell'autore, che peraltro dimostrerà le sue capacità tecniche nell'autopresentazione che precede il pezzo. Funky ed echi di blues accompagnano una partitura non prevedibile nello sviluppo e divertente nel testo: c'è un innamorato che macina chilometri per vedere la sua bella ma spesso è costretto a far da sé.. Consolante. SERGIO CAMMARIERE «Tutto quello che un uomo», Il pianista svagato che suona il piano con la sciarpa distrattamente buttata dietro la spalle fa tanto intellettuale; Cammariere piace alla gente che piace, e qui è apertamente figlio di Paolo Conte e di Bruno Martino; ci allontana dalle prevedibilità sanremesi con altri tipi di prevedibilità, più nobili e consolanti. Fa tanto chic. IVA ZANICCHI «Fossi un tango». A cura di Caterina Caselli, inattesa rinascita canora (e fisica) dell'ex aquila di Ligonchio, che affascina rinunciando eroicamente al virtuosismo; il tango, arioso e trascinante, con una ritmica micidiale e una bella fisarmonica in scena, ha tutti i crismi della modernità. Sorprendente. LISA «Oceano». Si apre una via italiana al mondo sonoro della bestseller Enya, scelta come modello dall'ex debuttante sanremese ora curata da un team francese. Ma gli arrangiamenti abbandonano presto la new age e richiamano le onde di un mare che va in tempesta e che rischia di far naufragare l'ascoltatore dentro l'eccessivo ardore vocale dell'interprete, da protezione civile. ANDREA MIRO'&ENRICO RUGGERI "Nessuno tocchi Caino». Un folk- bal1 ad che con la dolcezza di una fisarmonica introduce il dramma di lui boia e di lei sua imminente vittima; Buggeri è ruggeroso assai. Mirò sorprende con la sua grinta vocale. Sarà divertente la loro autopresentazione affidata a vecchi filmati, che guarderanno insieme commentadosi a vicenda con un pizzico di cattiveria. Nobile. FAUSTO LEALI «Eri tu». Il mitico terzinato che fece grandi certi Sessanta s'infila in un brano dalla struttura tipicamente «lealiana», con sprazzi di testo gradevoli; le auguste tonsille reggono bene gli assalti del tempo, il ballo della mattonella non morirà mai. Check to cheek over 50. CRISTIANO DE ANDRE' «Un giorno nuovo». E' una fresca etno-ballad di struttura concentrica, che cerca una strada fuori delle angustie della forma-canzone. Cristiano la ravviva con il suo violino e con una voce che all'inizio fa troppo pensare a suo padre: canta della faticosa ricerca di una lei che può simboleggiare uno stile di vita. Neo-hippy. Ce n'è per tutti dal ballo della mattonella per cinquantenni a ballate neo-hippy Le esibizioni precedute da piccoli show e filmati Valerio Staffelli consegna II Tapiro d'Oro al sindaco di Sanremo, Giovenale Bottini, durante la puntata di ieri di «Striscia la notizia»

Luoghi citati: Ligonchio, Sanremo