Il Cagliari (3-1) spinge il Genoa alle soglie del girone infernale
Il Cagliari (3-1) spinge il Genoa alle soglie del girone infernale Il Cagliari (3-1) spinge il Genoa alle soglie del girone infernale Gabriele Remagqi GENOVA Troppo brutto per essere vero, questo Genoa. O meglio, questa è l'unica speranza che rimane dopo una sconfitta casalinga che non ammette repliche. La squadra rossoblu, ieri, è mancata in ogni reparto; in difesa si è fatta infilare in maniera netta da Suazo, da Langella e soprattutto da Esposito, i cui tagli in diagonale sono sempre stati una spina nel fianco di un Bouzaiene che da terzino sinistro non riesce proprio a rendere. E questa è ormai una posizione molto delicata per la formazione di Torrente, che ieri ha lasciato addirittura in tribuna Mario Cvitanovic. A centrocampo Breda e Moscardi non sono mai riusciti a mettersi la squadra sulle spalle e decidere tempi e ritmi di gioco, mentre in attacco a ritmi di gioco, mentre in attacco a Mihalcea e De Francesco la volontà di fare qualcosa non è mai mancata, ma i rifornimenti, quelli sì. In un panorama di questo genere è più facile capire la vittoria del Cagliari, in cui forse non è immune da colpe neanche l'allenatore rossoblu, che non è riuscito a correggere in corsa quello che dall'inizio alla fine è stato uno schieramento perdente. Il gol è arrivato dopo la mezzora con un rigore, ma già molte avvisaglie erano arrivate, come al 4', quando Trentalange è stato molto generoso nel fischiare un fallo di Suazo su Chini, con il cagliaritano lanciato a rete. O al 20', con il palo colto da Esposito e la palla che danza sulla linea e poi esce. Ma il patatrac arrivai al 32', quando Giacchetta ferma per la maglia Esposito; rigore dì Suazo e vantaggio del Cagliari. Che coni vantaggio del Cagliari. Che continua a giocare nello stesso modo, aspettando il Genoa nella propria area per poi lanciare due corridori come Suazo e Langella, sempre pericolosi. Il raddoppio arriva al 43 ', ed è Langella a siglarlo con un preciso diagonale dopo essere stato liberato da un tocco di Suazo. Comincia la ripresa e Lavezzini e Torrente lasciano D'Isanto negli spogliatoi e mettono in campo Mhadhbi, sperando nella sua vivacità. Ma la speranza è stata vana, perché dopo tre minuti la partita era già finita. Grazie, o a causa, del terzo gol del Cagliari, siglato da quel Loria che si è segnalato, prima, per un'infinità di falli sulla trequarti a chiunque gli si presentasse davanti. Il difensore cagliaritano sfrutta l'indecisione dei colleghi rossoblu, bravi a guardare tre cross tre nella propria area senza riuscire a intervenire, poi la palla arriva sui piedi di Loria e il suo tiro non lascia scampo, per la terza volta, a Brivio. Il gol della bandiera arriva al 40', con un rigore generoso fischiato dall'arbitro e realizzato da Mascara, al primo centro in rossoblu. Giacchetta, ieri sfortunato protagonista
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