«Al Qaeda voleva un'altra Pearl Harbor» di Paolo Mastrolilli

«Al Qaeda voleva un'altra Pearl Harbor» «Al Qaeda voleva un'altra Pearl Harbor» Il progetto era di dirottare aerei e schiantarli sulla base militare Paolo Mastrolilli NEW YORK Un'altra Pearl Harbor, di nome e di fatto. E' uno degli attacchi che Al Qaeda stava preparando, alla vigilia della cattura di Khalid Shaikh Mohammed, e forse proverà a lanciarli proprio adesso per vendetta. Questa è anche la sfida contro il tempo ingaggiata dagli agenti della Cia, da quando nelle prime ore di sabato mattina hanno messo le mani sul capo operativo dell'organizzazione di Osamabin Laden. Devono strappargli in fretta i suoi segreti, perché potrebbero essere bombe a orologeria già progammate per esplodere. Mohammed, secondo Washington, è stato consegnato dai pachistani agli americani, che lo hanno trasferito in un Paese terzo della zona. Si parla di Kuwait e Giordania, e di sicuro c'è che gli investigatori «stanno applicando tutte le pressioni necessarie» per convincerlo a collaborare. Nessuno cita la tortura, ma tenerlo lontano dagli Stati Uniti consente di aggirare i limiti della légge americana e applicare tecniche più decise. La posta in palio, del resto, potrebbe essere altissima. Khalid, secondo fonti di intelligence, stava preparando nuovi attentati sensazionali. Un' ipotesi era quella di dirottare degli aerei da Honolulu e schiantarli sulla vicina base militare di Pearl Harbor, allo scopo di emulare il disastroso assalto dei giapponesi nel 1941. Tra gli obiettivi c'erano navi e sottomarini nucleari, per moltiplicare i danni. Il capo operativo di Al Qaeda, però, aveva in mente anche altri progetti, tipo attaccare le centrali elettriche, i ponti, i distributori di benzina e gli alberghi di New York. Questi piani erano stati elaborati prima dell'li settembre, ma poi erano stati rimandati per non compromettere l'operazione più grande. Ora Mohammed aveva cominciato a riattivarli, tra l'altro spostando i soldi necessari. Un documento di intelligence del 26 febbraio aveva lanciato l'allarme, e il nuovo ministro della Sicurezza intema Tom Ridge ha confermato che «le sue attività erano una delle ragioni per cui avevamo alzato lo stato di allerta nazionale al colore arancione». Il capo operativo di Al Qaeda conosce bene l'America, perché aveva studiato al Chowan College di Murfreesboro e alla North Carolina Agricultural and Technical State University di Greensboro, dove nel 1986 si era laureato in ingegneria. Poi aveva conosciuto Bin Laden a Peshawar, cominciando la carriera di terrorista internazionale, che l'aveva portato a vivere anche nelle Filippine, dove pianificava di uccidere U Papa e far saltare 11 aerei americani sul Pacifico, mentre passava il tempo libero nel quartiere delle prostitute. Mohammed teneva i contatti con tutti i capi di Al Qaeda, e quindi gli investigatori sperano di cavarne informazioni anche sulle cellule dormienti infiltrate negli Stati Uniti, e sul nascondigho di Qsama. «Di sicuro - spiega l'ex direttore dell'antiterrorismo della Cia Vincent Carmistraro - Khalid ha avuto contatti recenti con Bin Laden, e quindi non è esclusa un'operazione per catturarlo». Nel covo di Rawalpindi gli agenti della Cia hanno trovato una miniera di informazioni: computer, dischetti, telefoni cellulari e documenti in carta, che contenevano nomi e indirizzi di affiliati e potrebbero portare presto a nuovi arresti. Anche delle città americane erano schedate, tra cui Washington e New York. All'inizio gli investigatori pensavano che il terzo uomo catturato con Mohammed fosse Saif al-Adel, capo della sicurezza di Al Qaeda, ma ora pensano che si nasconda in Iran con Abu al Zarqawi, denunciato dal segretario di Stato Powell come il collegamento tra Qsama e Saddam. La sfida ora è contro il tempo, e alcuni analisti hanno criticato la rivelazione dell'arresto di Khalid. La notizia infatti potrebbe spingere i suoi complici a spostarsi, esponendoli alla cattura. Però potrebbe anche incitarli ad agire, prima di essere presi. Se poi Mohammed riuscirà a tenere la bocca chiusa, i segreti che nasconde perderanno valore di ora in ora.

Persone citate: Bin Laden, Khalid Shaikh Mohammed, Powell, Tom Ridge, Vincent Carmistraro - Khalid, Zarqawi